il Fantasma dell'Opera

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Voto:

Eric (Lon Chaney) è un musicista dal volto sfigurato che si nasconde nei sotterranei dell'Opera di Parigi. L'uomo è invaghito di Christine Daae (Mary Philbin) e, grazie alle sue macchinazioni, la donna viene guidata al successo. Eric, che ancora non si è mostrato a Christine, le consiglia di lasciare il suo fidanzato, il visconte Raoul de Chagny (Norman Kerry). Christine fa finta di accettare ma Eric è ormai braccato dal visconte.

LA RECE

Uno dei migliori horror degli anni del muto; colpisce soprattutto la messa in quadro. Lon Chaney grande maestro di espressività nei panni di uno dei primi mostri che soffre per amore.

Il primo e più fedele adattamento cinematografico del romanzo scritto nel 1910 da Gaston Leroux venne proiettato la prima volta a New York City il 6 settembre 1925. Gotico e inquietante, la maggior parte del successo che il film ottenne nel tempo va attribuito all'istrionismo di Chaney nonché alla sfarzosità dei set; il resto può risultare non memorabile a partire dall'impegnativa esperienza di sorbirsi un'ora e quarantacinque di film muto. Inseriti in un plot che fa acqua da più parti, abbiamo protagonisti diversi, dal carismatico Chaney al noioso Kerry che si stagliano contro un ricco set esaltato in scene come quelle a colori del ballo in maschera (2strip Technicolor), momento in cui il Fantasma si presenta come la Maschera della Morte Rossa raccontata da Edgar Allan Poe. In effetti, il Fantasma dell'Opera, più che essere un bel film nel complesso, è una somma di momenti incisivi: la scena sopra indicata, il crollo del lampadario, le riprese nei sotterranei dell'Opera e, ovviamente, il momento in cui ad Eric viene tolta la maschera. In quel momento, al pubblico prima che alla protagonista è dato di vedere il mostruoso volto del Fantasma, tanto mostruoso che anche l’inquadratura, per un breve momento, va fuori fuoco. Energico, poi, il finale con la ressa di gente che vuole linciare il malefico Eric per il quale, però, lo spettatore prova una certa simpatia, certo maggiore di quella che si può provare per l'impomatato visconte. Non manca neppure qualche sollievo comico. Ad ogni modo, ciò che rimane di più apprezzabile è la costruzione della tensione, dal momento che, per un buon terzo del film, l'identità del Fantasma viene tenuta segreta ma la maschera rigida è ancor più inquietante del volto che nasconde. Il film, ai tempi, fece grande paura e si dice che, nel momento della scena maestra, ovvero quando il pubblico vide il volto sfigurato di Chaney, alcune signore in sala svennero. Credibile. L'attore trasformista rimane la prima-donna di questo film pilastro del cinema horror. Oggi c'è solo molta ammirazione e poca inquietudine ma si riconosce che, al cuore della narrazione, vi sia una storia profondamente drammatica e romantica, con esplorazione di temi universali come l'amore non corrisposto, la solitudine, l'emarginazione sociale e il desiderio di essere accettati nonostante le proprie caratteristiche non conformi. Must see per chi si dice appassinato di horror.

TRIVIA

⟡ Per gli appassionati del Fantasma, un elenco di pellicole a tema: il Fantasma dell'Opera (1943) con Claude Rains; il Fantasma dell'Opera (1962) della Hammer con Herbert Loom; il Fantasma dell'Opera (1983) film per la tv con Maximillian Schell; il Fantasma dell'Opera con Robert Englund riduzione slasher girata nel 1989 che vedeva il protagonista viaggiare nel tempo; il Fantasma dell'Opera (1990) miniserie tv con Charles Dance; il Fantasma dell'Opera (1999) di Dario Argento; il Fantasma dell'Opera (2004) versione musical ad alto budget con Gerard Butler. Variazioni sono: il Fantasma del palcoscenico (1974) di De Palma che mette tutto in chiave rock; il Fantasma di Hollywood, film tv del 1974; il Fantasma del Ritz (1988); the Phantom of the Mall: Eric's Revenge (1989); the Phantom of the megaplex (2000) prodotto Diseny. 

⟡ Quando la Universal distribuì il film in UK, s’inventò una pazzesca trovata per attirare l’attenzione del pubblico: le pizze del film giunsero al molo del porto e furono scortate dai militari, tanto che mezza città venne bloccata dal trambusto. In realtà, il film era già stato consegnato e tutta la scorta non seguiva altro che contenitori vuoti. Il parlamento inglese non trovò divertente la cosa e decise di bloccare la distribuzione del film per i 10 anni successivi. 

⟡ Il trucco facciale del Fantasma fu curato direttamente da Lon Chaney. L'attore prese come modello un teschio. Si procurò della fish skin (pelle di pesce, un materiale sottilissimo e trasparente) in strisce, un'estremità la attaccò alle narici e tirò in su in modo da alzare il profilo del naso, l'altra estremità delle strisce fu fissata alla testa, sotto la protesi che lo rendeva calvo. In alcune riprese, per lo stesso effetto, fu usato un cavo e della gomma, cosa che, a detta del cameraman Charles Van Enger, causò a Chaney un abbondante sanguinamento del naso. Per gli zigomi si usò, invece, del cotone collodio. L’attore si mise sugli occhi delle membrane di uovo in modo da generare uno sguardo vitreo. Le orecchie vennero incollate alla testa, il resto del volto subì un pesante maquillage. 

⟡ Parecchie scene furono girate utilizzando diversi processi di colorazione: fu usato il Technicolor per le scene del Faust e quella del ballo in maschera; il Prizmacolor per quelle della "Soldier's Night"; l'Handschiegel (un procedimento che usa stampe colorate a mano) per il mantello del Fantasma quando è sul tetto. Solo le scene in Technicolor sono sopravvissute. 

⟡ Il film è una "Produzione Jewel", questo perché la Universal non possedette mai una catena di sale cinematografiche. Quindi, Carl Laemmle, nel 1916, creò un sistema di distribuzione diviso in tre categorie: Red Feather per i film a basso costo, Bluebird per il mainstream e Jewel per le produzioni di prestigio. 

⟡ Il regista Edward Sedgwick diresse alcune scene dopo che Ruper Julian abbandonò il set a causa di divergenze artistiche con il cast e la crew.

Titolo originale

The Phantom of the Opera

Regista:

Rupert Julian e (non accreditati) Lon Chaney, Ernst Laemmle, Edward Sedgwick

Durata, fotografia

107', b/n, muto

Paese:

USA

Anno

1925

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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