a Dark song
Voto:
Sophia (Catherine Walker) vuole parlare con il suo bambino defunto e, a tal fine, ingaggia l’occultista esperto Joseph Solomon (Steve Oram) che la introduce in un rituale di grande complessità e dolore. Esordio di Gavin dopo quattro cortometraggi e, per l’occasione, recupero del Rituale Abramelin, roba arcana vera, tentato da diversi gnostici fra i quali il satanista Aleister Crowley. Funziona davvero l’Abramelin per farti entrare in contatto con entità angelico-demoniache? Chissà. Già per il pesantissimo digiuno che implica, sfido che qualche allucinazione emerga. Nel film, comunque, funziona, e il gran finale con visioni d’impatto notevole contrastano con l’intimismo esoterico dei due soli protagonisti - bravissimo Oram - che si (dis)struggono nel processo che li vede impegnati. Non è, però, nel gran finale che il film si fa bello ma è nel rapporto tormentato fra i due sofferenti personaggi, nell’erotismo soffuso che esplode in una determinata scena, nel dubbio che tutto sia una truffa ai danni di Sophia e in uno o due momenti che mettono i brividi. Se l’esoterismo è stato protagonista di tantissimi horror, qui assume una forma scolastica e intima come poche altre volte. Da vedere. Forse, il vero impatto arriva dopo, a schermo spento. Voto generoso, dai.

Titolo originale
Id.
Regista:
Liam Gavin
Durata, fotografia
100', colore
Paese:
Irlanda, UK
2016
Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0