Fear(s) of the dark
-
Voto:
Cinque novelle sono collegate dalla comune storia di un crudele aristocratico che scatena dei cani rabbiosi e, ad ogni cane liberato, viene introdotto un nuovo episodio.
LA RECE
Raccolta di realizzazioni grafiche che illustrano l'orrore. Lavoro molto interesante e ben fatto, passibile di piacere ad un pubblico abbastanza ampio (se il più ampio pubblico volesse sperimentare visioni diverse dal solito).
Interessante ed esteticamente allettante prodotto d'animazione francese che riunisce un dotatissimo manipolo di disegnatori i quali illustrano, a modo loro, la Paura. Al di là della wraparound story descritta in sinossi, si aggiungono intermezzi che risultano un po’ ricercati e che presentano figure geometriche accompagnate fuoricampo da una voce che, in un flusso di coscienza, dice cose sulla paura. Gli episodi non hanno un nome specifico, quindi proviamo a darne uno. Il Marchese. Di cui sopra. Il racconto, disegnato con tratteggi imprecisi, ricorda per certi versi le opere di Dorè. Al nobile sadico che lancia i propri mastini verso degli innocenti, toccherà pari sorte in un contrappasso dantesco. L'Insetto. Episodio pregevole. Eric è un bambino timido che cresce con la passione per gli insetti. Giunto all'università, il giovane non ha ancora imparato a relazionarsi con scioltezza, specialmente con le donne. In libreria incontra Laura e trova il coraggio di invitarla fuori. L’appuntamento va bene ed Eric invita la donna a fermarsi da lui per la notte ma, in casa, Laura inizia a diventare estremamente controllante. Il pensiero va subito a “La Metamorfosi” di Kafka con una più che discreta capacità di descrivere la solitudine dell'individuo e il passaggio repentino dalla solitudine a una relazione disturbante. Il disegno è pulito e le linee nette. L'Insetto è l'episodio che funziona meglio a livello filmico. Sumako. La piccola Sumako Ayauma va in una nuova scuola ma viene trattata male dai compagni poiché vive vicino al luogo dov'è stato ucciso il famoso samurai Hajime. Tornando a casa, Sumako avrà a che fare con diversi fantasmi per poi risvegliarsi all'ospedale. Il riferimento è chiaramente l'anime giapponese anche se lo stile del disegno è più simile al vettoriale digitale. L'episodio non ha molta struttura e il finale è un po' un anticlimax. La Caccia. Un ragazzino e il suo amico discutono sulla causa della sparizione di persone e animali nel loro villaggio. Poi, anche l'amico sparisce. Gli abitanti ingaggiano un famoso cacciatore affinché trovi ed elimini la bestia. Storia con mostro la cui tecnica realizzativa permette un notevole gioco di ombre. Il risultato finale è di tipo impressionistico con stilizzazioni che si notano soprattutto quando il cacciatore si scontra con l'animale. Molta atmosfera. Il Buio. Episodio apprezzabilissimo. Un uomo, per evitare la tormenta, si rifugia in una grossa casa che visita a lume di candela ma la casa, forse, è stregata. La storia è semplice e non così avvincente ma, fra quelli che mirano ad analizzare e rappresentare la paura, il Buio è l'episodio che trasmette meglio la sensazione pubblicizzata dal titolo del film. Si tratta di un’animazione ad ampie zone di bianco o nero che tratteggiano con semplice efficacia gli spazi, l'uomo e le azioni che compie. Ottimi il foley che accompagna l'episodio e che, insieme ai disegni, spiega cosa accade. D'altronde è anche l'unico episodio che fa un po' paura. Fear(s) of the dark è una piccola collezione di lavori realizzati da bravissimi disegnatori piuttosto che un portmanteau horror, e piacerà a coloro che amano l'arte grafica piuttosto che agli appassionati di horror in senso stretto. Un lungometraggio diverso dal solito e d’indiscutibile bravura tecnica che potrebbe fare la gioia di coloro che amano sperimentare un cinema inusuale.
TRIVIA
Charles Burns (1955) dixit: “Dovevo intrattenermi in qualche modo. Mia sorella era fuorigioco; lei aveva tre anni e mezzo più di me e andava a scuola. Mio padre lavorava. Mia madre non era una persona che mi portava agli appuntamenti con gli amichetti, quindi ero un po' solo e mi divertivo tirando fuori i libri dagli scaffali. Di certo ho guardato un sacco di cose che immagino fossero piuttosto insolite per qualcuno della mia generazione, se non altro averle viste in età così giovanile. Questo prima ancora che potessi leggere” (tcj.com).
⟡ Eric, il protagonista del secondo episodio, è doppiato da Guillaume Depardieu, figlio del famoso Gérard. Si tratta di uno degli ultimi lavori del giovane Guillaume, morto il 13 ottobre 2008 per una polmonite, a soli 37 anni, dopo una vita non serena.
Titolo originale
Peur(s) du noir
Regista:
Christian “Blutch” Hincker, Charles Burns, Marie Caillou, Pierre Di Sciullo, Lorenzo Mattotti, Richard McGuire
Durata, fotografia
85', b/n
Paese:
Francia
2007
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
