Zombie strippers

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Voto:

Un virus sperimentale, che trasforma i militari in super soldati, sfugge al controllo e si propaga in un locale di spogliarelliste gestito da Ian Essko (Robert Englund). Le belle strippers, capeggiate da Kat (Jenna Jameson), faranno faville di sangue.

LA RECE

Mix di zombi e spogliarello in chiave irriverente, liberamente ispirata al "Rinoceronte" di Ionesco. Film spinto ma non hard e, nel suo genere, divertente.

Jenna Jameson in un film di zombi? Perché no, se l'intento è dar vita a una horror-comedy piena si scene irriverenti e truculente. Ovvio che, per cogliere il valore aggiunto della faccenda, occorre sapere chi sia la Jameson ma confido che le anime candide che visitano un sito come il mio sappiano di cosa si stia parlando; per gli inconsapevoli, un sunto biografico in calce. Peccato, però, che Jenna, con tutto il volto rifatto, sia notevolmente più brutta non solo rispetto a com'era in passato, cosa ovvia, ma anche prima di indossare la protesi che la trasforma in zombi; insopportabili alla vista soprattutto le orribili labbra rifatte. Ma, al di là dei gusti personali, Zombie strippers risulta essere un discreto zombi-horror che, per la maggior parte del tempo, si prende poco sul serio ma che, qua e là, memore della lezione romeriana, inserisce commenti sociopolitici tali da ribadire la natura del non-morto come metafora di qualcosa. L'incipit del film, com'era stato per lo stile di Starship troopers (1997) Paul Verhoeven, presenta stralci telegiornalistici che illustrano come George W. Bush abbia conquistato il suo quarto mandato illegalmente. Il film, inoltre, è tratto con grande libertà dall'opera teatrale di Eugène Ionesco "Rhinoceros" in cui i cittadini di un piccolo villaggio francese si trasformano in rinoceronti; non per nulla, il personaggio di Englund ha nome Ian Essko. Al di là dei sottili commentari e delle citazioni dotte, Zombie strippers resta un divertissement che somministra tutto ciò che ci si potrebbe aspettare da un horror che prevede, come da titolo, zombi e spogliarelliste, anzi spogliarelliste-zombie. Quindi, molti corpi femminili nudi, anche full frontal, un notevole livello di splatter e grasse risate. Dopo un breve inizio che vede un gruppo di militari alle prese con i morti viventi in una base medica, l'azione si sposta nello strip club movimentato dalle rivalità fra le spogliarelliste capeggiate da Kat, una plastificata Jenna Jameson che dà lezioni di porno-seduzione e provoca l'invidia delle colleghe. Trasformate una ad una in morte viventi, le donne si faranno guerra con tutti i mezzi, comprese alcune palline da ping-pong inserite in vagina ed espulse come proiettili; evidentemente, un grande classico del mondo strip. Un’altra scena decisamente tosta vede una zombi togliersi il perizoma inzaccherato di sangue e perdite gelatinose per poi farsi praticare un cunnilinguo (off-screen) da uno schifatissimo uomo. Perciò, Zombie strippers è spinto e divertente come ci si aspetterebbe, ma assolutamente non pornografico, a meno che non intendiate lo spogliarello come hard. Gli attori lavorano bene, il set è un po' troppo limitato e gli effetti speciali, molti dei quali digitali, più di una volta risultano realizzati grossolanamente ma da una produzione del genere non ci si aspetta la qualità della Light & Magic. Passabile intermezzo da non confondere con Zombies Vs. Strippers (2012) ma anche con quell'altro zombie-strippers-horror che il nipponico Big Tits Zombie (2010).

TRIVIA

Jay Lee dixit: “Ok, questa è la storia di com’è avvenuto. Mia sorella, Angela Lee, ha prodotto il film. Facevamo film indipendenti da un bel po' di anni […] e abbiamo fatto un film dell'orrore. Era una cosa chiamata the Slaughter ed era un film spudoratamente commerciale […] Un giorno ho fatto una battuta e ho detto: “Be’, almeno non stiamo facendo qualcosa che si chiama Zombie strippers”. Ho cominciato a pensarci. Ho fatto qualche ricerca sul titolo e nessuno l'aveva ancora fatto, il che mi sorprese. Così, ho detto: “Ecco il nostro prossimo film: è Zombie strippers. Il titolo si vende da solo e possiamo fare un film spudoratamente schifoso’” (movieweb.com).

⟡ Jenna Jameson, al secolo Jennifer Marie Massoli nata il 9 aprile 1974, è la figlia di un ex poliziotto e di una spogliarellista che morì molto giovane per un tumore alla pelle. La Jameson iniziò verso i 18 anni a lavorare nell'industria hard, dopo aver visitato il set di un film porno ed essere rimasta favorevolmente colpita da quel genere di mondo. Cambiò il suo nome in Jameson prendendo semplicemente spunto da un elenco telefonico e dal fatto che suo fratello beveva il whisky Jameson. Negli anni, Jenna divenne la più quotata pornostar del globo a motivo della sua classica bellezza da Barbie americana ma anche per la sua resa sul set. Rimasta incinta nel 2007 in seguito alla relazione con il fighter di MMA Tito Ortiz, e avendo messo al mondo due gemelli (Jesse e Journey), la Jameson ha deciso di smettere di partecipare a produzioni hard; a quasi 43 anni ha avuto la terza figlia, Batel Lu Bitton, avuta col fidanzato Lior Bitton. Un suo simpatico aforisma recita: "Guardarsi negli occhi mentre si fa sesso in maniera energica è come voler provare a leggere Dostoyevsky sulle montagne russe".

⟡ Il primo soldato infettato Byrdflough è un riferimento scherzoso alla famosa epidemia aviaria, in inglese "bird flu".

⟡ Nel film si sente l’effetto sonoro noto come Wilhelm Scream: è messo in bocca a un uomo gettato fuori dal palco da una spogliarellista.

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di medio livello

Titolo originale

Id.

Regista:

Jay Lee

Durata, fotografia

94', colore

Paese:

USA

Anno

2007

Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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