Prima dell'anestesia

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Voto:

Londra, 1840. Thomas Bolton (Boris Karloff) è il miglior segaossa in circolazione ma, da buon filantropo, vorrebbe che la chirurgia fosse indolore. I colleghi lo scherniscono e il figlio medico, Jonathan (Francis Matthews), cerca di dissuaderlo dallo sperimentare su di sé sostanze oppiacee che danno dipendenza. Bolton, inoltre, svolge attività di volontariato nei bassifondi ma la sua buonafede viene ghermita dai pessimi Black Ben (Francis de Wolf) e Resurrection Joe (Christopher Lee) che gli fanno firmare certificati di morte di persone che loro ammazzano.

LA RECE

Dramma orrorifico semi-biografico d'annata con un Karloff in forma eccellente e un Lee agli esordi. Melodrammaticità ma anche interessanti notazioni sociologiche.

Filmone british dimenticato ma non dalla Criterion che rimasterizza e numera 368 questa vecchio dramma orrorifico che sembra proprio recuperare la triste storia del dentista statunitense Horace Wells, il quale, nel 1844, iniziò a sperimentare col protossido di azoto per eliminare il male nelle procedure chirurgiche e finì in miseria e schernito dalla comunità di colleghi che non vedeva altra possibilità di cavare denti se non con tenaglie e dolore. Partendo da questo assunto storico, si costruisce la vita del filantropo Bolton, svelto segaossa (un tempo la bravura chirurgica si misurava con la velocità, parametro importante in guerra) ma ossessionato dall’idea di silenziare i nocicettori durante gli interventi, oltre a prendersi cura gratuitamente dei reietti della Londra del quartiere Seven Dials, sette strade che connettono il Covent Garden a Soho. Più che per le ben realizzate atmosfere di una Londra disgraziata, Corridors of blood colpisce per la posizione fra l’incudine e il martello del protagonista, stretto fra l’aristocrazia dei medici e l’abiezione dei poveri, speculari nella loro negatività. I colleghi sono incapaci di ammettere che tutto quello che sanno non è tutto lo scibile; i poveracci di Seven Dials, chi con orgoglio, chi per disperazione, sono dei disgraziati impossibilitati al riscatto. Due mondi all’apparenza distanti ma conniventi. Uno dei migliori Boris Karloff vedibili on-screen si consuma con l’ossessività di un mad doctor à la Frankenstein ma, questa volta, è per il bene di tutti - idealmente è sempre così - finendo nelle grinfie di due balordoni, uno dei quali è un Lee agli inizi, chiaro richiamo alla storia dei tombaroli Burke ed Hare. Certe melodrammaticità si perdonano a questa esperienza un po’ agiografica di un Karloff che si tormenta e poi si immola per il bene di tutti.

TRIVIA

Robert Frederick Day (1922-2017) dixit: “Questa è la cosa interessante che succede con i film a basso budget, ed ecco perché così spesso i registi fanno i loro film migliori quando non hanno tanti soldi: devono usare la loro immaginazione.” (IMDb.com)

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Corridors of blood

Regista:

Robert Day

Durata, fotografia

86', b/n

Paese:

USA, UK

Anno

1958

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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