Terza ipotesi su un caso di perfetta strategia criminale

Mix abbastanza gradevole di giallo argentiano e poliziottesco. Nulla di incredibilmente distintivo ma tutti i comparti lavorano come meglio possono. Per connoisseur.

Giallo dell'esperto di spaghetti western e montaggio Giuseppe Vari che decise per il cimento argentiano ma imbastardito con il poliziottesco e, soprattutto, con l’eros che, nella versione non censurata, spinge la suspense più classica fuori dalla porta... sul retro. Comunque, la storia, complessa e ricca di personaggi particolari, si costruisce discretamente e la conclusione della faccenda è coerente. Di argentiano c'è il tema del testimone oculare di un omicidio, la soggettiva del killer e, di quest'ultimo, anche una parte dell'iconografia che trova, però, variazione con un cappotto bianco e non canonicamente nero. Del poliziottesco si ha la faccenda criminosa, personaggi malavitosi e qualche battuta con colti riferimenti socio-politici. Un po' viene da ridere a sentire i regionalismi e le sbandate recitative dei soliti caratteristi (Fortunato Arena mafioso è cult), però, buona parte degli attori dà quello che può e non dà poco: Adolfo Celi e Beba Locar al meglio, e un Lou Castel che, non è una novità, ha lo sguardo incazzato per buona parte del film. Poco sangue, a parte un'uccisione, ma decisamente originale il trappolone finale per beccare il cattivo. Pulp di evidenti ristrette economiche e privo di virtuosismi tecnici, Terza ipotesi su un caso di perfetta strategia criminale non è il giallo che consiglierei ma, data anche l’inesperienza di Vari nel genere, è un prodotto sufficiente. Bellissime le musiche di Mario Bertolazzi.

⟡ Nessun dato, per ora.