Riflessi sulla pelle
-
Voto:
Anni ‘50, zona rurale degli Stati Uniti d’America. Il piccolo Seth Dove (Jeremy Cooper) vive in una famiglia problematica: madre scompensata e padre omosessuale represso, tutti in attesa del ritorno dalla guerra del figlio Cameron (Viggo Mortensen). La zona viene presa di mira da una banda di pedosadici ma Seth, influenzato da una lettura del padre, crede che il problema sia la vedova depressa Dolphin Blue (Lindsay Duncan) che lui ritiene una vampira.
LA RECE
Meditazione sulla perdita dell'innocenza e il contagio della violenza inscritta nell'immaginario gotico rurale americano. Il "riflesso" del titolo suggerisce come la violenza esterna venga interiorizzata e trasformata in patologia psichica.
Piccolo capolavoro dimenticato e, per intervento del passaparola online, riemerso anche per la gioia di un regista dotato ma sfortunato che, ora, si vede riconosciuto il merito di aver dato vita ad una delle pellicole più sottilmente deprimenti e disturbanti di sempre. In un’epoca storica del cinema nella quale vigeva perlopiù la rappresentazione dell’infanzia come luogo sacro di bontà e buonismi da rimpiangere nell’età adulta, Ridley, anche al soggetto, racconta dell’infanzia come di un tempo della vita ricolmo di paure, malvagità e dolore. “Ti sembra tanto orribile ma non è così. È solo un incubo della tua infanzia. Ma tu non sai che andrà peggio”; tutto è riassunto in una delle frasi finali pronunciate all’indirizzo di Seth Dove, nome che è un indicativo ossimoro. Il mondo in cui vive il bimbo di campagna si compone di dorati campi di grano da attraversare a perdifiato ma perimetrati da strade polverose percorse da pedofili assassini, donne scompensate, uomini obliqui e pericoli assortiti che, se anche non ci fossero, si potrebbero immaginare. È impossibile che attecchisca un’innocente fanciullezza in un luogo di morte, di lutto, di segreti inconfessabili, di feti abbandonati e adottati come angeli putrefatti. Riflessi sulla pelle evita scene di sangue ma il suo universo è ricolmo di immagini e situazioni perturbanti nel senso psicanalitico del termine, un qualcosa o un qualcuno avvertito contemporaneamente come familiare ed estraneo, capace, per tale motivo, di generare un’angoscia connotata da vissuti di estraneità e confusione. Musica magniloquente, attenzione fotografica (il direttore della fotografia Dick Pope evoca tanto Edward Hopper quanto Terrence Malick) e scenografica per un film di grandi ambizioni concettuali in parte soddisfatte ma un filo stancate da un ritmo non vivacissimo, da una certa pretensione artistica, da un giovane Viggo Mortensen sostituibile e da un finale sulle prime avvertito come un po’ inconcludente ma che, a ben rifletterci, sintetizza e urla la disperazione e l’orrore trattenuto per tutti i minuti precedenti. Senza redenzione. Uno dei più strani e inquietanti racconto di formazione nei quali possiate incappare.Un punto in più per gli anni di oblio patiti.
TRIVIA
Philip Ridley (1964) dixit: “Una delle cose interessanti circa Riflessi sulla pelle è il modo in cui internet ha quasi creato un nuovo seguito per il film. Clip del film hanno iniziato ad essere caricate. Non so da dove la gente li abbia prese ma piccole sezioni del film sono state caricate e una sorta di cult fan base è diventata gradualmente sempre più grande intorno al film, fino a raggiungere una sorta di punto di svolta. E questo è fantastico, perché è un esempio di come un film possa davvero trovare un pubblico, perché nessuno sapeva cosa fare con il film quando è uscito per la prima volta, non si adattava facilmente a nessuna categoria. […] Penso che sia un fantasy. È nella tradizione di “l’Estate Incantata” di Ray Bradbury e cose così. È di fantasia, ma di una fantasia che gioca deliberatamente con il genere, quindi usa citazioni da film horror, il linguaggio del thriller, delle storie d'amore; gioca con i generi. Credo che fosse difficile da capire per le persone nel 1990” (thepeoplesmovies.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
The Reflecting Skin
Regista:
Philip Ridley
Durata, fotografia
115', colore
Paese:
UK, Canada
1990
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
