Amore folle

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Voto:

Titanismi di Peter Lorre che si rapa a zero, sgrana gli occhi (più del consueto) e poi si aggira con una sorta di busto che lo rende alquanto terrorizzante. Lui è il chirurgo luminare Gogol che riattacca le mani al pianista Orlac (Colin Clive) in seguito alle preghiere della moglie di quest’ultimo, Yvonne (Frances Drake): lo fa perché lui la ama follemente. Segue (melo)dramma. Il superbo direttore alla fotografia Freund, prima di tornare alla carriera per la quale è più noto, ripropone “Le Mani di Orlac” scritto da Maurice Renard, già ridotto cinematograficamente da Wiene con le Mani dell’altro (1924). L’espressionismo tedesco viene in parte ripreso ma ciò che funziona maggiormente è, come atteso, la fotografia. Non male pure il maggior peso dato alla morbosità della faccenda e l’interpretazione più che brillante di Lorre, anche se non scherza neppure Coline Clive che fu il Frankenstein di James Whale. Film che ha i suoi anni e, di conseguenza, le sue idiosincrasie con i ritmi moderni, ma l’atmosfera e la resa attoriale ne fanno un’opera ancora intensa e non noiosa.


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Titolo originale

Mad love

Regista:

Karl Freund

Durata, fotografia

99', b/n

Paese:

USA

Anno

1935

Scritto da Exxagon nell'anno 2018; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0