the Bridge - il Ponte dei Suicidi

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Voto:

Film documentaristico

LA RECE

Il suicidio emerge come un atto per nulla irrazionale e improvvisato ma, piuttosto, qualcosa di ponderato e programmato. Allo spettaore non resta che la la muta osservazione di un atto che esprime in maniera perfetta ed estrema la volontà di (autode)terminare sé e il proprio destino.

Lavoro di sicuro e sinistro effetto ispirato all'articolo giornalistico "Jumpers" scritto da Tad Friend e apparso sul The New Yorker nel 2003. Il regista Eric Steel, poi diventato produttore di pellicole di ben altro tenore (Julie and Julia, 2009) ingannò il comitato del Golden Gate quando chiese il permesso di piazzare una decina di telecamere nei pressi del ponte. La scusa era filmare, nell'arco di dodici mesi (gennaio-dicembre 2004) "la potente, spettacolare intersezione del monumento con la natura". Il progetto di Steel era altro: filmare i tentati suicidi o i suicidi riusciti che avrebbero avuto luogo sul ponte di San Francisco, cosa che non sarebbe risultata troppo difficile, dato che il Golden Gate è tristemente famoso come luogo abitudinario di suicidi (circa due al mese) tanto che su alcuni pilastri metallici si trovano cartelli supplicanti il potenziale suicida di desistere, facendo notare che se ti butti dal ponte la cosa si fa tragica e fatale; tuttavia, loro sono lì perché la situazione è tragica e per darle una piega fatale, quindi credo che i cartelli funzionino pochino. In ogni caso, un anno di riprese danno i loro cinici frutti e il regista cattura 23 tentativi di suicidio, alcuni bloccati, altri riusciti. Parte di questi suicidi vengono mostrati e accompagnati da interviste ai parenti e agli amici delle vittime, in modo da dare risposta alle domande più ovvie che si affacciano alla mente nel momento in cui qualcuno si toglie la vita. Perché? Si poteva evitare? Quella volpe di Steel, però, intervista i familiari non avvertendoli di aver filmato i loro cari mentre si suicidavano, per poi affermare: "i familiari a questo punto hanno visto il film, e sono felici di aver partecipato ad esso". Chissà. Tuttavia, the Bridge ha la capacità di affrontare e mostrare, senza l'ipocrita mascheramento di un certo voyeurismo morboso, uno dei fenomeni più inquietanti della natura umana e, ancor più, lo stato mentale e la storia personale della persona che sceglie di terminare bruscamente e drammaticamente la propria vita lanciandosi nel vuoto dopo aver staccato i piedi da quell'immenso palcoscenico che è il Golden Gate Bridge. Il suicidio emerge come un atto per nulla irrazionale e improvvisato ma, piuttosto, qualcosa di ponderato e programmato da tempo nella mente di persone con una storia di disagio psicologico riconosciuto. Il suicidio non è un caso, il suicidio non è un dramma che capita fra capo e collo, il suicidio non è un incidente. Per lo spettatore, lo shock è attenuato dall'impossibilità di vedere le conseguenze fisiche dell'impatto con l'acqua a 120 km/h, quasi che l’acqua fosse un letto di nubi capovolte che inghiotte serenamente i morituri. Rimane il dispiacere di vedere la scelta di persone che, forse, in altre circostanze, con altri aiuti (con altre vite?), avrebbero scelto altrimenti; e la muta osservazione di un atto che esprime in maniera perfetta ed estrema la volontà di (autode)terminare sé e il proprio destino.

TRIVIA

Eric Steel (1964) dixit: “Dal mio ufficio ho visto il World Trade Center colpito l'11 settembre ed ero consapevole del fatto che la gente saltava dall'edificio finendo al suolo. È stato allora che ho letto sul New York Times che più persone scelgono di suicidarsi saltando dal Golden Gate Bridge più che in qualsiasi altra parte del mondo; lì ho capito, credo, che c'era una qualche connessione con le persone dell'11 settembre che si sono buttate per sfuggire al loro personale inferno emotivo” (filmthreat.com).

⟡ In seguito all'uscita del film, il tasso di suicidi sul ponte è aumentato. C'è chi ha accusato di ciò direttamente il film. 

⟡ Durante la costruzione del Golden Gate Bridge morirono 12 uomini. Dal 1937, data in cui fu completata la costruzione, si sono suicidati, gettandosi dal ponte, almeno 1300 persone. Solo 26 si sono salvate dal volo di 67 metri. Una di queste persone, un ragazzo, viene intervistato nel documentario; comunque, il giovane si è frantumato diverse ossa nell'impatto con l'acqua. 

⟡ Durante le riprese, Steel e la crew, tutte le volte che sospettavano che qualcuno si volesse buttare dal ponte, chiamavano tempestivamente le autorità. In tal modo hanno salvato la vita a 6 persone.

Titolo originale

The Bridge

Regista:

Eric Steel

Durata, fotografia

97', colore

Paese:

USA, UK

Anno

2005

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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