la Vergine di Dunwich
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Voto:
Sulla base dell’omonimo romanzo del 1928 di Lovecraft ma con allure a metà fra il film britannico Hammer e la moda degli allucinogeni anni ’60. Nancy Wagner (Sandra Dee) incontra il misterioso Wilbur Whateley (Dean Stockwell) interessato al Necronomicon e, dato che lui ha un fascino mefistofelico, lei se ne innamora. I piani di Wilbur, tuttavia, sono balordi: evocare i Grandi Antichi e farli accoppiare con la bella Nancy; dato che gli Antichi sono Grandi, magari a Nancy non va neppure troppo male. Prodotto da Roger Corman e girato dal suo ex art director Haller, il che giustifica l’impatto visivo; l’impatto globale, però, non centra l’obiettivo lovecraftiano, anche perché il peso viene messo sull'iniziazione alla sessualità di Sandra Dee quasi sempre in ruoli di donna ingenua che deve rispondere a domande tipo: “Cosa ne pensi del sesso?”. Stockwell funziona abbastanza come ambiguo beatnik che fa i gesti delle corna con cui venne immortalato il satanista Aleister Crowley, e il finale del film è sufficientemente allucinato ma le psichedelie non fanno il miracolo. Secondo film per Talia Shire poi Adriana in Rocky (1976). Belli soprattutto i titoli di testa, la locandina e la bocca da baci di Donna Baccala che io preferisco di gran lunga alla Dee, la quale però, è il piatto forte del film. Lo shock, infatti, era vedere Sandra Dee in un film "corrotto" come questo, dato che l'attrice era la quintessenza della sana ragazza americana; ricordo che ella venne resa immortale nel film Grease (1978) nel quale si canta la canzone "Look at Me, I'm Sandra Dee..." prendendo in giro la sua immagine impeccabile che le fece guadagnare il soprannome The Queen of Teens.

Titolo originale
The Dunwich Horror
Regista:
Daniel Haller
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
USA
1969
Scritto da Exxagon nell'anno 2015; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0