Compliance

Voto:

In un comune fast-food statunitense, la gestrice Sandra (Ann Down) viene raggiunta dalla telefonata del sedicente poliziotto Daniel (Pat Healy) che le segnala il fatto che una sua dipendente, Becky (Dreama Walker), è stata denunciata da un cliente per aver rubato dei soldi. Becky, in quel momento al lavoro, viene tolta dal turno e trattenuta in ufficio. Daniel avverte che da lì a poco lui stesso giungerà in loco ma, trattenuto da indagini ulteriori connesse al fratello di Becky, prega e poi comanda Sandra di perquisire la dipendente; perquisirla sempre più a fondo.

LA RECE

La storia drammaticamente vera della nostra debolezza verso l'autorità. L'ennesima prova che quando si ha una buona idea, su può fare ottimo cinema fra quattro mura.

Storia assurda e dolorosa come un episodio proveniente da Black mirror (2011) ma terrificante quando si viene a sapere che è vera in ogni sua parte; ancor peggio, Compliance è tratto da almeno 70 storie vere. L'orrore che emerge in Compliance, senza spargimenti di sangue, è quello della debolezza umana di fronte all'autorità, una sussiegosa acquiescenza agli ordini accettati sulla base del principio psicologico noto come "Autorevolezza della fonte": se una persona alla quale riconosciamo potere o autorevolezza ci dice qualcosa, pur se ciò che dice non ha alcun senso, noi tenderemo a trovare un senso logico alle sue parole distorcendo i dati di fatto. Ma anche lo stranoto esperimento degli anni '60 di Stanley Milgram è un buon esempio da approfondire. Nel caso di Compliance, la naturale tendenza psicologica si aggrava poggiandosi a logiche di paura, scarico di responsabilità, abuso di un potere temporaneamente attribuito. La povera e bella Becky, assolutamente innocente circa le accuse mossele, si troverà, quindi, vittima di violenza privata, sequestrata da brave persone e obbligata a spogliarsi, farsi percuotere e farsi esaminare i genitali semplicemente perché al telefono qualcuno intima di farlo, in quanto qualificatosi agente di polizia, finché una persona meno debole o impaurita romperà quel gioco perverso. Nel guardare il film, sale il nervosismo dello spettatore il quale, dai suoi pacifici divani, dà per scontato che avrebbe messo in atto un comportamento più oppositivo al perverso David, e avrebbe interrotto in due parole quel diabolico scherzo telefonico. Come può una donna o un uomo adulto eseguire gli ordini di una voce al telefono solo perché ha sciorinato qualche titolo e qualche dato? Eppure, ciò che avviene nel film è avvenuto in almeno 70 occasioni. Dietro i meccanismi psicologici che hanno permesso questi crimini, abbiamo le stesse leve connesse al marketing, alle tribune elettorali e anche a tanti rapporti di coppia, tanto per dire. Il vero colpo di grazia somministrato da Compliance è lasciare che ci si bei nell'idea che noi, mai, saremmo così stupidi e fragili. Visione obbligatoria per gli studenti di scienze umane; segnao in sezione psicopatologia ma, qui, si tratta, pericolosamente, di tratti psicologici assolutamente normali e comuni.

TRIVIA

Craig Zobel (1975) dixit: "La gente pensa che i personaggi siano stupidi o che abbiano un Q.I. più basso del loro. Mi metto molto sulla difensiva, perché non penso affatto che si tratti di persone stupide. Penso che questo tipo di cose possano accadere, e accadono, a livelli socio-economici ancora più complicati. Ma c'è qualcosa di unico nella struttura aziendale del settore del fast food che consiste nel fare in modo che tutto sia uguale ovunque. Ogni volta che ci si trova in quello stato d'animo, affinché la corporazione si assicuri che ciò accada, deve esserci una struttura gerarchica che possa contribuire al tipo di obbedienza che si vede film".

⟡ L'incidente specifico che ha ispirato il film avvenne il 9 aprile 2004, quando il sedicente ufficiale Scott chiamò da Panama City (Florida) il McDonald's di Mount Washington (Kentucky) avvisando la direttrice Donna Summers che la dipendente Louise Ogborn aveva rubato dei soldi. L'agente Scott era, in realtà, la guardia carceraria 38enne David Stewart che aveva già fatto lo stesso gioco con 70 fast-food in 31 Stati USA diversi, dal 1994 al 2004, manipolando vittime e carnefici affinché avvenissero perquisizioni, umiliazioni e violenze sessuali. Nel caso di Mount Washington, Stewart non venne incarcerato per mancanze di prove, la Summers venne condannata ma messa in prova mentre il fidanzato di quest'ultima, Walter Nix Jr., finì in prigione per gli atti compiuti ai danni della Ogborn. Dato che questi incidenti telefonici erano già avvenuti e l'ufficio legale della McDonald ne era a conoscenza, si ritenne particolarmente grave la posizione dell'azienda che non aveva fatto nulla per informare o formare i propri dipendenti per evitare che la frode si ripetesse. La McDonald's, quindi, pagò 6.111.312 dollari di danni alla Ogborn e 2 milioni alla Summers per IIED (Intentional Infliction of Emotional Distress) poi ridotti a 400.000. Potete trovare il documento di appello al caso (2008-CA-000024-MR - Court of Appeals of Kentucky: Mcdonald's Corp., Appellant, V. Louise Ogborn, Donna J. Summers, And Kim Dockery, Appellees) sul sito courtlistener.com.

Titolo originale

Id.

Regista:

Craig Zobel

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

USA

Anno

2012

Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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