una Storia americana
Voto:
Film documentaristico.
LA RECE
Documentario disturbante, nato per serendipità, che trasforma l'indagine su un caso di pedofilia familiare in riflessione su diversi meccanismi psicosociali: isteria collettiva, dinamiche familiari ed altro. Più inquietante di tanta fiction horror.
Nel 1987, la ricca cittadina di Great Neck, Long lsland, venne scossa dalla dolorosa indagine sulle malefatte del signor Arnold Friedman, padre integerrimo e maestro di scienza, però col viziaccio brutto della pedofilia ai danni di diversi ragazzini ai quali insegnava informatica. Con lui, accusato anche il figlio Jesse, il quale collaborava negli abusi mettendoci una quota di sadismo. Capturing the Friedmans è un oscuro documentario nato per caso. Il regista Jarecki programmava di girare Just a clown che avrebbe seguito la vita dei pagliacci a pagamento che rallegravano la vita dei bimbi nello stato di New York ma finì per entrare in contatto con David Friedman, il miglior clown su piazza, il quale, però, aveva una brutta storia da raccontare. Jarecki spostò subito il focus del suo documentario su questo fatto di cronaca e Just a clown divenne semplicemente un extra incluso nel DVD di una Storia americana. Combinazione di differenti punti di vista sulla faccenda, arricchiti da originali filmati di famiglia che documentano fasi precedenti l'arresto così come la disgregazione della famiglia in seguito al processo, Capturing the Friedmans è un distillato di fattori di riflessione che riescono a mettere in secondo piano il taglio narrativo che vorrebbe lasciare allo spettatore l'ultimo giudizio sulla colpevolezza dei Friedman. In realtà, seppure permangano dubbi su certi atti compiuti ai danni dei bimbi, e baleni la possibilità di un'isteria sociale che avrebbe portato a false accuse, è evidente (per prove materiali e confessioni) che il buon babbo Arnold fosse un pedofilo omosessuale inveterato e, fin dalla sfortunata infanzia, avesse agito le proprie fantasie persino in modo incestuoso ai danni del fratello. L'escalation perversa di Arnold è la più classica in ambito pedofilo: qualche tentativo d'approccio fisico ai minori, esteso uso di pedopornografia (d'origine olandese, verrà beccato a causa di questa) e, soprattutto, una scelta professionale che lo potesse tenere a contatto con l'oggetto della propria perversione. Ciò, ovvio, non significa che tutti i maestri siano pedofili ma che, non di rado, il perverso, seppur non sempre consciamente, organizza la propria vita per facilitare la declinazione delle proprie fantasie. Perciò, non sono un caso le maestre pedosadiche né lo sono i preti pedofili, i quali non sono diventati pedofili in quanto preti ma erano pedofili da prima e, più o meno inconsciamente, hanno sentito la "chiamata" ad una professione che potesse tenerli vicini ai bambini. Come viene insegnato sul manuale: il perverso va sempre verso l'oggetto della propria perversione. Capturing the Friedmans è un valido documentario se si voglia approfondire questo concetto psicologico. È altrettanto valido se si voglia assistere ai meccanismi di alleanza e rabbia seguenti alla scoperta di un parente con abitudini tanto esecrabili. La moglie Elaine, prima minimizza e giustifica la presenza di riviste pedopornografiche in casa come materiale che il marito avrebbe ispezionato "per rifletterci su" (?), poi inizia ad emerge rabbia e distacco verso un uomo che non aveva mai compreso - né si era davvero sforzata di comprendere! - ma aveva accettato passivamente anche nella sua sessualità coniugale poco entusiasmante e schematica. Doloroso lo scontro fra la madre e i figli che, in maniera ben poco critica, non credono alle accuse mosse - benché la presenza di riviste pedofile fosse un fatto acclarato e, già di per sé, bastante - e difendono il padre avversando la desolazione della madre. Capturing the Friedmans è anche un buon documentario di indagini poliziesche pasticciate con interrogatori capziosi e per nulla ben gestiti, lontani miglia dalle perfezioni indagative di tanto cinema crime. Il film è, ancora, un valido spunto di riflessione sui meccanismi di contagio sociale che possono portare ad ingigantire un evento, comunque negativo, facendo affiorare racconti e confessioni nati sull'onda dell'isteria di famiglie che fanno a gara ad avere il figlio che ha subito più molestie. Folle ma possibile e neppure raro. L'intento del regista, lontano dal rileggere la posizione di Arnold Friedman in senso positivo, fu comunque travisato: la Magnolia Pictures ricevette critiche dagli esercenti, così come da alcune vittime di Arnold, che accusarono di aver patito un secondo trauma a causa della visione parziale di Jarecki che, in effetti, rimase convinto dell'innocenza di Jesse. Documentario insolito, ben fatto e poco visto ma con un grande valore psicosociale. Jarecki è ricordato per questo lavoro pluripremiato e candidato agli Oscar ma farà probabilmente più soldi producendo Catfish: false identità (2012-2020), docu-serial che smaschera adescatori affettivi online. Pure quelli...
TRIVIA
Andrew Jarecki dixit: "Sono sempre stato interessato a questa idea di guardare queste storie mostruose e cercare di capirne davvero i meccanismi sottostanti. Ciò vale per questo film così come per Love & Secrets e Catfish che ho prodotto. Guardi qualcosa che la gente trova discutibile e, se lo guardi davvero a lungo, ti rendi conto di quanto possano essere diverse le cose da come apparivano inizialmente" (indiewire.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Capturing the Friedmans
Regista:
Andrew Jarecki
Durata, fotografia
107', colore
Paese:
USA
2003
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
