Green room

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Voto:

Una band punk rock grindcore, o quel che è, finisce ad esibirsi in un centro sociale, o quel che è, per suprematisti bianchi, o quel che sono, capitanati da Patrick Stewart, uomo un po’ Xavier, un po’ Picard e molto più Walter White. Il casino che li porta a trovarsi asserragliati nel covo dei nazi pare un po’ pretestuoso, e il piano degli aggressori non è mai ben chiaro. L’atmosfera, però, è oscura e irreale (buona l’illuminazione), e i personaggi sono interessanti; pure i nazi non vengono descritti usando i soliti cliché del nazismo. La trama semplice e poco interessata alla musica, che sulla carta avrebbe dovuto essere il perno della faccenda, lascia trasparire senza troppi approfondimenti lo scontro fra due controculture che approda a un finale no-future, peraltro un po’ buttato lì. Si lascia seguire con interesse da chi cerca i sapori forti, anche se il sangue è comunque abbastanza contenuto. Thriller orrorifico e crime quasi per tutti; i più sensibili... raus!


commercial
Titolo originale

Id.

Regista:

Jeremy Saulnier

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

USA

Anno

2015

Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0