A prova di errore

Voto:

Il tecnologico sistema di comando militare statunitense s’inceppa e ordina a uno stormo di bombardieri di sganciare atomiche da 20 megatoni su Mosca. Il Presidente USA (Henry Fonda) chiede la consulenza di esperti quali il Dr. Groeteschele (Walter Matthau) e altri militari ma poi avvia una trattativa con il Premier sovietico per cercare di scongiurare una guerra nucleare. Gli aerei, tuttavia, sono inarrestabili.

LA RECE

Dello stesso anno de il Dottor Stranamore di Kubrick, e non è un caso. A differenza di quest'ultimo, molta meno ironia, una tensione costante e meno cadute di tono.

Dramma della Guerra Fredda ora solo un po’ meno allarmante perché il rischio di una guerra nucleare sembra scongiurato. Forse. Produsse la Columbia Pictures che però, il medesimo anno, aveva fatto uscire nelle sale Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) di Kubrick che, dato il registone, godette di precedenza affossando i risultati del secondo, già ai tempi apprezzato dalla critica. Con un’impostazione teatrale e un bianco e nero secco, Sindey Lumet riesce a sviluppare una notevole tensione con un plot non del tutto prevedibile e un finale, quello sì, imprevedibile e decisamente esagerato ma forse, chissà, neppure troppo irreale in una situazione così estrema. La Crisi dei Missili di Cuba di due anni prima aveva scatenato gli allarmismi più acuti sul nucleare, e non a torto, quando, fino ad allora, tutto si era riuscito a gestire senza escalation sul campo. La penna dello sceneggiatore Walter Bernstein, sulla novella di Burdick e Wheeler, non solo scrive del rischio insito nell’affidarsi ai calcolatori quando si tratta di sicurez-za globale ma lascia spazio anche a riflessioni sociopolitiche di raro cinismo che trovano il loro apice in una perversa scena iniziale che vede la borghese debosciata interpretata da Nancy Berg sedurre il caustico Groeteschele, interpretato da un Matthau in formissima, dicendosi eccitata dalla guerra nucleare. Dopo una prima parte lenta ma necessaria, il film dà il via alla sua escalation con la flotta di bombardieri supersonici che, ricevuto l’ordine di attaccare Mosca, non interrompono la missione neanche quando sentono la voce del Presidente USA perché così è stato ordinato loro, agendo meccanicamente come i computer che hanno originato il danno. È il momento, quindi, di una sentita interpretazione di Fonda che, al telefono e grazie alle traduzioni di un giovane Larry Hagman (poi più noto come J.R. Ewing in Dallas, 1978-1991), contratta con il premier del Soviet una soluzione che eviti l’annichilimento della razza umana. Ne esce lo spaccato di un pianeta le cui sorti sono in mano a un manipolo di persone, non tutte sagge, alle prese con strumentazioni più grandi di loro e che non sempre prevedono una exit strategy. Se Kubrick aveva istruito un film grottesco, in cui le sorti del mondo erano in mano a guerrafondai e personaggi tragicomici per sottolineare l'assurdità e la pericolosità del tutto, d'altra parte il ritmo del suo ossannato film, indubbiamente pregevolissimo a livello tecnico (fotografia soprattutto), risulta discontinuo con cadute di noia che non tutti ammettono per non apparire incompetenti. E' vero, invece, che questa pellicola sorella, meno arty e più lineare nel descrivere il rischio del conflitto, ha dalla sua un thrilling che non conosce cadute pesanti ed un'emotività espressa dagli attori che stimola la partecipazione empatica dello spettatore. Saranno mezzucci da cinema hollywoodiano ma la costruzione dello spettacolo filmico funziona anche grazie a questo. A mio giudizio, quindi, Fail Safe vince l'inutile gara con il film di Kubrick. Insomma, filmissimo ma non buono per gli spettatori che necessitano di allettare i loro occhietti con colori e capriole. Rifatto come film-tv nel 2000 da Stephen Frears, con Richard Dreyfuss nei panni del presidente e due particolari d’eccezione: il Fail safe moderno è in bianco e nero e fu recitato in diretta tivù… Davvero a prova di errore!

TRIVIA

Sidney Arthur Lumet (1924-2011) dixit: “Mentre l'obiettivo di tutti i film è quello di intrattenere, il tipo di film nei quali credo va un passo avanti. Essi obbligano lo spettatore a esaminare un aspetto o un altro della propria coscienza; stimolano il pensiero e fanno scorrere i succhi mentali” (IMDb.com).

⟡ Il telefono usato dal presidente Fonda per parlare con il premier russo era uno speciale telefono usato dagli artificieri delle aziende che svolgevano operazioni di esplosioni controllate. 

⟡ Il grande schermo nella sala di controllo ad Omaha non era altro che un telo su cui veniva proiettato un filmato. Per rendere l’effetto senza che si capisse che si trattava di una proiezione, non solo si dovette lavorare per aggiustare il contrasto ma si dovette rendere l’aria della stanza pulitissima altrimenti si sarebbe visto il fascio di luce. 

⟡ Henry Fonda sarà di nuovo il presidente USA in Meteor (1979). 

⟡ Quando il militare illustra la sequenza dei colori in caso di allarme bellico, la espone correttamente: blu, verde, giallo, rosso. Tuttavia omette il bianco, Defcon 1: guerra nucleare imminente. 

⟡ Nella stanza nella quale il Presidente si richiude con il traduttore per mediare con il Premier russo, al muro si vede un orologio che segna le 11:00. Questo “orologio della fine del mondo” apparve la prima volta nel 1947 sul "Bulletin of the Atomic Scientists" e indicava quanto poco mancasse alla guerra definitiva; in base alle tensioni politiche, le lancette venivano idealmente spostate avanti o indietro.

Titolo originale

Fail Safe

Regista:

Sidney Lumet

Durata, fotografia

112', b/n

Paese:

USA

Anno

1964

Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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