il Fango verde
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Voto:
Un asteroide sta per collidere con la Terra. Viene chiamato all’azione l’energico comandante Jack Rankin (Robert Horton) affinché atterri sull’asteroide e lo distrugga con un’esplosione. Il piano funziona, però gli astronauti portano inavvertitamente alla base un fango verde che evolve nella forma di alieni che si nutrono di elettricità e la emettono. Ogni piano per eliminarli non fa che moltiplicarli.
LA RECE
Un "so bad so goof" fantascientifico che merita una visione sonnacchiosa da parte dei conoscitori di pellicole B e Z. Difficilmente potabile per altri.
Elencato fra “i 100 film simpaticamente più brutti mai fatti” nell’Official Razzie Movie Guide di John Wilson, anche se poi, il Fango verde, così brutto non è. Vero, tuttavia, che il lavoro di Fukasaku può appellarsi alla clemenza dello spettatore solo se quest’ultimo ha una certa esperienza in campo B e Z. Interessante il fatto che il film abbia qualcosa a che fare con l’Italia. Anni prima, la MGM aveva ingaggiato il nostro Antonio Margheriti per dirigere una serie di film per la tv che si svolgessero intorno alla fantascientifica base Gamma One: i Criminali della galassia (1966), i Diafanoidi vengono da Marte (1966), il Pianeta errante (1966) e la Morte viene dal pianeta Aytin (1967). I produttori americani, ben impressionati dal lavoro del regista italiano, decisero, poi, di distribuire i lavori nelle sale. Gli ideatori della base spaziale Gamma 1, Walter Manley e Ivan Reiner, volendo sfruttare l’insperato successo dei quattro film, misero in cantiere questo the Green slime come quinto film non ufficiale della serie, la cui unica connessione con le precedenti istallazioni è la suddetta base spaziale che, però, qui si chiama Gamma 3. Simpaticamente grottesco che nello stesso anno di 2001: Odissea nello spazio, il cinema di fantascienza avesse ancora voglia di mettere in cantiere pellicole che, se desaturate dal colore, potrebbero essere tranquillamente scambiati per fantahorror degli anni ’50. Prendere sul serio il Fango verde non è possibile ma è assolutamente accettabile lasciarsi conquistare dai pazzeschi mostri verdi - sotto il costume c’erano dei divertiti bambini - e, soprattutto, dagli outfit degli astronauti (soprattutto quelli della bella Luciana Paluzzi) che sembrano soggiornare nello spazio come se fossero in un lounge bar della Londra anni Sessanta. Il ritmo, oltretutto, è vivace nonostante un inizio un po’ verboso. La versione giapponese del film, bacchettona, espunge il triangolo amoroso fra Jack, la dottoressa Lisa e l’altro comandante, al che rimane un po’ poco. Film da contestualizzare e guardare con bonario affetto ma non più di una volta.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
The green slime
Regista:
Kinji Fukasaku
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Italia, USA, Giappone
1968
Scritto da Exxagon nell'anno 2018; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
