Emanuelle e gli ultimi cannibali
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Voto:
La cronista d’assalto Emanuelle (Laura Gemser) decide di andare in Amazonia ad indagare su una tribù creduta estinta dedita al cannibalismo. Si farà accompagnare dall’antropologo Mark Lester (Gabriele Tinti) e da Isabelle (Monica Zanchi), con il supporto del cacciatore trafficone Donald (Donald O’Brien) e la sua compagna Maggie (Nieves Navarro).
LA RECE
Erotico-esotico. La Gemser ci mette il destro e il sinistro, ma anche le altre non sono da poco. Ecco, forse un cannibalico c'è troppo sesso.
Massaccesi e il cannibal-movie; quindi, foresta pluviale nei pressi del lago di Bracciano e corpi nudi, non pochi e non male. La regina incontrastata è la venere nera Gemser che, qui, non lesina in fisicità e amplessi passionali, pure un po’ lunghetti e piazzati nel corso del racconto con una certa pretestuosità da porno, anche se di porno non si tratta. La storia è quella della Emanuelle newyorkese, donna emancipata e spregiudicata con i maschi tanto quanto nella sua professione; per convincere a parlare una degente agitata e legata al letto, la calma masturbandola. Tanto per dire. L’arrivismo della donna porterà allo sfacelo, perché andare a ficcare il naso nei turpi gusti alimentari dei Tupinàmba si rivelerà cosa alquanto sanguinosa. Buono l’inizio del film e sicuramente allettanti le nudità del tridente d’attacco femminile che si completa con Navarro e Zanchi, concesse senza riserve a contraltare l’altro ricco piatto della bilancia: il sangue. Un pene reciso, un capezzolo reciso, un corpo segato in due, eviscerazioni varie. Il film, che non lesina in efferatezze, manca, però, di quella ferocia vista in altri cannibal, impestato com’è di riflessioni neocolonialiste d’accatto e, soprattutto, dai corpi esposti delle attrici. Scene culto: la Gemser e la Zanchi si lavano vicendevolmente in un acquitrino poco salubre mentre una scimmia a bordo palude cerca di fumarsi una sigaretta; ma, soprattutto, la Gemser che esce dalle acque come una divinità del fiume con tanto di disegno esoterico sul pube e lascia a bocca aperta tutti, spettatore compreso.
TRIVIA
Aristide Massaccesi (1936-1999) dixit: “Quella dell’orrore è una violenza molto sopra le righe, molto fantastica. Io non sopporto la violenza vera, quella dove si spara, coi buchi nei corpi. È una violenza che può fare molto effetto sulla psiche di un ragazzino. È deleterio. Anche i telegiornali sono pieni di sangue. L’altra sera al TG1 ho visto una scena che mi ha sconvolto: dei mussulmani che tagliano le mani ai ladri. Una cosa raccapricciante, da manicomio” (Nocturno 100, 2010).
⟡ Il regista compare nel film nei panni dello psichiatra che, all’ospedale, parla con Emanuelle.
⟡ La Navarro si è un po’ pentita di aver partecipato a questo film, così come ad Orgasmo nero, sempre di Massaccesi, per l’andazzo poveristico della produzione e per le richieste di scene spinte o troppo splatter.
Regista:
Joe D'Amato [Aristide Massaccesi]
Durata, fotografia
91', colore
Paese:
Italia
1977
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
