Kung Fury
Consigliato
Voto:
Il poliziotto Kung Fury (David Sandberg), depositario di una tecnica di kung-fu micidiale, deve tornare indietro nel tempo per uccidere Adolf Hitler (Jorma Taccone), anche detto Kung Fürer, dittatore che vuole imporsi come l’eletto nelle arti marziali. Ad aiutare Kung Fury, il dio Thor (Andreaf Cahling), il buddy cop Triceracop, l’hacker Hackerman (Leopold Nilsson) e le vichinghe Barbianna e Katana.
LA RECE
Horror, exploitation, action, comedy, exploitation, weird, coin-up anni '80'. C'è tutto. Soprattutto c'è la voglia di fare e intrattenere con originalità. Bravò!
Poltiglione che omogenizza tantissimo cinema e arcade anni ’80, nato sulle fondamenta di una campagna di raccolta fondi su Kickstarter nel dicembre 2013 col fine di tirare su 200.000 dollari; si arrivò a 630.000 dollari per generoso intervento di 17.000 e più persone alle quali va la dedica del corto. Benissimo l’idea di non osare la dilatazione a lungo metraggio per Kung Fury che funziona esattamente per la sua natura al fulmicotone, caotica, immediata, colorata e ben più che bizzarra. Ogni immagine è satura, il ritmo forsennato, lo scheletro è quello dei serial tv anni ’80 ma tanto del colore e delle forme si rifanno ai videogame platform da sala giochi, mondi ormai estinti e visitabili solo graze a qualche nostalgico emulatore. La macchina del tempo è una tastiera da surfare, i velociraptor hanno lo sguardo laser, Thor è un vecchio bodybuilder con la bocca storta, l’amico poliziotto ha la testa da triceratopo; e poi c’è Hitler, sempre e comunque pazzerello, a capo di un Terzo Reich che ricorda non poco le ambientazioni del nuovo Wolfenstein. Prenderlo sul serio non si può e non si deve. Il target, sfortunatamente, è quel settore di spettatori che sa riconoscere i rimandi e sa prendersi non troppo sul serio. Sfortunatamente perché pare che questa gente sia sempre di meno. Ma con Kung Fury, Sandberg ha provato, sul serio, di essere capace di muoversi come regista, e infatti sembra che sia stato sviluppato un seguito o una versione estesa, peraltro completata nel 2019, con tanto di presenza di Arnold Schwarzenegger e Michael Fassbender; ahimé, per ora, per problemi con gli investitori, tutto il baraccone è legalmente bloccato. La cosa più apprezzabile è che Kung Fury sia, sì, un’operazione nostalgia ma senza la piangina dell’addio alla stazione, bensì realizzata con grande energia, però senza dimenticare una trama chiara e pure avvincente. Lo vedano coloro che possono permettersi il lusso. Voto alto anche perché i termini di paragone, per ora, non ci sono.
TRIVIA
David Sandberg dixit: “La cosa che mi ha ispirato di più è stata in realtà la musica. Ho ascoltato un tizio di nome Mitch Murder […] Ho ascoltato la sua musica per tutto il tempo in cui ho scritto la sceneggiatura e lui è stato la più grande ispirazione per me, e sono così felice che abbia fatto la colonna sonora. Avevo appena comprato un green screen, e stavo sperimentando e ho fatto questo test dove avevo la musica di Mitch Murder e stavo facendo roba tipo Miami Vice. E ho pensato: “È venuto bene. Se mi impegno, potrebbe davvero saltarci fuori qualcosa”. Inizialmente avevo intenzione di fare tutto il cortometraggio da solo, tutti gli effetti visivi. Ma dopo averci lavorato a lungo, mi sono reso conto che era troppo ambizioso. Ero completamente al verde e la mia idea era realizzare un trailer e, allo stesso tempo, lanciare un crowdfunding su Kickstarter per raccogliere fondi. Poi Kickstarter è stato un successo, e il resto è storia” (yahoo.com/entertainment).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
David Sandberg
Durata, fotografia
31', colore
Paese:
Svezia
2015
Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
