the Whisperer in darkness

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Voto:

Il professor Albert Wilmarth (Matt Foyer), studioso di leggende e folklore, riceve lettere da un contadino del Vermont. In esse, Henry Akeley (Barry Lynch) racconta di misteriosi avvenimenti nella sua proprietà, tra cui strani artefatti e bizzarre impronte. Wilmarth accetterà di visitare la proprietà di Akeley nella quale scoprirà che un gruppo di persone asservite ad alcune entità di una realtà parallela stanno aprendo un varco dimensionale.

LA RECE

Personalmente approvo, ma può trattarsi di valutazione molto soggettiva influenzata dalla mia passione per il noir, il bianco e nero e un cupo mood da orrore cosmico. Oltretutto, l'operazione è soprattutto valida per la nicchia degli appassionati di Lovecraft. In ogni caso, indubbiamente apprezzabile l'impegno.

Sean Branney ed Andrew Leman ancora insieme per trasporre in video un racconto di H.P. Lovecraft, già insieme in ruoli invertiti (Branney sceneggiatore) per the Call of Cthulhu (2005) a celebrare il genio del Triste di Providence grazie al supporto della HPLHS, società storica che porta in palmo di mano lo scrittore. L’avventura non fu facile dal momento che la produzione si interruppe per mancanza di fondi, situazione poi salvata in corner dal portafoglio di Sandy Peterson, il creatore del gioco di ruolo “Call of Cthulhu”. Il soggetto del film si rifà al racconto omonimo ma con importanti variazioni nel finale, comunque cupe e congrue con i toni di Lovecraft. Si sceglie un affascinante bianco e nero che dovrebbe richiamare le vecchie pellicole Universal con decise pennellate noir; le verbosità non mancano, come in effetti non mancavano in quei lavori, e il minutaggio forse avrebbe avuto bisogno di qualche spuntatina. Tuttavia, la progressione degli eventi si mantiene interessante con l’approdo al dialogo del protagonista con la testa nel barattolo e lo scontro con le creature provenienti dalla dimensione dei Grandi Antichi realizzate con una computer grafica non brillantissima ma consona al progetto. Imperdibile per i patiti di Lovecraft ma non male anche per gli amanti delle pellicole retrò, con una prima parte sicuramente più intrigante della seconda e, comunque, della parte conclusiva, anche se quest’ultima presenta in tutta la sua magniloquenza tutte le creature misteriose delle quali si era vociferato per metà film. Inusuale e appassionata operazione filmica adatta soprattutto a chi subisce il fascino di un cinema ormai defunto.

TRIVIA

Sean Branney dixit: “Le opere di Lovecraft sono molto radicate nell'epoca in cui egli scrisse: gli anni Venti e Trenta. Pensavamo che queste due storie in particolare potessero davvero funzionare se le avessimo portate sullo schermo nel modo in cui sarebbero state girate quando Lovecraft era vivo. Pensavamo che the Whisperer in darkness in particolare avrebbe funzionato bene come "talkie", poiché il suono è intrinsecamente una parte fondamentale della storia. I primi film horror Universal si distinguono come veri e propri classici e abbiamo pensato che il loro tono e il loro stile visivo si adattassero bene a questo progetto” (opium.org.pl).

⟡ La HPLHS, H. P. Lovecraft Historical Society, con membri attivi in tutto il mondo, è attualmente il principale produttore mondiale di intrattenimento lovecraftiano, tramite la creazione di film, audio drammi, libri, giochi, progetti musicali con rispetto per il materiale di partenza e dettagli d'epoca autentici. La HPLHS crea un'ampia varietà di altri prodotti per gli appassionati di Lovecraft (ad esempio, camicie, tazze, …) venduti nel loro negozio di Glendale e online. Il loro motto è "Ludo Fore Putavimus", in latino "Abbiamo pensato che potesse essere divertente".

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di buon livello

Titolo originale

Id.

Regista:

Sean Branney

Durata, fotografia

103', b/n

Paese:

USA

Anno

2011

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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