Chimera

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Voto:

Petula (Imogene Waterhouse) e Tilda (Sarah Hay), amiche fin da piccole, conducono una vita allo sbando: spacciatrici, scappano da un’altra pusher alla quale devono 85.000 dollari. Le due cercheranno rifugio da una loro terza cara amica, Daphne (Madeline Brewer), ricchissima quanto eccentrica. Se le due furbacchione stanno ai bizzarri giochi di Daphne, potrebbero anche scoprire dove tiene la cassaforte, quindi derubarla e fuggire. Il vecchio gioco delle amiche, quello con Mamma, Figlia e Dottore ha inizio, e le regole sono tre: tutti giocano, nessun estraneo è permesso, nessuno molla.

LA RECE

Piacevolmente bizzarro esordio della regista Peirone in un film di donne e filosofia: piace vedere in un film weird che il senso della composizione dell’immagine non venga cannibalizzata dalla stranezza di per sé.

Exploit della torinese Peirone, volata all’estero a cercare fortuna con un sogno grande: quello di fare cinema. Anni passati a sudare come modella e attrice. Poi, grazie ad un escamotage finanziario ben pensato, si riescono a racimolare parecchi soldi per estendere l’idea del corto Chaosmos (2016) che raccontava del sogno lucido di tre donne. Film a quote quasi assolutamente rosa, Braid non parla di donne spose (bride) ma di donne intrecciate in una narrazione che si renderà chiara solo nel finale, quando le carte scoperte lasceranno intendere la verità. Prima, una serie di accadimenti parecchio strani con salti temporali a illustrare l’infanzia delle tre, ma anche sequenze lisergiche seguenti all’uso di droghe. Vedere Braid una seconda volta potrebbe essere d’aiuto nel rileggere gli accadimenti di queste tre protagoniste non troppo simpatiche. La forza dell’idea della regista, tuttavia, non sta nella ricerca di una ferrea coerenza ma, anzi, in un’artistica ed elegante dimostrazione della fallacia della percezione della realtà. La mise en abyme, in Braid si fa condizione dell’esistenza stessa, come se Inception fosse la condizione naturale dell’umanità. L’interessante assunto filosofico, non nuovo ma presentato con grottesco cinismo (il finale lascia intendere che quasi non vi sia mai fine alla cosa), siede su una messa in quadro di notevole raffinatezza, fra luci, spazi e foley ben utilizzati. Le tre protagoniste nella vasca da bagno, in vaga rappresentanza delle geometrie dei sognatori di Bertolucci, sono un’immagine di grande raffinatezza che tutto comprende (senso del film, erotismo, fotografia, …), e piace vedere in un film weird che il senso della composizione dell’immagine non venga cannibalizzato da bizzarrie un tanto al chilo. Pur nella sua breve durata, tuttavia, a Braid qualche ricorsività di troppo nel lambiccamento la si riconosce, con conseguente caduta d’attenzione che colpisce la parte centrale del film. Ad ogni modo, fossero tutti così gli esordi cinematografici. La Peirone, in contemporanea a la Casa delle bambole - Ghostland di Laugier, gioca con la memoria e la psiche ma i suoi riferimenti sembrano più alti (Arnofsky, ad esempio) e, rischiando di scontentare il mainstream per puntare a qualcosa di più autoriale, merita un punto in più visto anche che su IMDb ottiene un 5 e mezzo immeritatamente basso.

TRIVIA

Mitzi Peirone (1993) dixit: “Braid è nato anche come un’opera filosofica. Ci sono legami con il mito della caverna di Platone; con Shakespeare, secondo cui siamo tutti attori su un palco; con il cielo di carta di Pirandello. Quando mi sono ritrovata senza niente ho attraversato un momento esistenziale e mi sono chiesta quanto della società in cui viviamo sia una finzione” (vanityfair.it).

⟡ Il meccanismo di finanziamento del film è stato peculiare: se il crowdfunding normale, ad esempio quello che avviene su Kickstarter, è, di fatto, una semplice donazione e non un investimento, per Braid si è operato con un crowd selling, cioè una vendita di azioni del profitto del film in cambio di fondi per la produzione; ciò non è avvenuto ovviamente in Borsa ma su una piattaforma blockchain. Come una sorta di “future”, i finanziatori sarebbero stati ripagati quando la pellicola avesse generato profitti, oltretutto con un 15% in più come incentivo. Ai soldi ottenuti con questo metodo, si aggiunsero altri fondi provenienti da due produttori diversi. 

⟡ L’enorme villa di Daphne è il Maniero Alder che si trova a Yonkers (Stato di New York). Noleggiato da molti come sede di feste matrimoniali, il maniero fu costruito nel XX secolo dal magnate della trivellazione mineraria William B. Thompson (1869-1930) fondatore della multinazionale Newmont.

Titolo originale

Braid

Regista:

Mitzi Peirone

Durata, fotografia

82', colore

Paese:

USA

Anno

2018

Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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