Snuff

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Voto:

Una banda di motocicliste hippy compie crimini violenti in quanto manipolata dal malevolo Satan (Enrique Larratelli). In realtà, tutto ciò fa parte di un film, e un'attrice di esso, però mai comparsa nelle precedenti riprese, viene uccisa davvero.

LA RECE

Capolavoro di marketing per un film che è un orrore, più furbo di Barnum, più efficace di the Blair Witch Project. Una lezione di cinema imprenditoriale che trasforma 30.000 dollari di budget in scandalo mondiale, convincendo il mondo di aver filmato un vero omicidio.

Il termine snuff apparve la prima volta nel libro di Ed Sanders "The Family: The Story of Charles Manson's Dune Buggy Attack Battalion" (1971) relativamente alle morti perpetrate dalla Manson Family. L'autore utilizzò quel lemma per indicare alcuni filmati che la banda avrebbe girato mentre compiva i massacri per i quali, poi, venne condannata. Per la precisione, con il termine snuff-movie o film snuff si indica una pellicola in cui sono riprese, in forma diretta, le violenze e le uccisioni reali compiute da torturatori, assassini seriali e maniaci di ogni tipo: se nei film horror la morte è finzione, nello snuff la vittima non recita e muore veramente. Findlay decise di sfruttare il termine per un film che si autocelebrasse come il primo contenente la ripresa di un omicidio vero ai danni di una malcapitata. Tutte balle, ovviamente. Una baracconata studiata da quel Finaly ricordato, al di là di Snuff, per pellicole B quali Shriek of the mutilated (1974) e Virgins in heat (1976), oltre che per il suo stesso decesso avvenuto nel 1977, quello, sì, davvero scioccante. Il progetto di Findlay nacque nel 1971 come Slaughter, pellicola girata fra Argentina e Cile, insieme alla moglie Roberta, con un budget di 30.000 dollari. Slaughter, pellicola di infimo livello, raccontava di un gruppo di motocicliste hippy capeggiate da un tale Satan, parallelo alla Manson Family. Il film, così com'era, riuscì a essere distribuito in alcune sale ma scomparve subito, senza che nessuno se ne rammaricasse. Il distributore Allan Shackleton della Monarch Releasing Corporation, che aveva acquistato la pellicola, si trovò con un filmaccio per le mani, senza sapere cosa farne. Tre anni dopo, durante una proiezione privata, qualcuno (non si sa con che coraggio, visto il pessimo livello degli effetti speciali) chiese se quello che si vedeva nel film fosse vero; Shackleton, furbesca mente, fece intendere, senza ammetterlo mai espressamente, che potesse esserlo. Il distributore mise in piedi una sarabanda mediatica, spargendo la voce che stesse circolando un film con vere atrocità passato dal Sud America agli USA, che la polizia fosse in cerca di quella pellicola e che essa si chiamasse Snuff; Findlay si accorse che la pellicola sbandierata dal distributore altro non era che Slaughter ma un po' di soldi lo convinsero a tenere la bocca chiusa. Shackleton s'inventò anche comitati di protesta contro il suo stesso film e, prima che esso uscisse nelle sale, era già scandalo. A quel punto, però, il film non aveva ancora i cinque minuti finali che l'avrebbero reso davvero famoso. La scena dell'omicidio della ragazza verrà girata da Simon Nuchtern, al secolo Malcom Moral, in un solo giorno e al costo di 10.000 dollari nello studio di Carter Stevens, produttore di film hard. Il risultato può essere preso per vero solo da un bambino ma la tecnica con cui venne girato (balzi, tremolii, montaggio, brusca conclusione e voci fuori campo) ingannò il pubblico che vide ciò che voleva vedere. Snuff uscì nelle sale il 12 gennaio 1976 e i picchetti per fermarne la proiezione si sprecano; alcuni, di nuovo, piazzati in bella posta dal distributore stesso. La prima settimana di proiezione a New York, Snuff incassò 66.000 dollari, più di quanto, nella stessa settimana, aveva incassato Qualcuno volò sul nido del cuculo. Alla fine, le autorità si interessarono alla faccenda e Allan Shackleton dovette confessare che si trattava di una messa in scena, venendo poi obbligato a inserire nel film una frase che rassicurasse il pubblico rispetto al fatto che a nessuna persona era stato torto un capello. Il mito era comunque nato e, nonostante la confessione del produttore, per molti anni il film rimase bandito in diverse nazioni. Oggi come allora, Snuff è un film di un livello recitativo e tecnico atroce. I cinque minuti finali hanno, più che altro, un valore storico e, pensando a molte altre pellicole qui recensite, non si può parlare di Snuff come di una pellicola particolarmente violenta. Il problema, semmai, è arrivare svegli agli ultimi cinque minuti. Film vedibile per chi voglia approfondire la storia del cinema; gli altri scappino.

TRIVIA

⟡ Michael Findlay, nato nel 1937, divenne noto fra gli anni '60 e '70 per i suoi lavori exploitation prodotti insieme alla moglie Roberta che si adoperava in ruoli di supporto e anche come direttrice della fotografia. A convincere Findlay a lanciarsi nell'exploitation, soprattutto nei roughies e nel kinky, fu George Weiss, produttore di White slaves of Chinatown (1964) e Glen or Glenda (1953) diretto da Ed Wood Jr. Il 16 maggio 1977, Findlay si trovava sul tetto del grattacielo Pan Am in attesa dell'elicottero della New York Airways che avrebbe dovuto portarlo all'aeroporto J.F. Kennedy; il regista recava con sé il prototipo di una cinepresa 3D che stava tentando di piazzare a qualche investitore. Poco dopo le 17:33, proprio nel momento dell'imbarco dei passeggeri, l'elicottero perse una base d'appoggio sulla pista e s'inclinò su un lato quando ancora i rotori erano in movimento: Findlay e altri due passeggeri furono colpiti direttamente dalle pale del rotore ed uccisi all'istante a causa delle profondissime lacerazioni; un altro uomo morì più tardi in ospedale per le ferite e, così, accadde anche a una donna in strada colpita da un frammento dell'elicottero caduto dalla cima del grattacielo.

⟡ Che la Manson Family abbia girato degli snuff è dubbio e, più probabilmente, non è vero. Tuttavia, ci sono prove documentate che dimostrano che questo genere di nefandezze siano state compiute: Warren Spinks e e il suo giro di pedofili, scoperta nel 1997 ma attiva dagli anni '80, produceva a Hoofdrop (Olanda) snuff movie, circolanti in canali clandestini, in cui dei bambini venivano drogati, legati, mutilati e quindi uccisi. Il soggetto è stato definitivamente arrestato nel 2012 dopo 15 anni di caccia all'uomo.

Titolo originale

Id.

Regista:

Michael Findlay, Simon Nuchtern, Horacio Fredriksson

Durata, fotografia

80', colore

Paese:

USA

Anno

1976

Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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