Waxwork- Benvenuti al museo delle cere

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Voto:

David Lincoln (David Warner), proprietario di un bizzarro museo delle cere, invita un gruppo di giovani a visitare le sue creazioni. Mark (Zach Galligan), ragazzo ricco e viziato, dovrà cambiare registro e trasformarsi in un eroe coraggioso per salvare i suoi amici che verranno, uno ad uno, proiettati nelle realtà parallele di ogni personaggio famoso realizzato in cera.

LA RECE

Horror dai toni comici e ad episodi, inizialmente sottovalutato ma poi rivalutato poiché mantiene un fascino camp tipico del decennio Ottanta. Finale con la battaglia collettiva contro i mostri simpaticamente demenziale.

Film sottovalutato o, quantomeno, sfortunato. Uscito in un anno in cui gli appassionati di horror erano intenti a seguire le evoluzioni dei vari Jason, Freddy e Michael, Waxwork fu snobbato nelle sale cinematografiche e finì velocemente sugli scaffali delle videoteche; là, fu riscoperto e apprezzato però anni dopo, quando i gusti del pubblico erano cambiati. Visto ora, il film mostra gli evidenti limiti di una produzione di stile tardo-adolescenziale tipica degli '80; eppure, il film di Hickox funziona e la sua anima semplice risulta essere un pregio. Si tratta di un film a episodi con protagonisti vittime e mostri tenuti insieme da una trama molto più solida di quanto sia uso nei portmanteau. Gradevole ed elegante l'idea di aver posto i mostri di cera in attesa delle proprie vittime e non attivi cacciatori di ragazzotti: le statue non possono muoversi ma risultano estremamente intriganti per coloro che fanno visita al museo, al punto che il visitatore, di sua spontanea volontà, entra nello spazio d'esposizione e viene proiettato nella dimensione temporale del mostro; ogni entrata in questo spazio-tempo finisce per dar vita agli episodi che compongono il film. Hickox, che firma anche soggetto e sceneggiatura scritti in soli tre giorni, sceglie di dare un tono comico alla vicenda orrorifica e, al contempo, di inserire diversi elementi splatter, benché questa scelta non paghi pienamente, visto che le parti comiche non muovono al riso e le parti orrorifiche non spaventano, con la sensazione che lo splatter sia eccessivo rispetto al tono medio del film. Gli effetti protesici, come al solito nei film della decade Ottanta, sono di gran lunga migliori di quelli visivi. Il finale con la bolgia di gente del quartiere che combatte contro tutti i mostri è simpaticamente demenziale. Fra gli interpreti, solo David Warner è degno di nota per la sua sinistra interpretazione; a livello di personaggi, risulta interessante Sara interpretata da Deborah Foreman, timida ragazza perbene che paleserà, come Kathleen Turner in China blue (1984), una nascosta natura perversa scoperta a suon di frusta dal Marchese De Sade in persona. Waxwork, con quell'aria camp tipica delle produzioni '80, possiede in maniera limitata un po' di tutto per poter piacere al patito di horror. Con un seguito: Waxwork 2 - bentornati al museo delle cere (1992).

TRIVIA

Anthony Hickox (1959) dixit: “Ogni regista vorrebbe sempre avere più tempo o un bud-get maggiore! Mi piacerebbe avere 20 milioni di dollari. È solo un ostacolo non avere soldi ma ti tiene sveglio perché si fanno tante riprese al giorno. Certo, perdi peso, questo è l'unico vantaggio. Non è regia, è compromesso. Si fa il meglio che si può” (IMDb.com).

⟡ Nei credits si indica che il film è dedicato alla Hammer, Argento, Romero, Dante, Landis, Spielberg, Wells, Car-penter, mamma, papà e molti altri.

⟡ Per creare gli effetti spe-ciali del film, Bob Keen lavorò 18 ore al giorno per 8 settimane.

⟡ La scena nella cantina della casa dei vampiri fu definita dalla stessa crew: "la cosa più splatter mai vista sul grande schermo". L'MPAA tagliò, in quella scena, la maggior parte degli elementi splatter.

⟡ Riferimenti cinefili. • Nella versione originale viene pronunciata la frase: "go ahead, make my day" presa dal film Coraggio... fatti ammazzare (1983) che veniva pronunciata da Clint Eastwood; in italiano era stata resa, appunto, con “corag-gio...fatti ammazzare”. • Poco prima che Deborah Foreman lasci cadere il nano nella pianta carnivora, questa dice "Feed Me!" come la pianta de →la Piccola bottega degli orrori (1986). • Dopo che il poliziotto ha visitato il museo con Mark, capisce che molte delle statue di cera somigliano a persone scomparse che lui ha visto su alcuni poster. Questi poster segnaletici sono copie di quelli visibili all'inizio del film Ragazzi perduti (1987).

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di medio livello

Titolo originale

Waxwork

Regista:

Anthony Hickox

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

USA

Anno

1988

Scritto da Exxagon nell'anno 2012 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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