Stupro

Voto:

La supermodella Chris (Margaux Hemingway) invita a casa il maestro di musica Steve (Chris Sarandon) solo per fare un favore alla sorellina Kathy (Mariel Hemingway) che s'è invaghita dell'uomo. Steve, però, è un predatore sessuale e stupra Chris. Il procuratore Carla Bandi (Anne Bancroft) cerca di far condannare Steve ma la modella è troppo bella e provocante per non indurre a credere che, in qualche modo, non si sia andata a cercata la violenza.

LA RECE

Interessante R&R che stimola riflessioni ben più profonde di quanto si spenda ad indagare le vie psicosociali connesse alla violenza sessuale che, invece, trova uno suo spazio di esposizione exploitation. La Hemingway come protagonista, dato il suo triste destino, aggiunge una quota di drammaticità al tutto. Visione consigliata ma, attenzione, la scena dello stupro è molto cruda.

Titolaccio della distribuzione italiana che, però, trasmette efficacemente la sgradevolezza dell'argomento. Tuttavia, il titolo originale, Lipstick (rossetto), richiama in modo più chiaro il tema sottotraccia alla violenza sessuale, ovvero il fatto che la donna, provocando, si vada cercando la violenza sessuale. Molti i punti caldi toccati da questo film scritto da David Rayfiel, la penna de i Tre giorni del Condor (1975), il Socio (1993) e Sabrina (1995), e diretto dal televisivo Lamont. Il produttore De Laurentiis, rimasto folgorato dalla bellezza della prima modella al mondo pagata un milione di dollari a servizio fotografico, decise di finanziare per un debutto-movie che funzionasse come trampolino di lancio cinematografico per la Hemingway. Sfortunatamente, Stupro ottenne l'effetto opposto, attirando gli aspri giudizi dei critici che finirono per relegare la carriera della donna in ambito televisivo; il suo malessere la portò a mangiare più di quanto fosse richiesto dall'ambito della moda e, così, perse anche gli ingaggi in quel mondo. Il resto è un dramma riportato in calce. Il film fu anche oggetto di notevoli controversie perché, per primo, al di fuori del circuito exploitation, mostrava una cruda scena di stupro con tanto di fellatio e sodomia (off-screen) e, poi, pure l'aggressione ai danni dell'allora quindicenne Mariel Hemingway, sorella della protagonista, anche lei al suo debutto. Il regista si difese sostenendo che la finalità fosse quella di far esperire al pubblico la violenza dell'esperienza di stupro; gruppi di femministe lamentarono, invece, il fattore voyeurismo, quindi exploitation, e lo sfruttamento del corpo della Hemingway. La verità sta nel mezzo. Interessante, al di là delle polemiche e dei mezzucci per far correre a seno nudo per casa la bellissima modella, lo iato fra i motivi che pubblicamente si ritengono alla base della violenza sessuale e il vero movente. Chris è dannatamente bella e pubblicizza un rossetto con fotografie suggestive delle sue labbra e della sua lingua che lei muove, ammette, fantasticando il sesso orale per rendere al meglio le pose. In realtà, notazione interessante fatta in tribunale, questo atto seduttivo non è diretto agli uomini, che non sono il target del prodotto, ma alle donne che vogliono essere belle e provocanti come la modella. Che questa "pulsione" seduttiva, ovvero il piacere al mondo (soprattutto alle altre donne, per competizione o meno), sia un istrionismo ontologico alla femminilità o sia un derivato educativo finalizzato a piacere ai maschi è ancora aspro argomento di discussione. Ad esempio, le lesbiche molto femminili che usano make-up - le cosidette "lipstick lesbians" - , lo fanno per chi? E poi, una donna si trucca per piacere a se stessa, ma questo piacersi quanto è comunque connesso al feedback offerto dagli occhi altrui? Ad ogni modo, il vero movente del predatore sessuale Steve non è la seduzione, anche se la sua difesa si baserà su quello, ma la compensazione di una ferita narcisistica che lo vede musicista fallito e ben poco dotato di fronte a una donna che dalla vita ha avuto tutto. Il suo stupro, quindi, è un atto punitivo, ritorsivo, è un folle e aggressivo risarcimento. Nessuno, però, è interessato alle spiegazioni psicologiche ipogee, e tutti, ahinoi, cercano svilenti spiegazioni sul pelo dell'acqua. Ne deriva che la bella e viziata Chris deve anche essere un po' puttana fra le lenzuola, con gusti che vanno dalla sodomia, al farsi legare e, perché no, al farsi mettere a soqquadro la casa. L'efficace lavoro attoriale della Bancroft disegna una procuratrice sveglia e feroce che, però, può poco contro i preconcetti del popolo e contro i pasticci di una sorellina, Kathy, che viene irretita da uno psicopatico manipolatore finché non finisce dalla padella alla brace. Il finale risarcitorio è buttato un po' lì, sottotono, contro il volere di De Laurentiis che avrebbe voluto qualcosa di eclatante. Tuttavia, si parteggia eccome per l'incazzatissima super-modella stuprata dal bravo ragazzo e, poi, ancora, dal giudizio della corte. Il sentimento di iraconda rivalsa della protagonista e quello dello spettatore vengono ben spiegati dalla citazione che, al termine, si fa del giurista Clarence Darrow: "Dal momento che l'essere umano non è perfetto, il crimine è qualcosa che ci si deve aspettare; tuttavia, il fallimento della giustizia può essere ancor più dannoso per la società del crimine stesso. In quel caso, dov'è la legge e l'ordine?". E Stupro, in bilico fra rape & revenge exploitation e legal-movie, finisce per dirci qualcosa di più sull'imperfezione della macchina sociale. Consigliato ma se ne raccomanda la visione ad un pubblico maturo.

TRIVIA

Ernest Lamont Johnson Jr. (1922-2010) dixit: "Credo che la cosa più importante per me sia stata poter lavorare sulle cose che contano, cose che avevano a che fare con il mondo reale, che portano crisi nella vita di qualcuno nel momento in cui fa una scelta fatidica. A volte una scelta fatale" (interviews.televisionacademy.com).

⟡ Chi voglia approfondire la triste sorte di Margaux Hemingway, può trovare più notizie nella sezione Falling Stars.

⟡ Nel film Star 80, uscito sette anni dopo Stupro, Mariel Hemingway, ancora nel ruolo di una donna maltrattata da un uomo, vestirà i panni della playmate Dorothy Stratten brutalizzata dal marito-manager. Nel 1998, invece, Mariel e il suo "ex stupratore", l'attore Chris Sarandon, saranno marito e moglie in Little men (1998).

⟡ Quando il film passò sulle tv americane, l'intera scena dello stupro fu sostituita da una serie di immagini statiche.

⟡ Il ruolo dello stupratore Steve sarebbe dovuto andare a Jeff Bridges, il quale, però, rifiutò l'ingaggio in seguito a considerazioni etiche connesse alla storia trattata.

⟡ L'edificio in costruzione visibile nelle concitate scene finali era il Center Blue, anche noto come The Blue Whale, un centro commerciale inaugurato nel 1975 a West Hollywood, California.

⟡ In un'intervista resa al Larry King show nel 2001, Mariel Hemingway ha sostenuto - mi sento di dire poco credibilmente - che lei, ai tempi della produzione, non avesse capito che si trattava di un film sulla violenza sessuale e che la cosa le fu chiara solo a film concluso.

Titolo originale

Lipstick

Regista:

Lamont Johnson

Durata, fotografia

82', colore

Paese:

USA

Anno

1976

Scritto da Exxagon nell'anno 2018 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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