Yeti: Gigante del XX secolo

Voto:

In un iceberg viene trovato un enorme yeti che, sciolto il ghiaccio, torna a vivere. Portato a Toronto per diventare mezzo pubblicitario per la società del magnate Hunnicut (Edoardo Faieta), lo yeti si scatenerà distruttivamente; l'affetto che prova verso Jane (Antonella Lualdi), nipote di Hunnicut, sembra essere l'unica arma per placarlo.

LA RECE

Creature feature di qualità davvero bassa, ma davvero, con Re Kong qui sostituito da un abominevole uomo delle nevi per dare vita ad un film, appunto, abominevole. Francamente, uno dei peggiori film nel pur ricco mazzo dei brutti film smazzati dal nostro cinema bis.

Sulla scia del King Kong prodotto da De Laurentiis nel 1976, ecco invadere le sale italiane, il 23 dicembre 1977, un filmone natalizio che vorrebbe essere un colossal ma che di colossale ha solo il livello trash. Preso per buono che esista uno Yeti, che questo sia rimasto intrappolato in un blocco di ghiaccio per millenni, che sciolto il ghiaccio torni in vita senza problemi, che s'innamori di una donna molto più piccola di lui e che la comunità scientifica non faccia una piega per la scoperta dello yeti lasciandolo nelle grinfie di un magnate, preso per buono tutto questo, Yeti: il gigante del XX secolo è un imbarazzante tentativo di capitalizzare l'interesse del pubblico relativo alla corrente del cinema fantastico che presentava esseri giganteschi che potessero generare caos urbano, incrociando le tematiche del cinema catastrofistico che ai tempi andava per la maggiore: Inferno di cristallo (1974), Terremoto (1974), Panico nello stadio (1976). Prodotto imbarazzante, in quanto Parolini, che si firma Kramer per dare un tono internazionale alla pellicola, non ha mezzi né attori né tecnica per ottenere ciò che vorrebbe: gli effetti visivi sono perlopiù delle scandalose sovrapposizioni, il make-up del mostro fa somigliare il povero Mimmo Crao a uno de i Cugini di Campagna, la presenza della bella Lualdi è mezzo per dare vita a sequenze insopportabilmente melodrammatiche; c'è anche un bambino muto e il suo cane buttati lì in balia di una storia che è, al contempo, folle e noiosa. Per non citare la colonna sonora, rivisitazione funky dei Carmina Burana di Orff; i The Yetians eseguono pure "Yeti" e "Funky Disco Sound". In cima alla piramide dei problemi di Yeti: il gigante del XX secolo la sua volontà di prendersi sul serio finendo per risultare ancor più ridicolo per tutta una serie di scene che dovrebbero costruire tensione e, invece, sono tediose. Piace, secondo quello spirito un po’ masochista dell’appassionato, l’uso del Technicolor che rende il minestrone cromaticamente saturo. Film delizioso per cercatori di film brutti.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di pessimo livello

Titolo originale

Id.

Regista:

Frank Kramer [Gianfranco Parolini]

Durata, fotografia

118', colore

Paese:

Italia

Anno

1977

Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

Amazon prime banner, exxagon per Prime video