Bug insetto di fuoco

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Voto:

In seguito a un terremoto, un insetto mai visto prima esce dai recessi della Terra. L’entomologo James Parmiter (Bradford Dillman) scopre che queste creature hanno la capacità d’innescare incendi. Una delle vittime sarà la moglie di Parmiter. Le cose andranno peggio quando, in seguito a un esperimento d'ibridazione compiuto dall’entomologo, gli insetti acquisisranno intelligenza.

LA RECE

Natural horror o animal-horror di qualche sollazzo, con protagonista una creatura che facilmente repelle. Film, tuttavia, non memorabile.

Tratto dal libro “La Piaga di Efesto” (1973) di Thomas Page, un natural-horror con insettoni discretamente disgustosi che hanno la peculiarità di generare scintille. Per di più, l'uomo subisce incolpevole perché, a portarli in superficie, è stato un terremoto di quelli che la gioiosa gente californiana si becca ogni tanto in attesa del Big One. Si tratta dell’ultimo sforzo produttivo compiuto dal notissimo William Castle, prima del decesso nel 1977, mix di horror fantascientifico e suggestioni provenienti dal filone catastrofico con un pizzico di spunto ecologico. Alla regia, un mestierante il cui sforzo più memorabile è proprio la pellicola in esame, e che poi otterrà maggior successo nelle produzioni televisive. L'approccio dettato da Castle è fondamentalmente d'intrattenimento e mira a creare repulsione nel pubblico, cosa più difficile da ottenere con le odierne platee; però, la violenza sul gatto per come mostrata suona male anche nel terzo millennio. La politica dello shock a tutti i costi porta la pellicola a derive comiche, come quando gli insettoni, ormai con un QI pari al nostro, compongono scritte sui muri coordinandosi come nuotatrici sincronizzate; questa stessa scena, filmata con buona attenzione per le luci e l'atmosfera, risulta tuttavia a suo modo inquietante. La fotografia macro di Ken Middleham, punto forte della pellicola, scruta nell'intimo gli insetti e non si può certo dire che Bug sia uno di quei film in cui il mostro sta in ombra. Gli insetti sono le vere star: sgambettano, scintillano, fanno versi, scrivono, mangiano e, naturalmente, ci uccidono. L'interesse per gli umani è minimale, e la cosa si riflette nei dialoghi che hanno ben poco spessore. Non male, però, l'interpretazione di Dillman che decide di compiere esperimenti scriteriati come il più classico dei mad doctor. Il film, che soffre per alcuni rallentamenti narrativi, mostra, poi, vere e proprie esplosioni pirotecniche che risollevano l'attenzione verso un finale un po’ pacchiano ma in linea con l'anima del film e anche con lo stile del produttore. Il maggior fastidio, semmai, deriva dallo score musicale elettronico che dovrebbe accompagnare il comportamento degli insetti. Prodotto onesto nella sua finalità di intrattenimento che si fa perdonare alcune facilonerie.

TRIVIA

Jeannot Szwarc (1939) dixit: “Ho fatto un sacco di compiti su come lavorare ai sequel. Quando si fa un sequel, tutti lo misurano in rapporto al primo film. D’altra parte il meccanismo è ripetere gli stessi elementi del primo ma con abbastanza differenza e originalità da non sembrare un clone” (in Jaws 2 Super-Special Marvel Comics, 1978).

⟡ La maggior parte dei modelli degli insetti furono costruiti da Karoly Fogassy il cui usuale lavoro era illustratore tecnico per l'University of California a Riverside; negli anni seguenti, i visitatori del suo studio al campus universitario fecero la fila per osservare gli orribili scarafaggioni.

Titolo originale

Bug

Regista:

Jeannot Szwarc

Durata, fotografia

100', colore

Paese:

USA

Anno

1975

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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