Requiem
-
Voto:
Nonostante il disturbo epilettico di cui soffre, Michaela (Sandra Hüller) è determinata ad andare all'università allontanandosi dalla propria famiglia bigotta. Con l'approvazione del padre (Burghart Klaußner) e nonostante la disapprovazione della madre (Imogen Kogge) Michaela parte. All’università stringerà amicizia con una ragazza che per poco le farà vivere una vita normale, tanto che Michaela troverà anche l'amore. Il problema della ragazza, tuttavia, non è l'epilessia ma la schizofrenia aggravata dal continuo rinforzo negativo della famiglia e di un prete che, dando corda ai deliri della giovane, vede nei disturbi della ragazza una possessione demoniaca.
LA RECE
Storia vera assai drammatica raccontata ponendo l'accento sulla drammaticità e non sul sensazionalismo. Buona la prova attoriale, interessante la decostruzione della famiglia come luogo sicuro e foriero di amore e protezione.
Dramma non convenzionale con sottili sconfinamenti nell'horror che evita qualsiasi sensazionalismo, trasponendo cinematograficamente la triste sorte toccata a Anneliese Michel, giovane tedesca schizofrenica che si riteneva posseduta dal Diavolo e che, sfortunatamente, è stata presa sul serio proprio da coloro che l'avrebbero dovuta proteggere dal suo male. Molto più attenti alle sottili cause del disagio psichico della ragazza, piuttosto che perdersi in motivazioni soprannaturali, Schmid e lo sceneggiatore Bernd Lange evitano tutti i cliché del genere demoniaco e portano la narrazione verso un profondo livello emotivo. Il regista va anche apprezzato per aver concluso la narrazione prima della rappresentazione delle estenuanti sedute di esorcismo e della morte della giovane. L'impostazione del film non è documentaristica ma l'aria che si respira è quella da cinema vérité con un uso molto moderato di mezzi tecnici. Per sortire l'effetto reality e ricreare una dimensione intima si fa largo uso dei primi piani e della macchina da presa a mano, tecnica di cui ultimamente si abusa ma che in Requiem trova motivo d'essere. La sceneggiatura è asciutta ma i dialoghi fra i protagonisti lasciano trasparire una dimensione psicologica e valoriale che potrebbe dare adito a molte interessanti discussioni. Una su tutte: come sia più facile per alcuni caldeggiare folli ipotesi piuttosto che ammettere i propri limiti e gli errori ad essi connessi. Alcune inevitabili lentezze del film vengono compensate dalle performance attoriali, soprattutto quella della protagonista, al suo secondo film, che riesce a trasmettere una quantità di emozioni diverse; encomiabile anche la prova dei due attori che interpretano i genitori di Michaela. Dallo stesso triste fatto di cronaca viene tratto the Exorcism of Emily Rose (2005), double-bill suggerito più che altro per osservare come un medesimo tema possa essere trattato in modi profondamente diversi. La visione di Requiem è soprattutto suggerita a coloro che studiano o si dilettano con le scienze psicologiche.
TRIVIA
Hans-Christian Schmid (1965) dixit: “Ci sono chiare divisioni religiose in Germania: il sud è molto cattolico, il nord protestante mentre ad est, nella parte che era comunista, hanno vissuto a lungo senza religione. Quindi, per il pubblico del nord e dell'est, quello che ho rappresentato nel film era solo una strana storia di cui non avevano ancora sentito parlare, mentre al sud queste erano cose che la gente già conosceva. Per quanto riguarda la reazione della Chiesa, la fazione più aperta ha capito che non si trattava di un film contro la Chiesa ma di un film che raccontava semplicemente la storia di una famiglia. Il mio film è stato al centro di diversi dibattiti che hanno analizzato ciò che la Chiesa ha fatto in passato e ciò che fa oggi.” (cineuropa.org).
⟡ Anneliese Michel, nata a Leiblfing il 21 settembre 1952, crebbe a Klingenberg am Main (Baviera) in una famiglia fortemente cattolica. Nel 1968 iniziò a soffrire di attacchi epilettici trattati farmacologicamente con il Tegretol. Durante il trattamento, tuttavia, i genitori della ragazza si rivolsero ai preti locali per ottenere un esorcismo ma questi si rifiutarono in quanto il Rituale Romano che governa l'esorcismo è severo rispetto alle prove che devono essere addotte perché si agisca con un atto così estremo. Tuttavia, dato che se si cerca bene, un deficiente lo si trova sempre, la famiglia Michel intercettò un prete, tale Padre Ernst Alt, il quale concordava (colludeva) con l'ipotesi della possessione; quest'ultimo, nel settembre del ’75, ebbe il via libera dal vescovo di Würzburg, Josef Stangl, di praticare l’esorcismo ma nel ruolo di assistente di padre Arnold Renz. Dodici mesi prima che la ragazza morisse, furono interrotte le cure mediche e gli esorcismi ebbero inizio: questi avvenivano segretamente nella camera da letto dei genitori di Anneliese e duravano un'ora ciascuno. I demoni che "possedevano" la ragazza si presentarono come Giuda Iscariota, Nerone, Caino e Adolf Hitler. Qualsiasi persona con un minimo di criterio, a questo punto, si sarebbe fermata e avrebbe indirizzato la ragazza (e i genitori e i due preti) a cercare aiuto psichiatrico ma l'allegra combriccola proseguì nel delirio condiviso. Il primo luglio 1976, Anneliese Michel morì nel sonno; la stessa ragazza aveva predetto che si sarebbe liberata dei demoni in quel giorno. L'autopsia rivelò che la causa della morte era da imputare alla malnutrizione e alla disidratazione derivate da un anno d'inedia e sfiancamento da attribuirsi alla psicosi e allo stress di subire esorcismi. I due preti furono accusati di omicidio e Santa Madre Chiesa, che aveva autorizzato l'esorcismo, cambiò di colpo opinione dicendo che la ragazza, in effetti, soffriva di turbe mentali. Dal canto loro, i genitori, prima del processo, chiesero la riesumazione del corpo della figlia in quanto una suora carmelitana del distretto di Allgäu aveva scritto ai coniugi sostenendo di aver avuto una visione secondo la quale il corpo della ragazza non si era decomposto, e ciò avrebbe provato la natura soprannaturale del dramma; il motivo ufficiale addotto dai genitori fu che la cerimonia funebre era stata organizzata frettolosamente con la scelta di una bara troppo economica. Il 25 febbraio 1978, fu riesumato il corpo che, ovviamente, presentava evidenti segni di decomposizione; il cadavere della povera Anneliese venne deposto in una bara nuova. La tomba della ragazza si trova a Klingenberg am Main ed è meta di pellegrinaggio per coloro che credono che la donna fosse una devota che dovette patire sante sofferenze per diventare uno spirito che ora assiste le anime in Purgatorio. Qua e là per la Germania, i meno religiosi ritengono che il fantasma di Anneliese infesti le classi di alcune scuole.
Titolo originale
Id.
Regista:
Hans-Christian Schmid
Durata, fotografia
93', colore
Paese:
Germania
2005
Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0