la Vera storia di Jack lo Squartatore
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Voto:
Londra, 1888. L'ispettore della polizia londinese Fred Abberline (Johnny Deep) ottiene visioni tramite l'uso di oppio; grazie ad una di queste, è testimone dell'omicidio di una prostituta perpetrato da Jack the Ripper. Fred inizia a indagare ma viene limitato nel suo lavoro dai superiori che hanno un atteggiamento sospetto, come se volessero coprire qualcuno, mentre il dottore di corte, Sir William Gull (Ian Holm), aiuterà il poliziotto indirizzando i suoi sospetti verso la Massoneria e un complotto di corte. Nella sua ricerca, l'ispettore entra in contatto con il mondo della prostituzione in cui conosce Mary Kelly (Heather Graham) della quale s’innamora.
LA RECE
Adattamento hollywoodiano del fumetto di Alan Moore su Jack lo Squartatore; echi di gotico vittoriano e atmosfere noir. Johnny Depp e Heather Graham bellissimi con non erano sicuramente i protagonisti dei fatti reali, ma il pubblico mainstream ha le sue esigenze. Comunque efficace e visivamente affascinante.
Rilettura hollywoodiana ad alto budget del mito del primo serial killer della storia moderna. La visione delle brutalità di un assassino (forse) dell’alta società ai danni dei disperati che abitano una Londra fognona viene addomesticata per il largo pubblico. Da una parte, il bel Depp a giocarsi le carte dell’ispettore baudelairiano che dà il meglio quando si fa di laudano; dall’altra, la ben nutrita Graham con tutta l’aria di una che profuma di saponetta ai fiori di zagara. Insomma, non esattamente la harlot sifilitica e con retrogusto ittico che ci sarebbe attesi a Whitechapel ma, d’altro canto, lei, quel lavoro, come la Roberts in Pretty woman (1990), mica lo vuole fare. L’amore fra questi eroi bellissimi è, però, disturbato da una scenografia niente male, con viali che puzzano di piscia, sgualdrine il cui aspetto dovrebbe dirci che loro, sì, se la stanno godendo tutta un’esistenza lercia barattabile per un graspo d’uva, e un killer dalla voce profonda come l’inferno il cui disagio mentale ha riflessi satanici. Nonostante la confezione sia a vantaggio di un pubblico mainstream non avvezzo alla brutalità, From hell assesta qualche lamata che non riguarda soggetto e sceneggiatura ma, come detto, il disegno di una Londra avvolta da un’atmosfera incombente così come venne descritta dal romanzo a fumetti d’ispirazione, “From Hell - Dall'Inferno - Melodramma in 16 parti”, scritto da Alan Moore e disegnato da A. Campbell. From hell, punito dalla distribuzione italiana con un titolo imperfetto e meno ficcante, è un bel film nel senso estetico del termine, distante dalla realtà come le conclusioni storiche alle quali giunge ma fascinoso come un noir in costume o un Angel heart (1987) girato nelle paludose vie londinesi e non in quelle della Louisiana. Gli attori ci sono tutti e sono in palla: Depp evita gradevolmente il gigioneggio e Ian Holm, visto da poco nei panni del pacioso Bilbo (il Signore degli anelli, 2001), è chirurgico. Il finale non conciliante o, per lo meno, non del tutto, è un punto in più. Il film si fa guardare con piacere anche più di una volta, cosa che, per me, vale molto.
TRIVIA
Hughes Brothers (1972) dixerunt: “Dopo From hell abbiamo cercato di ottenere semaforo verde per cinque diversi film. Il tema di tutto il nostro lavoro è che deve significare qualcosa o dire qualcosa. […] È un po' più difficile ottenere una luce verde, ovviamente. E nel frattempo abbiamo girato un sacco di pubblicità. E così abbiamo fatto un sacco di soldi, quindi, ovviamente, non hai più la necessità di andare a spalancare la porta dei produttori cinematografici […] Abbiamo fatto un po' di tv e ci siamo anche separati per scoprirci singolarmente, questo per la prima volta come gemelli che conducevano una vita disconnessa l’uno dall'altro. Quindi ci sono state un sacco di cose che sono accadute in quegli otto anni, tutte cose positive” (firstshowing.net).
⟡ I fratelli Huges avrebbero voluto Daniel Day-Lewis per il ruolo principale ma l’attore rifiutò. Vagliarono Sean Connery, Jude Law e Brad Pitt prima di scegliere Depp.
⟡ Gli scenografi costruirono quattro isolati del quartiere Whitechapel nei teatri di posa di Praga, compreso il settore di una chiesa; si impiegò molta cura nella riproduzione delle case studiando fotografie risalenti al 1888.
⟡ Il titolo From hell si riferisce a una lettera ricevuta da George Lusk, il presidente della Vigilanza di Whitechapel, spedita da uno sconosciuto che sosteneva di essere l'assassino: al posto del nome del mittente era stato scritto "from hell" e alla lettera venne allegata la parte del rene di una vittima.
⟡ Dopo che lo Squartatore ha ucciso la sua ultima vittima, l'ufficiale di polizia descrive la scena del delitto in modo che possa essere registrata come elemento d'indagine. Queste parole sono state prese direttamente dal vero report dell'originale scena del crimine.
⟡ L'assassinio di Ada, l'amica di Mary Jane Kelly, è stato l'unico riportato nel film che non ha seguito in modo preciso lo stile dell'originale del 1888. La scena fu resa meno violenta perché la produzione temeva gli strali della censura dell’MPAA. In realtà, a parte il fatto che venne uccisa Mary Jane Kelly e non Ada, la poveretta fu trovata con entrambi i seni recisi, il volto completamente deturpato e scarnificato e il ventre squarciato con gli organi interni sparsi per la camera. Esiste una ben nota fotografia di questo orribile crimine facilmente reperibile su internet.
Titolo originale
From Hell
Regista:
Albert Hughes, Allen Hughes
Durata, fotografia
122', colore
Paese:
USA
2001
Scritto da Exxagon nell'anno 2004 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
