Giornata nera per l'ariete
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Voto:
Andrea Bild (Franco Nero) è un giornalista di cronaca con problemi di alcolismo. Dopo la festa di capodanno, il professor Lubbock (Maurizio Bonuglia) viene ferito in quello che sembra essere un tentativo di omicidio. Dopo questo fatto, gli omicidi si susseguono e Bild si trova coinvolto nelle indagini, con l'assassino che gli intima di desistere. Vicino ai corpi viene lasciato un guanto nero al quale manca, a ogni successivo omicidio, un dito.
LA RECE
Uno dei giallo migliori della nostra tradizione. Non perfetto ma autoriale ed elegante senza essere stucchevole. Da scoprire per chi non conosce; gli appassionati di cinema di genere di certo lo conoscono bene.
Giallo di grande stile fin dalla primissima scena, e rischio di superamento del registro visivo sulla sostanza narrativa. Giornata nera per l'ariete viene tratto dal romanzo “The Fifth Cord” di D.M. Devine con perdita nella riduzione di diversi punti che, nel lavoro letterario, si facevano importanti. Il film di Bazzoni non pare catturare l'essenza della novella nel momento in cui trascura di descrivere il background delle vittime che vengono servite all'occhio dello spettatore senza troppe spiegazioni e, cosa non da poco, il movente si fa contorto: omosessualità, astrologia? Un lavoro che fa tangenziale ricorso agli stilemi argentiani ma perde per strada la coerenza narrativa, si rende però solido grazie alle qualità registiche di Bazzoni e alla scrittura di un protagonista hard-boiled immerso in un malessere esistenziale. All’autorialità della messa in quadro, concorre la fotografia di Vittorio Storaro che va alla ricerca di location particolari che facciano esse stesse da splendida scenografia. Si evitano le solite zoomate sul viso degli interpreti e si opta per misurati primi piani che drammatizzano i dialoghi, mentre le luci che cadono sugli attori sono sempre impeccabili. Bazzoni, nonostante fosse solo al suo terzo film dopo un praticantato con Rossellini, fa un lavoro superbo paragonabile solo a quello di Argento, non usando mai la cinepresa in maniera banale. Scena culto: il tentato omicidio del bambino. Professionale il comparto attoriale nel quale si distingue Franco Nero, nei panni del torvo giornalista alcolizzato, e Silvia Monti nei panni di Helen, la ex di Bild, in questo film bella come non mai. Uno dei gialli più interessanti, pur con evitamento di sanguinaccio e senza troppi momenti di paura, con un plot che non tedia e una superba fotografia; peccato che gli omicidi vengano frenati nell’esecuzione. In mezzo a tanto cinema di genere italiano non sempre encomiabile, Giornata nera per l’ariete si fa ricordare, così come avverrà per le Orme (1975), secondo ed ultimo giallo di Bazzoni nonché suo penultimo film. Chi non è avvezzo all'horror o non abbia esperienza coi gialli all'italiana metta pure in conto qualche brivido in più.
TRIVIA
Luigi Bazzoni (1929-2012) dixit: “Qualsiasi opera dice sempre qualcosa sulla psiche, questa misteriosa sconosciuta continuamente cangiante e così difficilmente penetrabile. Come d’altronde ogni sogno, bello o brutto che sia” (Balestrieri, 2010).
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Luigi Bazzoni
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Italia
1971
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
