the Bunny game
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Voto:
L’ennesimo cliente di una prostituta tossicodipendente (Rodleen Getsic) è quello sbagliato: il camionista (Jeff F. Renfro) la sequestra e inizia a seviziarla senza fine.
LA RECE
Film incompreso nelle sue finalità; tuttavia il significante ha un suo peso e può schiacciare il significato. Attenzione, la pellicola è "sporca" e molto violenta.
Pellicola ultra-violenta ed esplicita nel narrare a singhiozzo le disavventure di una giovane disgraziata che, per procurarsi la dose, si dà ai personaggi più terribili finché non arriva al capolinea rappresentato da un camionista sadico che la sequestra nel suo truck. Basandosi su un canovaccio e, quindi, in braccio all’improvvisazione, Rehmeier lascia che Rodleen Getsic metta in scena in forma esasperata la sua sfrangiata esperienza di vita, quasi fosse un caveat per l’umanità, soprattutto quella femminile. La Getsic non si risparmia e, a parte droga e alcol, tutto ciò che fa nel film non lo simula, dalla fellatio iniziale, al branding col ferro rovente alla schiena. Il gioco della disperazione in bianco e nero, con immagini sporche, atti brutali e un finale senza speranza va, però, per le lunghe e, forse immeritatamente, the Bunny game finisce per essere percepito come un torture-porn. Al suo primo lungometraggio, Rehmeier sceglie stili e situazioni che contengano i costi, affronta un discorso interessante ma mette troppo carico sulle situazioni estreme perdendo la presa sul fattore drammatico e accrescendo il rischio exploitation. La censura britannica, non a caso, si è rifiutata di assegnare un rating (il che significa praticamente un ban) poiché ha ritenuto che the Bunny game erotizzasse la violenza, giudizio che ha amareggiato sia il regista sia la Getsic, i quali avevano sperato di veicolare il messaggio opposto. Che la BBFC c’abbia visto bene o meno, 76 minuti di donna nuda, rasata, stuprata e umiliata, rischiano, sì, di piacere a coloro che da certe scene traggono pruritini e che prestano poca attenzione al grande impegno di attori e regista. Film per gente con schermatura spessa.
TRIVIA
Rodleen Getsic dixit: “Nelle mie esplorazioni da giovane mi è stata mostrata una vasta gamma di realtà. Conglomerati di meraviglie e cose terribili. Durante questi viaggi, ho incontrato persone cattive. Alcuni hanno cercato di farmi del male, e ci sono stati momenti in cui ci sono riusciti, ma io vivevo il metodo istintivo della lotta o della fuga che viene dalla paura (che include il "fai il morto") e, alla fine, sono sempre riuscita a scappare. Oggi sono viva. Potrei scrivere un intero libro sulle mie danze con gli amici del diavolo. È incredibile e disgustoso quanti uomini là fuori pensino che sia loro diritto approfittarsi di una ragazza, anche con i loro occhi. Non sono mai stata una prostituta né una drogata. Ma nella vita reale ho incontrato assassini, stupratori e stronzi di ogni tipo. Sono stata sequestrata e costretta a fare delle cose. Sono scappata in pochi secondi. Una notte mi hanno dato la caccia in un bosco fino all'alba. Un’altra mi hanno drogata a uno spettacolo e presa per stordimento. A volte ho avuto la fortuna di essere così innocente da non rendermi conto di quello che stava succedendo. Molti di questi ragazzi non hanno rimorsi, non hanno coscienza. Svegliatevi, cazzo! Evitate queste cose. Ci sono tonnellate di persone toste là fuori che si stanno risvegliando. Fermate la follia e cercate ciò che è buono. C'è un sacco di Luce in giro” (thrillandkill.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Adam Rehmeier
Durata, fotografia
76', b/n
Paese:
USA
2011
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
