Carcinoma

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Voto:

Diagnosticatogli un cancro aggressivo agli intestini, Dorian (Dorian Piquardt) decide di non sottoporsi alle complesse cure e prova a tirare avanti, cercando anche di gestire la relazionale con Carina (Carina Palmer). Più la malattia prosegue, più Dorian si abbandona a un'esistenza dissoluta, incentivata dall'amico Julius (Thomas Goersch), perdendo il controllo su di sé e sull'orribile metamorfosi del suo corpo.

LA RECE

Il "bad taste" di Dora non è privo di senso e di qualità artistica. Tuttavia, il suo binario è quello di uno shock visivo (e un tot di disgusto) inadatto al mainstream. Non che occorra piacere a tutti, certo...

Se si parla di cinema estremo, Marian Dora è uno dei protagonisti. Il misterioso cineasta tedesco, il cui vero nome è noto a pochi, si è riuscito a ritagliare in breve tempo un suo personale angolo di fama-infamia con poche pellicole tutte dall'afflato art-house ma anche visivamente aggressive al punto della non sopportazione; si ispezionino Cannibal (2006), il suo più noto Melancholie der Engel (2009) e il segmento Mors in tabula nel portmanteau horror the Profane exhibit (2013). Con ambizioni più morigerate rispetto al (troppo) lungo film del 2009, Dora si rende, qui, brutalmente efficace nel dipingere la triste storia di un suo conoscente, un uomo che venne mangiato dal cancro; male del corpo che, in Cracinoma, va di pari passo con un male dell'anima o, forse, il male dell'anima è prodromico alla malattia del corpo. Nonostante l'impianto sia arty, Dora non va in cerca di simbologie troppo arcane e il supplizio in vitam di Dorian è ben comprensibile anche grazie a immagini metaforiche di tremendo ma chiaro significato, prima fra tutte il terribile e naturale pasto del pitone ai danni della cavia (o è un coniglio?), scena digerita bene solo dal rettile. Più accessibile, quindi, dei precedenti film, Carcinoma è, nondimeno, costellato di tantissime sequenze che un comune spettatore non avrebbe la forza di reggere, in un crescendo di sangue, sevizie, feci, liquidi espulsi dall'enorme tumore addominale, tutto accompagnato da una musica contrastante. La cura realizzativa, il livello recitativo, il percorso narrativo comprensibile e gli estremismi con i quali la storia viene illustrata, sono fattori che fanno di Carcinoma un buon esempio di cinema estremo con il solo limite, a voler essere puntigliosi, dell'eccesso di scene scatologiche e di nudi frontali non sempre necessari. Ma, d'altronde, Marian Dora è in cerca dello shock. Film valido ma all'interno di una specifica categoria visitabile da ben pochi spettatori.

TRIVIA

Marian Dora dixit: "Credo di dover spendere due parole per dare un consiglio a qualsiasi altro regista. Dovreste fare quello che volete perché non ci sono più scuse ormai. Chiunque può fare un film. Con qualsiasi cellulare potreste creare film molto migliori dei miei in termini tecnici. Quindi, fatelo e basta!" (YouTube: ShivaProduzioni; Marian Dora interview, 2017).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Marian Dora

Durata, fotografia

87', colore

Paese:

Germania

Anno

2014

Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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