a Girl walks home alone at night

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Voto:

Primo horror vampiresco abitante i territori mediorientali che, però, sono quelli statunitensi, ché di donne iraniane coi denti appuntiti mordicchianti i maschi di laggiù, non è che si possa tanto parlare in casa dei teocratici. La trentottenne inglese Amirpour, qui all’esordio col lungometraggio, espande il suo corto omonimo del 2011 e fa precipitare sogni, orrore e visioni del femminile iraniano in un impianto arty e fumettistico che si mangia sceneggiatura, storia e, un poco, anche il senso. Certo, questa fascinosa vampira persiana che si aggira per le vie notturne in skateboard (skater anche la regista) ha tutto il fascino di chi non si sa da dove venga e dove vada, ma i lunghi silenzi, il bianco e nero e le lentezze non è che facciano sempre grande cinema, benché, sì, facciano cinema alternativo e roba che va dritta dritta al Sundance e altri festival dove l’indie è benvenuto. Ingloriosamente, al tempo dell’uscita nelle sale, a Girl walks home alone at night venne ribattuto dalla stampa perché di una donna e perché iraniana, sorvolando sulle qualità del film stesso, come se il suo valore fosse giusto la sinergia di quelle due peculiarità. Visto il film, accidenti, è proprio un po’ solo quello. Perciò, bello nei particolari, ad esempio la fotografia, ma non nella somma. Comunque, alla vampira Sheila Vand con la maglietta a righe, la cosa ha portato fortuna professionale e ben per lei.


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Titolo originale

Id.

Regista:

Ana Lily Amirpour

Durata, fotografia

101', colore

Paese:

USA

Anno

2014

Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0