Reefer madness

Voto:

Il doc Carroll (Joseph Forte) illustra la minaccia rappresentata dalla marihuana che dà dipendenza “più dell'oppio, della morfina e dell'eroina, generando allucinazioni e condotte sessuali devianti”. Per descrivere i rischi, Carroll racconta di un caso accaduto di recente in città: alcuni spacciatori adescavano giovani e offrivano marihuana rovinando loro la vita.

LA RECE

Storico exploitation o l'exploitation per antonomasia, dato che mostra con entusiasmo ciò che va condannando: la ganja come nemico numero uno, che già fa ridere così. Film, tuttavia, bypassabile dai più.

Nonostante Reefer madness sia stato costruito come un serio film anti-droga, secondo alcune fonti prodotto da gruppi religiosi o dall’esercito, la pellicola divenne, negli anni '60/'70, un pezzo di comicità involontaria. Nel periodo d'oro dei midnight-movies, il film girava per i cinema nei pressi dei college; i giovani statunitensi si divertivano a guardare l'allarmismo posticcio di Reefer madness con una canna in bocca. In effetti, la pellicola di Gasnier è passata dall'essere un prodotto di denuncia, all'essere ritenuto un classico del genere exploitation fatto da gente che non sapeva minimamente di cosa stesse parlando. Il film è sensazionalistico e il tono moralistico è insopportabilmente falso dal momento che, trattandosi di exploitation, si condanna proprio ciò che ci si compiace di mostrare. La storia raccontata dal dottor Carroll è assurda: due spacciatori adescano giovani nel loro appartamento inducendoli al vizio ma non si vede nessuno che paghi per fumare la marihuana. Gli effetti della droga sono i più deleteri e disincentivanti: risate incontrollate e voglia di fare sesso. Qualcuno, poi, drammaticamente, s’abbiocca. Ad ogni modo, le vite dei protagonisti vanno tutte in malora a causa di questa maledetta marihuana che sembra più mortale dell'eroina e, ovviamente, nessuno fa cenno al fatto che la cosa più dannosa fosse l’inalazione delle sostanze tossiche connesse alla combustione, nonché la nicotina contenuta nelle sigarette usate per rollarsi i joint; ma al tempo nessuno si sognava di sospettare che le sigarette fossero veleno. Reefer madness è un piccolo vecchio gioiello di ipocrisia molto meno divertente da vedersi di ciò che si vocifera e, per un pubblico non anglofono, è soprattutto noioso. Ok il mediocre valore storico. Attualmente, la pellicola è libera da copyright e può essere vista in rete senza incorrere in gravi effetti secondari.

TRIVIA

Reefer madness potrebbe essere tradotto come “Spinello Mania", in quanto con il termine “reefer” si intende proprio la canna; l’etimo di questo termine è tuttora incerto.

⟡ Del film è stato fatto un musical: Reefer madness: the movie musical (2005) e un sequel comico Reefer madness II: the true story (1985) che sarebbe il primo successo cinematografico della casa di produzione New Line Cinema.

⟡ Il film è datato 1936 col titolo Tell your children e per il 1938 come Reefer Madness.

⟡ Se fermate il film quando si vede il giornale che compare sullo schermo proprio prima del verdetto del tribunale alla fine del film, si legge su di esso un titoletto che riguarda Dick Tracy.

⟡ Dwain Esper, noto regista di vecchie pellicole exploitation, negli anni '60 fece causa alla compagnia di distribuzione di questo film sostenendo di averlo prodotto lui per l'esercito e che, quindi, ne deteneva il copyright. Incapace di fornire prove a sostegno delle sue affermazioni, Esper perse la causa.

Titolo originale

Tell Your Children

Regista:

Louis J. Gasnier

Durata, fotografia

66', b/n

Paese:

USA

Anno

1936

Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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