the Face at the window
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Voto:
1880. La polizia cerca di catturare Le Loup, il killer licantropo. Il vero omicida è il cavaliere Lucio Del Gardo (Tod Slaughter) e il mostro è suo fratello demente che lui obbliga ad apparire sul luogo del delitto per depistare le indagini. Con un ricatto, Lucio ottiene la mano di Cecile (Marjorie Tay-lor) facendo ricadere la colpa dei delitti sul fidanzato di lei. Il professor Le Blanc (Wallace Evennett) conosce un modo per incastrare Lucio.
LA RECE
Tod Slaughter, il signore del Grand Guinol britannico, regala una delle sue perfomance in overacting. Il melodramma gotico ha decisamente la sua età ma anche il suo fascino per chi sa apprezzare.
Quarto adattamento cinematografico del melodramma teatrale scritto da Brooke Warren e già portato sul grande schermo nel 1919, nel ‘20 e nel ‘32. Grazie alla magnetica performance di Tod Slaughter, il signore del Grand Guignol britannico, si tratta anche del migliore dei quattro. Contemporaneamente alla creazione di icone horror americane quali Karloff e Lugosi, il Regno Unito si godeva personaggi come Slaughter, il quale, nonostante avesse una predilezione per il palcoscenico, nel ventennio '30-'40 portò la sua arte sul grande schermo interpretando immancabilmente il cattivo di turno inserito in plot d'atmosfera vittoriana. L'attore inglese e il regista George King conobbero un grande successo con Sweeney Todd: the demon barber of Fleet Street (1936) poi riportato al cinema nel 2007 da Tim Burton, ma the Face at the window rimane un tentativo ben riuscito, anche a livello produttivo, di replicare lo stile gotico delle pellicole della Universal che indubbiamente erano i prodotti horror più venduti ai tempi. Come la maggior parte dei melodrammi gotici, the Face at the window cerca di combinare con il migliore equilibrio possibile elementi orrorifici, mystery, tocchi comici e sentimento. La storia si gioca sulla morbosità degli omicidi e, in questo caso, anche sul modo in cui viene smascherato il colpevole; meno, molto meno sull'identità del killer anche perché, se in un film era presente Tod Slaughter, si poteva essere certi che il colpevole fosse lui. L'interesse va quindi al modus operandi di Lucio Del Gardo che usa il fratello demente per distrarre le vittime: il "mostro" si fa vedere alla finestra, cattura l'attenzione e, intanto, Del Gardo tira la stilettata da terga. Ancor meglio il professor Le Blanc che rianima con la corrente il cadavere di una persona uccisa da Del Gardo in modo che il morto possa, con l'ultimissima scintilla di vita, indicare l'identità del colpevole; interessante innesto di horror gotico e fantascienza in cui, strano ma vero, lo scienziato che rianima i morti non è il protagonista negativo della faccenda. La recitazione di Slaughter è evidentemente teatrale e a tratti eccessiva ma piacevole. Viene da chiedersi se mai l'attore fosse stato ingaggiato dalle grandi case produttrici americane cosa sarebbe stato della sua carriera. The Face at the window della misconosciuta Real Art Picture è piccolo ma gustoso horror da salvare dall'oblio.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
George King
Durata, fotografia
70', b/n
Paese:
UK
1939
Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
