Belzebuth
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Voto:
Nientemeno che il ritorno di Cristo sulla Terra - non lo sapevamo ma lo fa ogni mille anni! -, ovviamente mal visto dal Diavolo che procede per stragi di innocenti ché, magari, uno dei soppressi è proprio l’Unto del Signore. Per mano di un’infermiera impazzita che fa mattanza nella nursery ospedaliera, il detective Ritter (Joaquín Cosio) perde l’unico figlio e, poi, la moglie che si suicida. La minaccia diabolica non si ferma qui. Un ragazzino farà strage in una scuola, e una donna delle pulizie folgorerà un sacco di bambini in piscina. Ritter si convince del carattere paranormale della faccenda quando interviene un prete vaticano (Tate Ellington) e alla cricca si unisce pure un ex prete (Tobin Bell) che ha venduto l’anima pur di conoscere i piani di Satana. Sequel tetro del comico Pastorela (2011) diretto da Portes, e con la presenza dell’attore Joaquín Cosio con l’aspetto che più messicano non si può. Belzebuth è l’occasione persa di realizzare un film demoniaco di una certa cattiveria e originalità, perché, a monte di alcune sequenze davvero riuscite (l’uccisione dei bambini nell’ospedale o la statua di Cristo animata dal Diavolo), l’atmosfera poco salubre di un Messico crocevia di storia e meta-storia viene inficiata dalla presenza del prete della Santa Sede che parla inglese, nonché da un supereroico Tobin Bell sempre affezionato ad abiti con cappuccio. E non diciamo degli altri clichés tipici del satanic-movie. Non manca, invece, l’intrattenimento in un film che tiene i giri del motore sempre su alti livelli e con buoni protagonisti, ma solo da parte messicana. Comunque, l’intrattenimento c’è. Potrebbe piacere a tutta la famiglia; un po' meno ai bambini.

Titolo originale
Id.
Regista:
Emilio Portes
Durata, fotografia
114', colore
Paese:
Messico
2017
Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0