the King of pigs
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Voto:
Jong-suk e Kyung-min si incontrano dopo 15 anni e, a cena, ricordano la loro infanzia in una scuola basata su feroci regole dettate da bulli classisti. Per i due non c’era altra via di fuga se non una passiva accettazione della sopraffazione. La comparsa del ribelle ed economicamente sfortunato Chul offre, forse, il riscatto sperato.
LA RECE
Il vocabolario sociale è il medesimo per tutti: soldi, come farne, come averne e come comprarsi oggetti che dimostrino agli altri che ne facciamo e ne abbiamo. Storia di un riscatto senza speranza. Livello di violenza psicologica elevato: animazione per (giovani) adulti.
Produzione indie finanziata e scritta dallo stesso regista, e primo film d’animazione proiettato al festival di Cannes. Pellicola nata da un brutto sogno e fattasi incubo delle disuguaglianze di classe in una classe scolastica, che poi è tutto il mondo, in cui i soldi determinano troppo; nonché sulla violenza come unico modo di riscattarsi e compiere salti di gerarchia. Di base, the Kings of pigs denuncia il bullismo delle scuole Sud Coreane basate su rigide gerarchie foraggiate dall’importanza del rendimento; come dire che, a differenza di ciò che succede da noi, sono i secchioni a porsi all’apice della piramide di comando e umiliare coloro che vanno meno bene, emarginando e vessando i meno abbienti. “I tizi che hanno una bella vita senza fare nulla, sono come dei cani addomesticati. Sono dei figli di puttana. E noi siamo i maiali che li nutrono. Alla fine diventiamo utili solo quando siamo morti e fatti a pezzi”, frase dal film. Fra “Il Signore delle Mosche” di William Golding e l’homo homini lupus plautiano c’è solo una strettoia, qui in the King of pigs, ed è quella di accettare passivamente l’agoghé del bullismo che prepara a ciò che deve essere esperito nella vita adulta: l’abuso del più forte (più ricco) sul più debole. I professori della scuola, i pedagoghi, probabilmente a loro tempo vittime dello stesso meccanismo, non intervengono e, non intervenendo, incentivano. La comparsa del triste ribelle Chul sembra la chiave di volta per riscattare la misera vita del vile Kyung-min e del frustrato Jong-suk: la mancanza di paura nel suo comportamento scardina il meccanismo del bullismo, anche se ciò avviene a suo discapito. Chul, povero, coraggioso, "monstrum", è il re dei maiali, il “messia” violento che potrebbe portare fuori dal fango gli altri maiali. Il sistema, però, è troppo rodato e complesso perché la rivoluzione possa avvenire; alla base della piramide non si mira a una vera rivoluzione sociale ma a colpire chi sta sopra solo per prenderne il posto. Insomma, il vocabolario sociale è il medesimo per tutti: soldi, come farne, come averne e come comprarsi oggetti che dimostrino agli altri che ne facciamo e ne abbiamo; la sorella di Jong-suk, che fa i capricci per avere i jeans della Guess e ruba un walkman, parla chiaro. Il colpo di grazia per i pavidi Kyung-min e Jong-suk si avrà quando il loro mito Chul si renderà conto che “resistance is futile” e che, per un bene superiore (adulto), conviene adeguarsi. Finale a sorpresa e dramma nel dramma. The King of pigs, con la sua animazione essenziale ma una curata tavolozza colore, non pare lasciare troppe speranze. In una cosa, tuttavia, riesce benissimo: trasmettere il pervasivo vissuto di rabbia e frustrazione che connota il mondo animato di Sang-ho Yeon e, forse, anche il mondo non animato.
TRIVIA
Sang-ho Yeon dixit: “Ho fatto un sogno mentre facevo il servizio militare, e il sogno era quello di tre amici, me compreso, che si vendicavano di qualcuno suicidandosi; il sogno era proprio quello, ma non è andato molto bene. Quando mi sono svegliato è stato orribile, e ho scritto una nota a riguardo […] Poi, quando stavo per scrivere un lungometraggio, ho trovato questo biglietto. […] I tre personaggi principali sono perlopiù basati su di me. Mi sono concentrato in particolare su Jong-suk” (flixist.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Dwae-ji-ui wang
Regista:
Sang-ho Yeon
Durata, fotografia
97', colore
Paese:
Corea del Sud
2011
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
