the Horde

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Voto:

Un manipolo di poliziotti si arma per punire un gruppo di malviventi che ha ucciso un loro amico. Il raid nel palazzo in cui sono presenti i criminali va male ma non peggio della sorte che toccherà a tutti nel momento in cui la città verrà sconvolta dall'arrivo dei morti viventi. Sbirri e criminali, coalizzati, si dovranno fare strada fra i cadaveri famelici per uscire dal palazzo e riconquistare la libertà.

LA RECE

Energico e violento zombie-movie polar francesce che, sono in apparenza, è il solito spettacolo grossolano di sangue. Interessante scrittura dei personaggi.

Zombesco col naso all'insù, ma non per altezzosità, che chiuse la maratona horror "Day of the dead" al Leeds International Film Festival. Adrenalinico survival-action dei francesi che, poco originali e tutto quello che si può dire di male, però hanno capito come fare un horror da esportazione. Tuttavia, sembrano non aver ancora capito che gli zombi vanno atterrati con un deciso colpo in testa, dato che i protagonisti di the Horde sparano ovunque tranne che nell'encefalo dei morti scalpitanti e, inoltre, fanno sbuffare agli zombi fiato caldo contro i vetri quando, a ciò che dicono le sacre scritture, essendo morti, la loro temperatura corporea dovrebbe equivalere a quella ambientale. Ma forse sono zombi-virus. Insomma, questioni di lana caprina. Quel che sembra contare per i due registi, anche sceneggiatori, è l'azione, lo sfracello di corpi e la battuta sapida e sadica. Non manca, però, un doppio fondo che dà un minimo di spessore alla faccenda vagamente polar. La storiaccia si svolge nella banlieue parigina, luogo di drammatici e reali scontri fra immigrati mal integrati e poliziotti malmostosi. I poliziotti del film seguono la filosofia della famiglia mafiosa per logica e celerità di vendetta; i criminali, disperati dell'Est e dell'Africa, hanno dei passati alle spalle che lasciamo stare. Poi, c'è anche un vecchio francese nostalgico, veicolo di simpatiche battute ma anche inquietante figuro capace di eccitarsi per la vista delle tette di una zombi con il cranio sfondato in una scena che suggerisce le atrocità commesse in guerra. In effetti, il film è un palcoscenico abitato unicamente da personaggi negativi e la crudele conclusione della faccenda sta lì a dimostrarlo. Non è, però, immediato leggere i messaggi sottili e nascosti in questo film che fa di tutto per presentarsi in superficie come l'ennesimo zombie-movie con protagonisti sotto assedio in cerca di una via di fuga da aprirsi a colpi di pallettoni. Indubbiamente, il primo impatto è quello di un horror ipercinetico con poco da dire e tanto sangue: sembra tutto già visto e, in buona parte, lo è. Ma the Horde, per i suddetti risvolti, non è così rasoterra come molti hanno percepito. Senza essere una pietra angolare dell’horror, la pellicola, ben confezionata, si lascia guardare con un più che discreto coinvolgimento. Adatto a chi non va troppo per il sottile.

TRIVIA

Benjamin Rocher (1977) dixit: “Ho fatto due film prima di Antigang - nell'ombra del crimine e sono entrambi film di zombi. Sono film d'azione con un sacco di roba cruenta, che adoro, ed entrambi sono fatti con un piccolo budget. Così, il produttore e lo studio sono venuti da me con questo progetto perché pensano che se riesco a fare film senza soldi, allora con un po' più soldi posso fare qualcosa di spettacolare” (heyuguys.com).

Yannick Dahan dixit: “Messi insieme dalle circostanze e dal loro istinto di sopravvivenza, costretti ad unirsi di fronte al pericolo, i personaggi, comunque, alla fine sono ancora soli. Sorprendentemente, forse anche abbastanza iconoclasticamente, la Horde è comunque un film molto morale. […] I personaggi, anche se inizialmente poco simpatici, alla fine riveleranno la loro umanità mostrando i loro conflitti interiori e ciò che si cela sotto il loro evidente manicheismo” (venice-days.it).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

La Horde

Regista:

Yannick Dahan, Benjamin Rocher

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Francia

Anno

2009

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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