Mondo Mod
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Voto:
Film documentaristico
LA RECE
Prezioso - be', moderatamente prezioso - non tanto per quello che mostra ma per come lo mostra: il tentativo di "spiegare" la controcultura agli Squared (i quadrati, ovvero i genitori dei boomer) finisce per rivelare più sulle ansie e le fascinazioni della società mainstream che sulla realtà che pretende di documentare.
Mondo movie americano sui Mods e la loro vita. Importante chiarire che cosa sia il Mod e chi siano i Mods. Con il miglioramento del tenore di vita successivo alla Seconda Guerra Mondiale, i giovani smisero di essere un gruppo sociale indistinto che attendeva solo di giungere all'età adulta per iniziare a lavorare. Il benessere permise ai giovani di dedicarsi ad attività di svago: sport, moda, musica, soprattutto il modern jazz. Verso la fine degli anni '50, nel sud dell’Inghilterra, i giovani giunsero all'autocoscienza come Skynet e crearono una frattura culturale fra loro e gli adulti che appartenevano a un mondo non modernista, da cui Mod. Nella seconda metà del '60, sotto l'influenza della controcultura hippy, il movimento Mod subì degli scismi creando sub-movimenti tipo gli Hard Mod, gli Skinhead e altri. Questo in breve e superficialmente, esattamente come fa Mondo Mod che riduce il fenomeno a quadretto californiano di gente che fa surf, va dal parrucchiere a farsi pieghe strane, balla, si droga, va in moto e si spella le nocche nei corsi di karate. Ciò genera una versione parecchio distorta e svalutativa di un movimento socioculturale che ha avuto grosse influenze sugli anni della Contestazione e sull'opposizione alla guerra in Vietnam, argomento, quest’ultimo, che in Mondo Mod viene prontamente insabbiato. Noiosissimi, poi, i filmati interminabili di ragazze che ballano con telecamera che riprende dal sotto in su cercando di raccattare qualche bollente mutandina. Ma, si sa, exploitation è anche dipingere i giovani come tossici infoiati e poi cercare di rimediare una ripresa upskirt mostrando ciò che si condanna. Il meglio rimane il segmento dell'intervista a un ragazzone, con una maschera strana per garantirsi l'anonimato, che confessa di assumere l'LSD e di trarne un sacco di benefici, mentre il giornalista si gira verso la telecamera e continua a contraddire le dichiarazioni del giovane. Il documentario, con voce fuori campo di Humble Harvey ai tempi noto DJ in quel di Los Angeles, è più comico che informativo; sebbene presenti qualche chicca pop e qualche ripresa sghemba e acida che simula gli effetti della droga, il risultato è decisamente noioso. Magari, qualche ex Mod potrebbe rimanerne estasiato ma è più probabile che ne rimanga offeso. Il regista Buckalew non è questo maestro del cinema e, infatti, rimarrà ben ancorato all'exploitation. Il valore cult della pellicola va ricercato, piuttosto, nei due professionisti alla fotografia: Lazlo Kovacs e Vilmos Zsigmond. Il primo è stato direttore alla fotografia di film quali Easy rider (1969), Ghostbusters (1984), Copycat (1995). Il secondo è stato direttore della fotografia in Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), il Cacciatore (1978), Blow out (1981). Non poco. Neanche troppo strano che i due si trovino coinvolti in questo Mondo Mod, visto che entrambi avevano lavorato parecchio nel genere exploitation. Non molto altro da dire: chi si compra il DVD si becca anche la scena finale, espunta nelle versioni censurate, che vede una situazione interraziale di gente che balla in una specie di centro sociale; le donne, per comodità, si tolgono il reggiseno e stettano on the dance floor. Finché non perdono lo scontrino del guardaroba, problemi non ne vedo.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Peter Perry [Bethel Buckalew]
Durata, fotografia
72', colore
Paese:
USA
1967
Scritto da Exxagon nell'anno 2014; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
