Barbarian

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Voto:

Tess Marshall (Georgina Campbell) arriva nottetempo a Detroit per un colloquio di lavoro. La casa prenotata via Airbnb risulta già occupata da Keith Toshko (Bill Skarsgård), che sostiene di aver effettuato una prenotazione separata. Dopo iniziali esitazioni, Tess accetta di trascorrere la notte, ma presto scopre che l'abitazione nasconde un seminterrato segreto che conduce a tunnel sotterranei inquietanti. Il film opera poi un salto temporale, introducendo AJ Gilbride (Justin Long), attore hollywoodiano proprietario della casa, coinvolto in uno scandalo per molestie sessuali. Tornato a Detroit per valutare l'immobile, AJ scopre anch'egli la creatura che vi abita: Mother (Matthew Patrick Davis), donna deforme nata da generazioni di violenze incestuose perpetrate dal proprietario originale della casa, Frank (Richard Brake), mostrato in flashback ambientati negli anni Ottanta mentre rapisce e imprigiona donne nel seminterrato.


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LA RECE

Struttura tripartita e decostruzione delle aspettative, con una Detroit territorio di violenze storiche: la prima parte costruisce tensione giocando sull'ambiguità, la seconda introduce Justin Long come predatore istituzionale contemporaneo, i flashback rivelano Mother, una creatura body horror nata da violenze sistemiche. Sul finale, soluzioni poco realistiche.

Non propriamente il primo film di Cregger (Miss Marzo, 2009) ma considerabile il suo debutto nell'horror, e scegliendo anche una via non convenzionale. L'idea nasce dalla lettura del libro di Gavin de Becker, "The Gift of Fear", che incoraggia le donne a fidarsi del proprio intuito quando si trovano di fronte a uomini palesemente pericolosi; Cregger ne fu ispirato per creare una storia in cui una donna ignora ripetutamente segnali d'allarme crescenti, finendo per trovarsi in mano un plot sempre più complesso e inquietante. Barbarian, infatti, opera attraverso una struttura tripartita: il thriller psicologico iniziale, la commedia nera centrata su AJ, il flashback esplicativo; polarità che costringono lo spettatore a ricalibrare continuamente la propria posizione interpretativa. La prima parte del film viene unanimemente riconosciuta come particolarmente efficace nella costruzione della tensione. Cregger manipola magistralmente i codici del thriller, giocando sull'ambiguità della figura maschile interpretata da Skarsgård, la cui storia personale nel genere horror (It, 2017) carica il personaggio di aspettative che il film, inizialmente, alimenta per poi sovvertire; un'incertezza sulla natura della minaccia che genera un'inquietudine superiore al payoff finale. La sezione dedicata a Justin Long opera un brusco cambio di tono, introducendo elementi di commedia nera che commentano ironicamente la mascolinità tossica hollywoodiana, un'interruzione audace che tira il freno, risultando un po' come un'incongruenza narrativa. Più interessante, in realtà, la scelta di Detroit come ambientazione dei fatti, una città in rappresentanza del degrado urbano americano, simbolo del collasso sociale dietro il benessere e le luci della città che AJ rappresenta. Le strade deserte, le abitazioni crollate, la natura che riconquista lo spazio prima abitato: tutto suggerisce una civiltà disfatta. La violenza e l’orrore che poi troverà orribile sintesi in Mother, la quale tenta di nutrire-allevare inutilmente, promana dal medesimo disfacimento sistemico. Il film gioca le sue carte più orrorifiche nella dimensione ipogea, in cui il represso si nasconde, ma non è che nel mondo esterno le cose vadano realmente meglio, né si fatica a vedere in superficie bruttezza e negatività. D’altra parte, l’impatto maggior, come ovvio, distraendo dalla lettura metaforica, l’ottiene la visione di Mother - per me anche troppo anticipata - mostro vittima di violenza reiterata, anzi, sintesi di una catena ininterrotta di violenze nonché del suddetto degrado sociale. Secondo le regole del body horror, il suo fisico orribile è l’espressione tangibile di quel trauma che, però, assume espressione ambivalente nella disperata volontà della mostruosa creatura di esprimere affetto e vicinanza, lasciando vagamente intuire l’orrore subito. La final-girl Tess, sui generis, si scontra con un mostro sui generis, con il quale, poi, altro colpo di scena, dovrà combattere una minaccia molto più triviale, quella del Male dell’uomo "comune", l'uomo che minimizza le proprie azioni e si vittimizza di fronte alle conseguenze, detestabile nella sua ordinarietà. Il film è, quindi, percorso, benché non dominato, da un tema di genere, con la tensione della donna in potenziale pericolo nei primi minuti, con la donna che finisce per scoprire la violenza maschile nascosta sottoterra, con la final-girl che se la deve battere con un uomo. Ed è evidente che Frank rappresenti l'orrore arcaico dello stupratore seriale maschilista, mentre AJ quello contemporaneo del predatore istituzionale, suggerendo che essi siano espressioni diverse della stessa struttura patriarcale e, forse, in senso più ampio, di un orrore sistemico che ha il suo riflesso anche negli ambienti. Questo il valore aggiunto di un film che, nei limiti del possibile, evita jump scares per focalizzarsi sull'alterazione delle aspettative e sulla rappresentazione di geografie e spazi che si fanno protagonisti attivi, in totale compartecipazione con la condizione psicologica dei protagonisti, quindi secondo la regola del gotico. Barbarian, d’altra parte, pur vestendosi con abiti di orrore sociale e concreto, non smette di essere un film e, quindi, di proporre soluzioni poco realistiche, dall'assurda insistenza della protagonista ad indagare ciò che s’è già capito andrebbe evitato, ad un finale più che inverosimile che fa capitombolare Barbarian nell'alveo dell’horror classico dopo che tante aspettative erano state sovvertite. I possibili limiti del lavoro di Zach Cregger, che scrive anche soggetto e sceneggiatura, non inficiano un progetto che può essere fatto rientrare nella neo-categoria degli “elevated horror”, ovvero un tipo di cinema horror che funziona sia come intrattenimento granguignolesco, sia come riflessione sociale, nel caso specifico con una creatura che - come il Mostro di Frankenstein - impedisce al pubblico una semplice demonizzazione di essa e anche un'immediata partigianeria verso i protagonisti. Questa capacità di mischiare registri e sfidare i meccanismi classici dell’horror fanno di Barbarian un horror di buon livello e, per confezione, ritmi e non stretta necessità di lettura critica, anche del idoneo alla prima serata mainstream.

TRIVIA

Zachary Michael Cregger (1981) dixit: “...Perché sia la commedia che l'horror prosperano sull'imprevisto. Una struttura come questa aiuta sicuramente entrambi i generi. Sono rimasto sorpreso mentre lo scrivevo. Non sapevo cosa sarebbe successo. Scrivevo e cercavo di seguire la storia come se fossi uno spettatore" (Bloody-disgusting.com).

⟡ Zach Cregger ha rivelato di aver avuto difficoltà a realizzare il film a causa del suo stile e della sua trama decisamente anticonvenzionali, tanto che persino A24, noto studio per la produzione di horror di un certo livello, lo ha rifiutato. Alla fine, la 20th Century Studios ha deciso di rischiare. Il risultato è stato un successo inaspettato che ha recuperato circa dieci volte il suo minuscolo budget di 4 milioni di dollari, oltre a recensioni positive e un pubblico ancora più ampio sui servizi di streaming.

⟡ Sebbene non sia stato accreditato ufficialmente, il regista Jordan Peele è stato una mano invisibile nel dare forma alla storia finale. L'attrice Georgina Campbell ha dichiarato in un'intervista ad IndieWire che Cregger è un buon amico di Jordan Peele e...: "credo che abbia parlato molto con lui mentre scriveva il film, e Jordan Peele ne ha visto anche una prima versione. Quindi ha sicuramente contribuito in qualche modo all'essenza del film".

⟡ Quando Tess è al telefono prima del colloquio, scorre il post Instagram reale dello sceneggiatore e regista Zach Cregger. Il post risale al 24 maggio 2019.

⟡ Inizialmente Zach Cregger aveva offerto il ruolo di AJ a Zac Efron . Efron aveva rifiutato, spingendo Cregger a riconsiderare la parte e ad offrirla a Justin Long , che accettò.

⟡ Mentre le riprese esterne del quartiere sono state girate nel quartiere Brightmoor di Detroit, il resto del film è stato girato a Sofia, in Bulgaria.

⟡ L'articolo di denuncia su AJ, pubblicato dall'Hollywood Reporter, è scritto da Kim Masters, una vera reporter della rivista specializzata. In seguito ai casi di Harvey Weinstein, Masters è diventata famosa per aver pubblicato articoli di cronaca su uomini dell'industria cinematografica e televisiva accusati di violenza sessuale.

⟡ Quando Tess esce di casa la mattina, nota un interessante graffito sulla casa di fronte, che recita "Morte dal basso".

⟡ Il film è ambientato al numero 476 di Barbary Street. L'anno 476 d.C. è convenzionalmente ritenuta la data della fine dell'Impero Romano d'Occidente e l'inizio del medioevo, causato (ma non solo) dalla calata dei barbari facilitata da una progressiva disgregazione dell'egemonia romana. Il regista Cregger insiste sul fatto che si tratta di una coincidenza involontaria e puramente casuale.

Fast rating

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Titolo originale

Id.

Regista:

Zach Cregger

Durata, fotografia

102', colore

Paese:

USA, Bulgaria

Anno

2022

Scritto da Exxagon nell'ottobre 2025 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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