Lords of chaos
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Voto:
Il regista Åkerlund, ex batterista dei Bathory, ben conosce i fattacci dell’Inner Circle, o Black Metal Mafia, fondata dal padrino della Black Metal norvegese, Øystein Aarseth (aka Euronymous), in compagnia di quell’altro che lo uccise, Burzum. Lord of chaos è il biopic di questi ed ulteriori soggettoni: Dead (Per Yngve Ohlin), vittima forse della rara sindrome di Cotard; Hellhammer, Necrobutcher e altri con nomi così. Chi ama quel genere musicale sa già tutto. Per gli altri, ci pensa la commercialissima Vice Films, il che è ironico viste le pretese di Burzum, Euronymous & Co. di dipingersi come sovversivi, dinamitardi, piromani, assassini e, soprattutto, satanisti. Lontani dal satanismo gnostico e filosofico ma prossimi a un’accozzaglia di ideologie violente, nazionaliste, comuniste-naziste ed anticristiane, i membri dell’Inner Circle, si fecero portavoce del solito male di vivere giovanile ma con un piede ben oltre il limite, tale per cui fare musica diventava secondario all’attuazione di piani sovversivi, o primario se inteso come mezzo per propagandare l’ideologia. Biopic di musicisti, Lord of Chaos pecca nel soprassedere sulla produzione musicale dei protagonisti (lo score è curato dai Sigur Ros) e infila un superfluo sub-plot romantico con una Ann-Marit (Sky Ferreira) che funziona come Yoko Ono. D’altra parte, un racconto attento a riprodurre per buona parte la verità storica, scrive di un interessante e opportunista Euronymous il cui motore primo, dietro tetre facciate, era una “sana” ambizione di successo commerciale, anche se si soprassiede sul fare mafioso dell’Inner Circle che si faceva largo minacciando e danneggiando i musicisti rivali. Casting non eccellente, invece, per Burzum (aka Vrag, aka Count Grishnákh) che, col volto di Emory Cohen, pare Zed il poliziotto squinternato di Scuola di polizia 2 (1985). Åkerlund, comunque, sa girare, e Lord of chaos riesce a illustrare la parabola di tutti i personaggi, in buon equilibrio fra spunti ironici e scene nelle quali la violenza è acutamente ben resa. Consigliato ma non consigliato in senso assoluto.

Titolo originale
Id.
Regista:
Jonas Åkerlund
Durata, fotografia
118', colore
Paese:
UK, Svezia, Norvegia
2019
Scritto da Exxagon nell'anno 2021; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0