Reeker - Tra la vita e la morte
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Voto:
Un gruppo di ragazzi si mette in viaggio per partecipare ad un rave; sfortuna vuole che rimangano bloccati in un motel nel mezzo del nulla con l'aggravante che uno spacciatore di extasy dà loro la caccia, in quanto il furbone della compagnia lo ha derubato di un fracco di pastiglie. Ben presto, lo spacciatore diventa l'ultimo dei problemi per il gruppo: l'aria è pervasa da una strana puzza e, ad essa, è associata una creatura omicida.
LA RECE
Slasher canonico ma con colpo di scena finale che cambia la sostanza della narrazione, benché non si tratti di un monte di originalità. Buono per una serata in relax.
Reeker, ovvero il Fetente, corredato, dalla demenziale distribuzione italiana, con un sottotitolo che rovina la sorpresa; siamo messi così, c’è poco da fare. Il prodotto di Payne, che godrà del seguito No man's land: the rise of Reeker (2008), si muove abbastanza agilmente nel campo dello slasher per poi assestare una sorpresa sul finale che, di fatto, è il vero e, forse, unico valore aggiunto. Il film è indubbiamente derivativo e la prima parte paga pegno agli slasher più noti. I dialoghi, i protagonisti e la sequenza delle morti rispetta lo stereotipo: chi fa sesso muore, i più decerebrati muoiono, i più sensibili hanno la possibilità di sopravvivere. Il blocco finale, invece, di quelli che ti viene voglia di riguardare il film in quanto tutto assume un nuovo significato, colpisce nel segno e salva Reeker dal dimenticatoio ma, allo stesso tempo, non può essere considerato originalissimo. Il guaio, in questo caso, è che segnalare le pellicole che hanno usato la medesima soluzione significherebbe anche rovinare la sorpresa. Difficile, quindi, recensire Reeker senza poter descrivere cosa lo rende particolare e dare, così, un senso a un film che, senza la spiegazione finale, ha ben poco motivo di essere. Se i personaggi sono sostanzialmente bidimensionali e i dialoghi ciò che ci si aspetterebbe da un gruppetto di giovani in vacanza, gli effetti speciali curati dalla Monster FX sono davvero pregevoli, tanto da saziare coloro che, da uno slasher, si aspettano, coerentemente, lo slash. Nessuna nota particolare sugli attori, a parte il fatto che la scena della bella Cookie (Arielle Kebbel) che va in una latrina a fare pipì ha scatenato gli spettatori più curiosoni in un’ispezione frame-by-frame di questa sequenza che sembra poter mostrare più di ciò che, in effetti, mostra. Furba mossa del regista che conosce i suoi polli. Insomma, Reeker è un indie low-budget che prende spunto da altri film rielaborando tematiche ormai incorporate nell'immaginario collettivo ma aggiungendovi il finale carpiato; diretto al pubblico di appassionati del genere, dà loro gli ingredienti richiesti dosandoli con misura, non cade nella trappola dell'eccessiva cerebralità e sa divertire con un finale che lascia lo spettatore alle sue riflessioni. Perfetto per la seconda serata.
TRIVIA
⟡ Nei credit finali sono nascoste alcune chicche, eccole (tradotte): • Filmato su pellicola Fuji. Go Japan! • (nei ringraziamenti) ... e a Tom "T" Payne, che coraggiosamente e altruisticamente ha messo a disposizione il suo tempo per lavorare in ognuno dei film di suo fratello e non è ancora apparso sullo schermo. La prossima volta! • Filmato, contro tutte le avversità, nella decadente capitale mondiale dei film Southern California USA. • Supportate i film indipendenti! • "Se sei un recensore cinematografico e sei così poco ispirato da usare la frase "Questo film puzza" (This movie stinks) o qualsiasi altro gioco di parole legato al titolo - ah, ah, ah, ah". La cosa non regge in italiano. To stink solo letteralmente vuol dire "puzzare”, in gergo significa "fare schifo". • Alla fine del testo sul copyright compare la scritta: the Reeker is watching you.
Titolo originale
Reeker
Regista:
Dave Payne
Durata, fotografia
95', colore
Paese:
USA
2005
Scritto da Exxagon nell'anno 2009 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
