Savana violenza carnale
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Voto:
Rita (Rosa Gloria Chagoyan) viene rapita e stuprata da tre brutti ceffi capitanati dal vile Damian (Aldo Sambrell). La donna verrà liberata da Don Carlo Gomez (Giuseppe Scarcella), allevatore di cavalli, contro il quale Damian giura vendetta.
LA RECE
Terribile minestrone esotico-erotico di un Montero ad un passo dalla fine (della carriera). Avventuroso, western, R&R, mondo... C'è di tutto e fatto male. Sconsigliato.
Titolo crudissimo che lascerebbe pensare a chissacché e, invece, presenta un film di grande pochezza, il quale, per inciso, si svolge in Colombia fra la vegetazione tropicale che non c'entra un'acca con la savana - per quanto i protagonisti si sforzino di ripetere che sono nella savana - e che inframezza scene di stupro con quelle di un leopardo che caccia una scimmia, quando di leopardi in Sud America non ce ne sono affatto. Questo è il meno. Montero, a un passo dal porno (Erotic flash, 1981) e alla fine della sua carriera, tenta il minestrone exploitation mescolando ambientazioni da cannibal-movie, immagini mondos, rape & revenge e western; soprattutto quest'ultimo, dato che i bolsi protagonisti si aggirano per i set urbani e selvaggi vestiti come dei pistoleri e dovranno recitare una tediosissima storia relativa all'abigeato. Pochezze realizzative a gogò: scene che passano dal giorno alla notte in montaggio, scrittura dei personaggi alla carlona che permette alla protagonista di subire stupri e vedere la madre uccisa per poi riacquistare subito il sorriso, comicità oratoriale e il necessario bottiglione di J&B in bella vista. Scena clou: Rita, in piena estasi d'amore per il buon Don Carlo, non resiste e si denuda per farsi il bagno in uno stagno putrido, l'uomo segue mostrandoci degli inqualificabili slip rossi e si lancia anch'egli nelle acque limacciose per poi regalarci un nudo frontale mica troppo gagliardo; probabilmente l'acqua era fredda. E poi, scene di stupro limitate e innocue. Meglio la sequenza che vede vittima la cameriera Rosa (Luz Marina Grisales): allettante lei e resa non male la situazione. Sambrell, il villain, ci mette mestiere ma non si può rimanere seri a lungo in una tale produzione. Finalone che tira in ballo pure i piranha ma i soldi erano finiti e, quindi, si fa ribollire l'acqua e non si mostra nulla. Le musiche le cura Renato Serio che, consapevole dell'andazzo, si fa passare con lo pseudonimo El Macho.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Roberto Bianchi Montero
Durata, fotografia
98', colore
Paese:
Italia, Spagna
1979
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
