Voci dal profondo

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Voto:

Giorgio Mainardi (Duilio Del Prete), uomo cinico ed egoista, muore dissanguato per quelle che sembrano essere cause naturali. La sua adorata figlia Rosy (Karina Huff), tornata dall'estero per partecipare ai funerali, si accorge che la morte del padre ha fatto comodo a molti. In sogno, Rosy verrà pregata dallo spirito di Giorgio di indagare perché la sua morte non è stata affatto naturale.

LA RECE

L'ultimo film di Fulci, da lui stesso poco apprezzato. Mescola elementi gialli, gotici e paranormali senza trovare un'identità precisa, ma con alcuni momenti splatter tipici del regista.

Definito dallo stesso Fulci come un brutto film o meglio: "...non è un bel film". Pellicola sofferta e a budget ridotto, così come ridotte erano le energie del regista per un film che, profeticamente, parla quasi della malattia che poi porterà alla morte Fulci. Benché immerso in un’interessante atmosfera malinconica e medianica, Voci dal profondo sembra non decollare mai, perdendosi in cerca di un’identità gialla, gotica, paranormale, splatter e thriller. Remano contro la limitazione delle location, la scrittura veloce, la politica del “buona la prima” ed effetti speciali ridicoli quali gli occhi in padella che sono vesciche che non vogliono saperne di scoppiare. Siccome si tratta pur sempre di Fulci, non manca l’effettaccio: aggressione di zombi, vermi, decomposizioni, un bambino accoltellato e un’autopsia che vede presente lo stesso regista. La musica, spesso, si integra male con le riprese: ascoltiamo del pop anni '80 mentre abbiamo la soggettiva di un morto nella bara. Il giallo che la protagonista si trova a dover risolvere, però, non è malvagio e il film si lascia guardare senza annoiare mortalmente. Finale discutibile. Cast dai toni e dalla recitazione un po’ televisiva: Del Prete ce la mette tutta, sempre carina la povera Huff (1961-2016) e operazione nostalgia con Paolo Arturo Paoloni (1929-2019), il nonno paralitico, che fu il Megadirettoregenerale di fantozziana memoria. Il film, chissà perché, è dedicato a Clive Barker e Claudio Carabba, quest’ultimo un critico cinematografico del Corriere della Sera.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Regista:

Lucio Fulci

Durata, fotografia

91', colore

Paese:

Italia

Anno

1991

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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