Escape from tomorrow

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Voto:

Jim (Roy Abramsohn), sua moglie Emily (Elena Schuber) e i due figli Sara ed Elliot vanno a Disney World. Jim inizia ad avere strane visioni, oltre al fatto di rimanere incantato per la bellezza di due giovani turiste francesi (Danielle Safady, Annet Mahendru) che cerca in tutti i modi di seguire. La vacanza di famiglia diverrà progressivamente più bizzarra, mentre, sottotraccia, l’influenza felina inizia a colpire.

LA RECE

Bizzarro film girati clandestinamente nei parchi Disney. Non è un documentario denuncia ma una grottesca dramedy che sa intrigare proprio per essere sopra le righe logiche. Primo lavoro non male.

Interessante esperimento filmico che si distingue per il bianco e nero e, soprattutto, per l’essere stato girato a Disney World e Disneyland in forma clandestina guerrilla-style usando due Canon EOS 5D Mark II, una Canon EOS 1D Mark IV, lo smartphone per leggere il copione e i microfoni nascosti sotti i vestiti. Il risultato tecnico, visti i presupposti, è pregevole. In effetti, Escape from tomorrow è, per buona parte, un interessante pastiche di lieve horror ma non lieve inquietudine, sottile erotismo, dramma di coppia e comicità. Pur essendo erratico nel suo percorso, così come probabilmente avviene quando si va in un lunapark con due bambini, le bizzarre vicende di Jim non smettono di incuriosire e si sorride della sua dabbenaggine anche se, nel contempo, non si attenua la percezione che sulla famiglia incomba un qualche tipo di sinistro dramma, mentre lo stesso mondo Disney si distorce progressivamente come in un incubo. Rimane un po’ sullo sfondo, anche se è il motore primo degli eventi, l’analisi delle dinamiche dei coniugi in crisi che si rifiutano baci, non si dicono la verità, vedono i figli come un intralcio. Escape from tomorrow, comunque, non è certo un essai che voglia analizzare con accuratezza le dinamiche psicologiche. Sembra, piuttosto, una fiaba lisergica dolceamara che, poi, prendendo troppo sul serio il suo lavoro simbolico, ellittico e surreale, finisce per incartarsi nella parte terminale con qualche fase di stanchezza. Rimane la piacevole e spiazzante sensazione, a film concluso, di non aver capito esattamente a che diavolo di spettacolo si abbia assistito. Indubbia, invece, la qualità tecnica del girato, la fotografia monocromatica, la scelta dei brani musicali e degli attori. Memorabile la “ex principessa” cougar che adesca uomini con il suo magico pendaglio e che ruba temporaneamente bambine bellissime. Comprensibile, infine, che il povero Jim perda la testa per le due francesine, anche se punta su quella sbagliata perché il fenomeno è Annet Mahendru. Film non per tutti i gusti ma passibile di intrigare anche quelli a digiuno di cinema weird; potrebbe valere come iniziazione. E comunque è il primo lungometraggio per Randy Moore; non tutti, alla prima, fanno così bene. Un punto in più d’incoraggiamento.

TRIVIA

Randy Moore dixit: “Da bambino, mi sono goduto un'educazione da parco divertimenti surreale e magica. Mio padre, che amavo profondamente ma che era un uomo complesso, mi ha fatto conoscere questi "magici" paesi delle meraviglie in cui fuggire, che erano come vivere in un mondo di sogno di pura immaginazione. Tuttavia, a un certo punto, gli ambienti che abbiamo abitato fisicamente hanno cominciato a fondersi con le nostre emozioni e sono diventati stranamente legati. Poi, il tempo è passato e ho avuto dei figli miei, e non è stato fino al nostro primo viaggio di famiglia che questo paesaggio emotivo molto viscerale del mio passato, ormai quasi del tutto dimenticato, mi ha colpito di nuovo come un proiettile, e ho iniziato ad essere ossessionato dall’idea di trovarne il legame” (filmmakermagazine.com).

⟡ Il regista Moore era particolarmente impaurito dalla reazione legale della Disney che di solito non prende bene l’utilizzo dei propri prodotti e marchi senza che sia stato dato previo consenso. Per evitare beghe, Moore andò a montare il film in Corea del Sud e presentò la pellicola al Sundance festival con un altro titolo. La Disney, però, non ha mai preso provvedimenti contro questo film né ha rilasciato commenti ufficiali; anzi, ha tacitamente approvato il film in quanto è ora presente un riferimento a Escape from tomorrow sul sito ufficiale del fan club Disney. 

⟡ L’influenza felina di cui si parla nel film non è esattamente un’idea campata per aria rispetto ai parchi Disney. Non solo è un in-joke relativo a Topolino ma si dice che il parco Disney statunitense mantenga una colonia di felini che tiene a bada la popolazione di topi. 

⟡ Il riferimento alla morte per decapitazione avvenuta sulla giostra Montagna del Tuono s’aggancia ad un fatto tragico avvenuto il 5 settembre 2003 a Disneyland quando un 22enne perse la vita sulla Big Thunder Mountain Railroad a causa di un deragliamento. Il poveretto, tuttavia, non finì decapitato ma schiacciato. 

⟡ Quando Jim fa sesso con la “ex principessa”, lei gli dice "I think you found my hidden Mickey", penso che tu abbia trovato il mio Topolino nascosto, ri-ferimento al fatto che i parchi Disney sono tempestati di soluzioni grafiche, architettoniche e di arredo che richiamano in maniera astratta tre cerchi che rappresentano la testa e le orecchie di Topolino. Nel caso specifico, il volto dell’hidden Mickey è formato dall’amuleto e le sue orecchie sono le mammelle della donna. 

⟡ Il riferimento alla coscia di tacchino che in realtà sarebbe un cosciotto di emù, fa capo ad una leggenda urbana che voleva che nei parchi Disney fossero vendute cosce di emù come fossero di tacchino. Rimane la bizzarria, almeno per noi italiani, di un parco divertimenti per bimbi nel quale si può fare un break azzannando, su una panchina, un’enorme coscia di tacchino. 

⟡ Anticipando involontariamente l’ipotesi che nel parco Disney ci fossero donne che adescano uomini per fare sesso, due anni dopo l’uscita del film, Disneyworld finì in uno scandalo connesso alla prostituzione che si sarebbe svolta nel parco e negli hotel attigui. Tuttavia, a differenza di ciò che viene mostrato nel film, nessuno dei dipendenti Disney era coinvolto.

Titolo originale

Id.

Regista:

Randy Moore

Durata, fotografia

90', b/n

Paese:

USA

Anno

2013

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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