un Lupo mannaro americano a Londra

Voto:

I due giovani americani David Kessler e Jack Goodman (David Naughton e Griffin Dunne) passano le vacanze nello Yorkshire. Attaccati da un licantropo, Jack muore per le ferite e David viene ricoverato. Condannato a diventare un lupo mannaro alla successiva luna piena, David viene visitato dall'inquieto spirito dell’amico deceduto che gli suggerisce di suicidarsi se vuole limitare i danni e interrompere la catena d’orrore. Tutto ciò, mentre sta nascendo l'amore tra David e una bella infermiera all’oscuro di tutto.

LA RECE

Indiscutibile cult distintosi per un'effettistica (ai tempi) spettacolare. Seminale e valido il suo equilibrio fra orrorifico e ironico. Forse non più iconico come un tempo ma vale ancora la pena consigliarlo.

Tutto nacque molto tempo prima, al tempo in cui John Landis era in Jugoslavia come assistente di produzione per gli Eroi di Kelly (1970). Qui, aveva assistito a un funerale zingaro in cui il cadavere veniva seppellito in verticale, addobbato con aglio come protezione affinché il defunto non tornasse a infastidire i vivi. Questa visione ispirò il soggetto di un Lupo mannaro americano a Londra, la cui prima stesura risale, appunto, al 1969. Chi conosce questo film se ne ricorda di certo per gli effetti speciali di Rick Baker che, per la prima volta nel cinema, mostravano la trasformazione da uomo a licantropo, tutto in luce piena e d'innanzi agli occhi attoniti dello spettatore: peli che escono dalla pelle, muscoli e ossa che si allungano e deformano, la spina dorsale che si inarca. Fu un lavoro effettistico sorprendente per i tempi. Un Lupo mannaro americano a Londra oscilla molto fra la vena horror e quella comica, e mescola gli elementi dei due generi in maniera equilibrata e spiazzante, lasciando lo spettatore inorridito e, alternativamente, divertito. Landis fece guadagnare un Oscar al film per gli effetti speciali, rilanciò il mito del licantropo cinematografico e ricevette un plauso da pubblico e critica ma, implacabile condanna, non riuscì più, nonostante i tentativi, a ordire una pellicola così ben equilibrata fra comicità e orrore, finendo per rendere preponderante l’uno o l’altro registro per poi proseguire una carriera soprattutto in ambito produttivo e televisivo. A così tanti anni di distanza, un Lupo mannaro americano a Londra inizia a far trasparire una certa aria sempliciotta tipicamente ottantina anche se, va detto, alcune scene che oggi sembrano scontate, al tempo non lo erano affatto. Que-sto è il primo film, ad esempio, in cui una persona in bagno chiude il mobiletto a vetri sopra il lavello e, di colpo, viene riflessa l'immagine di un'altra persona alle sue spalle, soluzione poi proposta da una miriade di altre pellicole. Notevoli le atmosfere, nonché varie: si va dalle lande gotiche dello Yorkshire, alle mille luci di Londra con un finale splatterstick energico e memorabile, così come sono entrate nel mito cinematografico le riprese nella soggettiva del licantropo nell’underground londinese. Un film senza cadute di tono che potrebbe piacere anche ai non appassionati di horror. Si attende da tempo un remake che dovrebbe essere realizzato da Max Landis, figlio di John. Nel 1997 viene prodotto un seguito non logico né necessario per la regia di Anthony Waller: un Lupo mannaro americano a Parigi, horror giovanilistico e scanzonato, nonché dinamico e moderno; il film, però, difetta in scene di palpabile tensione e, poiché si tratta di un prodotto Buenavista, nessuno si stupisce per il fatto che la pellicola proceda con il freno a mano tirato rispetto alla violenza visiva. Al film di Waller mancano soprattutto gli attori. Gradevole vedere Pierre Cosso in un ruolo diverso da quelli vestiti nel decennio ’80 ma tutto il film si regge sulle spalle della brava Julie Delpy che, tuttavia, è meglio godersi nel sentimentale Prima dell'alba (1995). Questo di Landis rimane tutt'oggi un riferimento in ambito licantropico.

TRIVIA

John David Landis (1950) dixit: “Quello che nessuno capisce è che le idee valgono un soldo bucato. Un'idea non ha alcun valore reale. È tutta una questione di esecuzione dell'idea” (IMDb.com).

⟡ Quando prova a telefonare a casa, il numero che David Kessler dà all'operatore è 516-472-3402. Si tratta della zona di Long Island, New York. È anche uno dei rari casi in cui, in un film, viene indicato un numero di telefono potenzialmente vero. Per convenzione, dopo che alcuni simpaticoni approfittarono dei numeri telefonici sentiti nei film per disturbare dei cittadini inconsapevoli, nelle pellicole americane tutti i numeri hanno il prefisso 555, prefisso che non appartiene a nessuna area. 

⟡ La stazione del metrò usata nel film è Aldwych, chiusa nel 1994 e poi rimessa a nuovo; ora viene noleggiata per girarci video e lungometraggi. I labirintici tunnel che si vedono nel film, invece, sono quelli della Tottenham Court Road, Northern Line. 

⟡ Tutte le canzoni del film hanno la parola "luna" nel titolo. 

⟡ Alla fine dei credits c'è un messaggio di auguri e congratulazioni per il principe Carlo e per lady Diana che si erano appena sposati. Sempre alla fine dei credits, si legge: "Ogni somiglianza a persone vive, morte, o non-morte è accidentale", scritta che appare in un altro capolavoro di Landis, ovvero Thriller (1983), il video con Michael Jackson, che fa parecchie allusioni a questo film sui licantropi. 

See You Next Week, SYNW, sarebbe il titolo di un film porno, del tutto inventato, che i due protagonisti vedono al cinema in centro città. La locandina di questo fantomatico film si vede anche nella scena in metropolitana. 

⟡ John Landis appare nei panni di un pedone barbuto che viene investito e sfonda la vetrina di un negozio in Piccadilly Circus, nella scena finale del film. 

⟡ I produttori speravano che Landis ingaggiasse Dan Aykroyd e John Belushi per il ruolo, rispettivamente, di David e Jack. Landis si rifiutò.

Titolo originale

An American Werewolf in London

Regista:

John Landis

Durata, fotografia

97', colore

Paese:

USA

Anno

1981

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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