Sauna
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Voto:
Fine del XVI secolo. La guerra russo-svedese per il possesso dell'Estonia si conclude e occorre tracciare i nuovi confini territoriali. Due fratelli, Eerik (Ville Virtanen) e Knut (Tommi Eronen), giungono in uno paesino perso in una zona non segnalata nelle mappe e, qui, affrontano ed espiano le violenze di una vita militare.
LA RECE
Esplorazione del tema della colpa e dell'espiazione: i peccati del passato tornino a perseguitare i protagonisti in questo luogo liminale, la sauna, metafora di purificazione, di giudizio spirituale e, al contempo, portale verso dimensioni terrificanti, evocando atmosfere simili a Solaris (1972) di Tarkovskij.
Un po' come Van Diemen's Land (2009) ma lì in Australia e qui in Finlandia alla fine del 1500, quando la contesa per i territori del Duca di Estonia si risolse nella guerra russo-svedese che, poi, vide i primi rinunciare alle pretese sull'Estonia e i secondi a cedere alcuni dei loro territori ai russi. La narrazione di Iiro Küttner e la regia di Annila procede per dialoghi e situazioni sinistre ma non sempre chiaramente assimilabili, ivi compresa un'inaspettata sottotraccia omosessuale. Il fascino, a volersi abbandonare a questo modo di fare horror, è legato alla suggestione degli ambienti, dei silenzi e, nel caso specifico di Sauna, nella disperazione di un'umanità perseguitata dalla propria natura colpevole e fragile, magnificata dal conflitto bellico. Curato nelle sue parti tecniche costintuenti (fotografia, costumi, luci, color correction desaturata) e rigoroso al punto da generare un certo distacco nello spettatore, Sauna arriva, però, puntuale all'appuntamento con l'orrore più sinistro ed esoterico quando pone la sauna del titolo, luogo di grande identità nazionale per i finlandesi, come la terminale convergenza della "finis terrae", il luogo in cui il viaggio e la vita si concludono e si paga pegno prima di passare al di là. Se ciò che accade al termine del film rimane materia interpretativa, più forte nel simbolo e nella resa che nel senso, nondimeno la chiusa rimane prepotentemente incollata alla mente. Da vedere per chi cerca horror diversi e un po' art house; tedioso per tutti gli altri.
TRIVIA
Antti-Jussi Annila (1977) dixit: "Il bambino in realtà non ha fatto nulla di male ma l'influenza di Erik non si ferma, è un po' come un inquinamento, qualcosa che macchia l'ambiente circostante e perciò le persone che sono a contatto con esso. Quindi, anche se finalmente decidono di fare una buona azione, è troppo tardi. Perché arriva un momento nella vita in cui è troppo tardi per fare ammenda. Ma è anche per far capire che pure gli innocenti soffrono per colpa degli altri" (devildead.com)
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Antti-Jussi Annila
Durata, fotografia
83', colore
Paese:
Finlandia, Repubblica Ceca
2008
Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
