Sex Madness

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Voto:

Millicent (Vivian McGill) vince un concorso di bellezza che le permette di abbandonare temporaneamente il paesello e il fidanzato per cercare fortuna nella grande città nella quale, invece, troverà solo la sifilide. Un medico poco scrupoloso si prenderà cura di lei che, pensandosi guarita, tornerà dall'amato, sposandosi in tutta fredda e partorendo un figlio; anche questi ultimi due contrarranno la malattia.

LA RECE

Dwain Esper trasformò la sifilide in spettacolo: con Sex Madness, il padre dell'exploitation moderno dimostrò che anche la morale può vendere, purché condita con sufficienti dosi di voyeurismo e scandalo.

Dwain Esper, classe 1894, fu uno dei più noti exploitationeer americani fra quelli che operarono a cavallo fra gli anni '30 e '40. Considerato il padre del moderno exploitation, avendo traghettato i prodotti del genere dalle fiere di paese (roadshow) alle sale cinematografiche, Esper ebbe una grande fortuna precisamente a partire dal 1932, con the 7th Commandment, fino al 1948, anno che lo vide regista e produttore di un bizzarro documentario sulla vita sessuale di Adolf Hitler (Will it happen again?). La sua malizia imprenditoriale lo portò a sfruttare biecamente qualsiasi elemento di vita che potesse generare morbosa curiosità nel pubblico al fine di ricamarci sopra pellicole che, all'apparenza, denunciassero gli eccessi e le conseguenze nefaste di questo o quel comportamento, ma che, in pratica, mostrasse in modo sensazionalistico ciò che moralizzava. Droga, sesso, malattie o deformità: tutto era accettabile, nella misura in cui ci si poteva speculare. Il fatto che Esper abbia mantenuto una certa notorietà e abbia incamerato parecchi soldi proprio nel periodo della Grande Depressione, è la prova che l'exploitation, come modello di business, aveva il suo perché. Nel caso in questione, Esper prese come punto di riferimento la piaga della sifilide, malattia sessualmente trasmissibile che troverà una cura definitiva solo dopo la Seconda Guerra Mondiale grazie alla diffusione della penicillina. Al tempo in cui venne girato il film, il metodo più sicuro per non contrarre la malattia era, semplicemente, evitare una vita sessuale promiscua. Su questa promiscuità e, soprattutto, sulla libertà della donna di cercarsi un lavoro al posto di stare a casa a lavare le mutande del marito, si gioca il melodrammone di Millicent, interpretata da una Vivian McGill che, dopo Sex madness, non lavorerà in nessun'altra pellicola se non in qualche particina nei teatri di Broadway. Il film, che canta i pregi di un modesto e sicuro matrimonio, dimostra come qualsiasi altro rapporto umano che non sia eterosessuale possa essere focolaio della sifilide. Nel muovere questa accusa, Esper non si fa scappare l'occasione di mettere su schermo avance lesbiche, festini erotici e giovani ribaldi che tornano con la coda fra le gambe dal padre per confessargli che hanno contratto la malattia. Al di fuori del dramma di Millicent, diventata donna perbene troppo tardi, Esper butta lì immagini documentaristiche (finte) delle conseguenze della sifilide sul corpo umano. Nulla di ciò che viene mostrato o narrato può risultare sconvolgente ai nostri giorni, quindi Sex madness, che nel '38 pareva pruriginoso e scioccante, oggi risulta tuttalpiù noioso, curioso e divertente se si pensa che, per Esper, assistere a un pezzo d'avanspettacolo con ballerine vestitissime può portare un uomo a stuprare e uccidere una donna, quando, invece, tutti sanno che i veri maniaci pericolosi sono gli appassionati di film horror. Sex Madness è ormai materia da archeologia cinefila ma reperirlo non è difficile: il copyright del film è decaduto e, quindi, la pellicola è vedibile gratis qua e là in rete.

TRIVIA

⟡ Il film è anche noto col titolo Human wreckage: they must be told o anche solo They must be told.

⟡ Esper fu tecnicamente l'inventore del sistema di pubblicizzazione "four-walling" (sulle quattro mura): Esper noleggiava un cinema e lo copriva di pubblicità che fungesse da richiamo facendo leva sulla curiosità morbosa degli avventori. Apparivano richiami tipo: "Adults only", "Shocking!", "Daring!" e così via. Il four-walling fu utilizzato parecchio negli anni '60-'70 nell'ambito del cinema exploitation.

⟡ Esper, per pubblicizzare il suo film Narcotic (1933), arrivò al punto di portare per le strade americane un cadavere mummificato spacciandolo per una vittima dell'abuso di droga, quando, in realtà, si trattava del corpo del fuorilegge Elmer McCurdy.

Titolo originale

Id.

Regista:

Dwain Esper

Durata, fotografia

57', b/n

Paese:

USA

Anno

1938

Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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