In Fabric

Voto:

Sheila (Marianne Jean-Baptiste), un’impiegata di banca da poco divorziata, combatte fra il lavoro, la cura del figlio Vince (Jaygann Ayeh) che ha una fidanzata insopportabile, e il desiderio di conoscere nuovi partner. Il vestito “rosso sangue arterioso” acquistato ai saldi presso il negozio Dentley and Soper, consigliatissimo dalla commessa Miss Luckmoore (Fatma Mohamed), potrebbe fare la differenza. La storia di Sheila si affianca a quella del bigio tecnico di lavatrici Reg (Leo Bill) che scopre di avere la capacità di ipnotizzare la gente semplicemente descrivendo i guasti delle lavatrici e le procedure di riparazione.

LA RECE

Horror di sottigliezze, eleganze e bizzarrie MA non di paura e dinamisi. Decidete che tipo di spettatore siete e non avrete brutte soprese. Da me adorato anche per lieve infatuazione nei confronti della Mohamed.

Fiaba oscura e molto fascinosa con atmosfere a metà strada fra Lynch e Argento; in apparenza, o comunque solo tangenzialmente, una metafora del consumismo. L’idea di Strickland era realizzare una ghost-story senza fantasmi usando un abito come veicolo dell’orrore e delle insicurezze delle persone che vengono in contatto con esso, rifacendosi alla novella “Sono pericolosa stasera” (1937) di Cornell Woolrich da cui fu tratto l’horror televisivo Vestito che uccide (1990). Strickland, che dirige e scrive, evita di legare il soggetto alle mere dinamiche di un vestito maledetto e, piuttosto, istruisce un universo nel quale le parole e le sensazioni tattili e visive si fanno via maestra attraverso lo strepitoso veicolo di Miss Luckmoore interpretata dalla rumena Mohamed che, per una felicissima scelta di casting, incarna alla perfezione la sintesi di una vampiressa o di una direttrice di collegio quale Argento ci fece conoscere. Miss Luckmoore, che dirige il negozio Dentley and Soper con l’appoggio dell’inquietante Mr. Lundy (Richard Bremmer), è il motore primo di una delle logiche portanti del film: il segreto del marketing è farci credere che una scelta, da esso impostaci, sia stata, invece, una nostra libera selezione. Le parole di questa commessa sinistramente affascinante sono forbite, barocche, artefatte come gli slogan pubblicitari, con un loro potere ipnotico che si ritroverà nelle verbosità del cameriere al ristorante o a quelle tecniche del mesto Reg, la cui prosodia è usata quasi come un ASMR masturbatorio dagli ascoltatori. Tramite un percorso rapsodico che non decolla mai, trattenendo il film su ritmi non da tutti sopportabili, In fabric lega i tessuti alle persone secondo processi misteriosi e magici che fanno degli abiti oggetti viventi e che danno vita. E come i vestiti provati, restituiti, prestati, regalati cambiano i corpi da vestire, così In fabric, in maniera brusca, cambia la protagonista alla quale c’eravamo affezionati e ci fa passare alla storia di Reg. Buonissime le interpretazioni, soprattutto brava Jean-Baptiste, e l’affascinatissima Mohamed, ma la vera magia è quella della suggestione, dei colori, delle inquietanti pubblicità televisive, della fotografia e della scenografia. Scena culto: Sheila, al ristorante, impegnata in un primo appuntamento con uno degli uomini più sgradevoli di sempre. Film impegnativo ma bello a vedersi e inquietante in modi non comuni. Cinema weird di elevato livello che merita un voto che decido di dopare.

TRIVIA

Peter Strickland dixit: “Volevo fare qualcosa con l'atmosfera di una ghost-story, anche se non abbiamo a che fare con un fantasma. Guardavo tutti questi adattamenti della BBC di M.R. James cercando di penetrare quell'atmosfera senza usare gli stessi tropi: niente spiaggia, niente nebbia, niente casa infestata. Piuttosto, cercavo di trovare l'ambientazione più prosaica che mi venisse in mente: la mia città natale, i saldi di gennaio. Appena ho iniziato a parlare di quest'idea, la gente è rimasta scioccata dal fatto che avrei fatto qualcosa di così noioso. Ma poi ci pensi. Guardi i negozi quando sono le cinque del mattino e c'è questa fila inquietante e silenziosa di persone. Immagini come questa sono ciò che ha reso il film vivo nella mia mente. Certo, ti ritrovi in territorio simile a Zombi di Romero” (filmcomment.com).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Peter Strickland

Durata, fotografia

118', colore

Paese:

UK

Anno

2018

Scritto da Exxagon nell'anno 2021; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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