Gary Coleman

Attore

Non c’è bambino o adulto che abbia vissuto negli anni ’80 del XX secolo che non ricordi con un briciolo di nostalgia la sitcom televisiva, Il mio amico Arnold (Diff’rent Strokes, 1978-1986) e, soprattutto, il suo piccolo simpatico protagonista, quell’Arnold interpretato da Gary Coleman che fece sorridere il mondo con la sua immancabile frase: “Che cavolo stai dicendo Willis?”, nell’originale: “Whatchoo talkin' 'bout Willis?”
Gary Wayne Coleman fu messo al mondo da una senzatetto e subito adottato dai coniugi Coleman abitanti a Zion, vicino a Chicago (Illinois). Lei, Edmonia Sue, era un’infermiera, mentre il padre W.G. Coleman un mulettista. I genitori adottivi scoprirono, prima che il piccolo compisse due anni, che egli era affetto da una nefropatia autoimmune, la glomerulo-sclerosi segmentaria e focale; in effetti, Gary aveva già un rene atrofizzato e l’altro compromesso. Per curare questa malattia, Gary si dovette sottoporre nel tempo a due trapianti di reni (1973-1984), all’assunzione di massicce dosi di cortisone e, successivamente, a una quotidiana dialisi. Tutte queste procedure danneggiarono il processo di crescita fisica di Gary la cui altezza si assestò a 142 cm.
I guai fisici di un ragazzino appassionato di trenini elettrici si trasformarono presto in un vantaggio perché la sua bassa statura, il viso pacioso e la sua frizzante personalità piacquero subito molto ai pubblicitari che lo ingaggiarono per diversi spot (il primo fu per la Harris Bank, 1974) prima diffusi nell’area di Chicago e poi in tutti gli Stati Uniti d’America. All’età di 9 anni, Gary fu notato in uno spot dal talent Scout Norman Lear che lo propose per delle presenze nelle sitcom I Jefferson (1975-1985) e Good Times (1974-1979), quando già, in effetti, Gary era apparso nel 1974 nel serial Medical Center (1969-1976).
Fu però nel 1978 che Gary Coleman divenne il “piccolo grande uomo” della rete NBC, ovvero quando indossò i panni di Arnold Jackson per la sitcom Diff’rent Strokes trasmessa in Italia nel 1980 con il titolo Il Mio Amico Arnold (e all’inizio anche come Harlem contro Manhattan). Il soggetto della sitcom vedeva il benestante uomo d’affari Philip Drummond (interpretato da Conrad Bain) adottare i due figli della governante morta per un tumore: Arnold Jackson e Willis Jackson (Todd Bridges). Le dinamiche in casa Drummond, in cui viveva anche Kimberly (Dana Plato), figlia biologica di Philip, si giocavano fra il serio e il faceto, con particolare attenzione a tematiche sensibili quali razzismo e droga e trovate che giocavano sul fattore dello scontro di classe sociale [1]. Se rivisto adesso, il serial presenta diverse debolezze e probabilmente non sarebbe durato più di un anno se la simpatica presenza di Gary Coleman non avesse fatto la differenza e non avesse catturato la simpatia del pubblico. Per otto stagioni, Diff’rent Strokes entrò nelle case di innumerevoli famiglie e rese i protagonisti delle star strapagate, almeno Gary, che arrivò a guadagnare a puntata 100.000 dollari, davvero molti soldi nei primi anni ’80. Tutti volevano Gary Coleman, ovvero tutti volevano realizzare qualche prodotto che vedesse Coleman interpretare un Arnold ma con un nome diverso, riproponendo sempre il personaggio del bambino furbetto e simpatico. Coleman, quindi, partecipò a una serie di film per la tv e per il grande schermo, invero modesti, costruiti appositamente su di lui: La mascotte (1979), Scout's Honor (1980), On the Right Track (1981), Angioletto senza ali (1982), Jimmy the Kid (1982), The Kid with the 200 I.Q. (1983), The Fantastic World of D.C. Collins (1984), Playing with Fire (1985). Persino Hanna e Barbera, grandi produttori di cartoni animati, si scomodarono per creare una serie di cartoon (The Gary Coleman Show, 1982) che vedevano il giovane come protagonista. Al vertice del successo e con un patrimonio che cresceva progressivamente (in meno di dieci anni Coleman incassò circa 18 milioni di dollari), si sarebbe detto che Gary potesse essere al settimo cielo. Niente di più distante dalla verità.
Già nel 1981, il giovane attore si era stancato di vestire i panni di Arnold, un bambino che non cresceva mai. Tuttavia, il contratto con la NBC vincolava il ragazzo a recitare sul set di Diff’rent Strokes anche per 15 ore di seguito, dimostrando anche scarsa sensibilità rispetto alle sue particolari condizioni di salute. Mentre in TV la famiglia Drummond si mostrava gioiosa e compatta, gli interpreti che la componevano iniziavano a dare segni di irrequietezza e la loro vita privata era assai divergente da quella che si mostrava sul piccolo schermo. Si parlò, a posteriori, della “maledizione di Diff’rent Strokes” dato che i tre giovani protagonisti (Coleman, Plato e Bridges), una volta conclusa la serie, andarono incontro ad un destino drammatico.
La Plato fu allontanata dal set essendo rimasta incinta e comunque aveva già discreti problemi di tossicodipendenza, finendo poi per suicidarsi nel 1999 [2].
Bridges, anch’egli tossicodipendente, riuscì a non portarsi a tali estremi ma, comunque, fu implicato in un processo per tentato omicidio.
Per quanto riguarda Gary Coleman, egli accolse con gran trepidazione la conclusione della serie TV che lo aveva “imprigionato” per anni nel ruolo del marmocchio Arnold, per poi doversi accorgere, però, che il mondo di Hollywood non aveva offerte di lavoro adatte ad un uomo col corpo di bambino (ma col volto che invecchiava) e che, peraltro, era indissolubilmente connesso nella mente degli spettatori con Arnold Jackson.
La seconda metà degli anni ’80 equivalse per Coleman all’entrata in un territorio fatto soprattutto di rabbia, delusioni e grossi guai legali. Mentre si adattava a delle comparsate in diversi programmi televisivi impersonando soggetti poi non troppo diversi da quelli che avrebbe voluto evitare, il ventunenne Gary nel 1989 portò in causa i suoi genitori adottivi [3] e il suo agente per l’appropriazione indebita di 3,8 milioni di dollari, facendo notare che le manovre delle persone che lo avrebbero dovuto tutelare in giovinezza (oltre le tasse), lo lasciavano con un solo quarto dei 100.000 dollari che guadagnava ad episodio, trattenendosi il resto; la causa fu vinta nel 1993 ottenendo la restituzione di 1.280.000 dollari. Amareggiato per il comportamento dei suoi genitori adottivi, Gary non li avrebbe mai più visti né sentiti. In quello stesso anno Coleman tentò il suicidio due volte tramite un’overdose di farmaci. E il futuro non riservava nulla di buono.
Nel 1998, l’ormai ex-attore, impiegato come guardia giurata, fu denunciato per aggressione da Tracy Fields, una sua fan che lo aveva fermato per un autografo mentre Coleman si trovava in un centro commerciale californiano ad acquistare un giubbotto antiproiettile. Rifiutatosi di accondiscendere alla richiesta della Fields, ne seguì una lite nella quale la donna gli disse di essere un attore fallito; Gary, per tutta risposta, le diede diversi pugni in faccia davanti a molti testimoni. L’uomo venne condannato ma la condizionale gli evitò il carcere; dovette pagare 1665 dollari per le spese mediche affrontate dalla controparte e fu obbligato a partecipare a dei corsi per gestire la rabbia. Intanto, i soldi ottenuti nella causa chiusasi nel ’93 erano terminati: buona parte erano già stati bruciati prima ancora di essere incassati, fra tasse, parcelle di avvocati e le cure mediche che accompagnarono Coleman per tutta la sua esistenza. Nel 1999 Coleman dichiarò bancarotta: “La colpa per questa cosa può essere diffusa a macchia d’olio. Un sacco di gente è responsabile della mia insolvenza. Da me, ai miei commercialisti, dai miei genitori adottivi, ai miei agenti ed avvocati… e ancora a me”. Per cercare di mantenersi, Coleman si separò fra l’attività di guardia giurata e qualche comparsata autoironica: nel 2003, tanto per scherzare e far parlare di sé, corse per il ruolo di governatore della California. Nel 2005, Coleman si trasferì da Los Angeles a Santaquin, piccola cittadina in Utha.
Nel 2007, Gary conobbe la “alta” (170 cm) Shannon Michelle Price mentre partecipava come comparsa nel film Church Ball. I due si sposarono cinque mesi dopo il loro primo incontro sulla cima di una montagna del Valley of Fire State Park (Nevada) il 28 agosto, giorno del compleanno della Price. Non fu un amore fortunato. Già lo stesso anno Coleman fu denunciato per disturbo della quieta pubblica in seguito ad un’accesa lite con la moglie avvenuta davanti a diverse persone. Nei primi di maggio del 2008, Gary e Shannon apparvero nello show televisivo Divorce Court cercando di discutere pubblicamente delle loro divergenze nel tentativo di salvare quel che di buono aveva da offrire il loro rapporto. Poco, evidentemente, dato che il 12 agosto 2008, 16 giorni prima che la Price compisse 23 anni, i due divorziarono, con l’accordo, però, che vivessero insieme (senza nessun vincolo legale) per assicurare un appoggio a Coleman, la cui salute si stava velocemente deteriorando.
La dissestata situazione economica in cui Coleman continuava a versare, soprattutto legata alle ingenti spese connesse alle cure mediche, lo spinsero, nel 2008, a mettere in vendita su eBay un paio di suoi pantaloni autografati poi acquistati per 500 dollari dal comico Jimmy Kimmel. Nello stesso anno Gary litigò con un fotografo, il ventiquattrenne Colt Rushton, che lo aveva ripreso senza il suo permesso mentre si trovava al bowling di Payson (Utah); tempo di raggiungere il parcheggio del locale e Coleman saltò sulla sua automobile per dirigerla contro il giovane, investendolo, prima di finire contro un’altra auto. Rushton se la cavò con qualche graffio e nel 2010 Coleman evitò la causa tramite un accordo extragiudiziale che implicò il versamento di una cifra imprecisata all’investito. Intanto, la convivenza con l’ex-moglie Sahnnon si faceva sempre più difficile. Nel 2009, entrambi furono citati in giudizio per condotta inappropriata connessa ad uno dei loro tanti litigi e Shannon fu arrestata per sospetto di violenza domestica; per lo stesso reato Coleman fu arrestato nel gennaio 2010 e fu trattenuto in carcere per un giorno. Nel 2009 Gary Coleman recitò in Midget Vs. Mascots, un film commedia che sarebbe stato il suo ultimo tentativo di strappare un sorriso al pubblico. Sempre nel 2009, egli si sottopose ad un’operazione al cuore dopo la quale contrasse una polmonite e, nel gennaio 2010, ebbe un attacco epilettico, problema drammaticamente ripresentatosi sul set del programma TV The Insider nel febbraio dello stesso anno.
La salute di Gary Coleman, arrivato a 42 anni d’età, era ormai seriamente compromessa. Il 26 maggio 2010 fu ricoverato d’urgenza allo Utah Valley Regional Medical Center di Provo in condizioni disperate dopo essere caduto giù dalle scale di casa probabilmente in seguito ad un ulteriore attacco epilettico. Già il giorno seguente il ricovero, Coleman sembrava rispondere bene alle cure ma le sue condizioni precipitarono a causa dell’emorragia cerebrale sofferta per la caduta.
Gary Coleman spirò il 28 maggio alle ore 12:05, per interruzione del supporto offerto artificialmente dalle macchine alle quali era collegato. Seguendo le volontà testamentarie dell’attore, non fu tenuta nessuna veglia né servizio funebre, con particolare interdizione circa la presenza della stampa. Fu sollevato il dubbio che la morte di Coleman fosse stata la conseguenza di un’ennesima lite con l’ex-moglie (la quale, tra l’altro, mise la firma per interrompere il sostentamento artificiale a Gary in ospedale), overo che lei l’avesse spinto giù dalle scale. Il 5 ottobre 2010, tuttavia, si conclusero le indagini della polizia che accertarono il fatto che la morte dell’uomo era stata accidentale, non trovandosi indizi che potessero far pensare altrimenti. I resti di Gary Coleman vennero cremati nel giugno del 2010; l’ex moglie avrebbe desiderato spargere le sue ceneri presso il Golden Spike National Historic Site, luogo della congiunzione della ferrovia Central Pacific e Union Pacific, per onorare la passione dell’ex-marito relativa ai treni. Tuttavia, essendo la donna legalmente divorziata, ha fatto fede il testamento scritto da Coleman nel 2005, precedente al matrimonio, nel quale Gary lasciava tutti i suoi beni ad Anna Grey, sua assistente sanitaria. La battaglia legale immancabilmente seguita si è conclusa nel maggio 2012, quando il giudice James Taylor ha determinato che Shannon Price, benché vivesse con Coleman, non ne fosse comunque più la moglie e quindi non potesse accampare nessuna pretesa sui resti mortali di colui che da tutti verrà ricordato come il piccolo e simpatico Arnold.

[1] Questo è tema dello scontro fra realtà sociali diverse, topos stranoto in letteratura e cinema, è molto usato dalle sitcom, soprattutto statunitensi, si pensi anche a Willy, il principe di Bel Air (1990-1996) e La Tata (1993-1999).

[2] Per far comprendere quanto Coleman avesse il dente avvelenato nei confronti della serie TV che lo aveva portato alla fama, val la pena citare una sua testimonianza relativa alla morte della Plato: “È davvero una disgrazia che Dana non sia più con noi. Era una donna fantastica, ma la sua morte è un atteso, benché triste, modo di chiudere con Diff’rent Strokes. La possibilità di uno spettacolo con tutti noi insieme non c’è più… e grazie a Dio!

[3] I genitori adottivi di Coleman, furbescamente, aprirono un fondo fiduciario (production company trust) a nome del figlio ma, autonomamente, assunsero il ruolo di impiegati della “compagnia di produzione”, sicché si garantivano uno stipendio, non scarso, pescando dagli introiti generati da Gary Coleman. Chiuso il fondo nel 1986, al raggiungimento della maggior età di Gary, al ragazzo rimasero 220.000 dollari, mentre i genitori ne possedevano 770.000. Tuttavia, negli otto anni di lavoro, Gary Coleman aveva incassato 18.000.000 di dollari, evidentemente svaniti prima della fine degli anni ’80.

Vero Nome:

Gary Wayne Coleman

Luogo e data di Nascita:

Zion, Illinois, USA, 08/02/1968

Luogo E Data Di Morte:

Provo, Utah, USA, 28/05/2010

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