Dana Plato

Attrice

La ragazza che diventerà famosa nei panni di Kimberly Drummond nella serie televisiva Il Mio Amico Arnold (1978-1986) non nacque sotto una buona stella, e la fragilità emotiva che ne seguì non fu mai sufficiente a farle apprezzare la fortuna trovata con la notorietà e a metterla al sicuro da comportamenti sbagliati che la portarono alla morte.
Dana nacque a Maywood (California), figlia di Linda Strain, una ragazza madre di 16 anni che già diciotto mesi prima aveva messo al mondo un bambino. Data in adozione nel giugno 1965, la piccola fu affidata alle cure della famiglia Plato, composta da Dean e Florine “Key”, che abitava a San Fernando Valley (contea di Los Angeles). I coniugi Plato, tuttavia, divorziarono solo tre anni dopo, rompendo il quadro famigliare in cui Dana la piccola ma vivace Dana stava crescendo con la sorellina Heidi. Affidata a mamma Florine “Kay”, Dana iniziò fin da giovane a proporsi a casting per pubblicità e film: a soli sette anni, Danna aveva già partecipato ad un centinaio di spot tv. Anni dopo, Dana Plato affermò che gli era stata offerta la parte di Regan MacNeil ne L’Esorcista (1973), parte rifiutata dai suoi genitori perché ritenevano che il tema del film fosse troppo crudo; tale dichiarazione non venne però confermata dallo sceneggiatore William P. Blatty che dichiarò di non ricordare che la parte della protagonista Regan fosse mai stata offerta alla Plato. Dopo aver partecipato, senza fortuna, ad una selezione per il ruolo della Principessa Leila Organa in Guerre stellari (1977), Dana debuttò sul grande schermo a 13 anni in Return to Boggy Creek (1977) anche se aveva avuto già delle particine nel telefilm L'uomo da sei milioni di dollari (1975) e nel film per la TV Beyond the Bermuda Triangle (1975). Nonostante il suo volto iniziasse ad apparire in diverse produzioni, Dana, e soprattutto sua madre Key molto ansiosa di farle raggiungere il successo, non ebbero mai un grosso fiuto per quelli che erano gli ingaggi da non rifiutare: nel 1978, Dana perse l’occasione, poi presa da Brooke Shields, di diventare la protagonista del lungometraggio Pretty Baby (1978), storia drammatica della giovane prostituta Violet nell'America dei primi del ‘900. Anche in questo caso, i genitori di Dana pensarono che il ruolo fosse inadatto o che, in qualche modo, esso avrebbe rovinato la futura carriera della figlia. Accettarono, però, di farla apparire in un breve ruolo (non accreditato) ne L’Esorcista 2 - l’eretico (1975), film che, tuttavia, aveva ben minore spessore rispetto alla pellicola del ’73. Il 1978, tuttavia, fu l’anno d’oro per Dana Plato: iscritta alla superiori presso la Sutter Jr. High di Winnetka, che frequentava con non pochi problemi poiché dislessica, la ragazza iniziò a praticare anche pattinaggio artistico a un certo livello e con certe soddisfazioni, tanto da pensare di entrare in una squadra olimpica. Nello stesso anno, durante una comparsata al talent The Gong Show (1976-1980), la ragazza fu notata dal produttore Al Burton che la scelse per il ruolo che la rese famosa a livello planetario: quello di Kimberly Drummond nel telefilm Diff'rent Strokes esordito in USA nel ’78 ed in Italia nel 1980 con il titolo Il Mio Amico Arnold (e all’inizio anche come Harlem contro Manhattan). La sitcom, che conquistò il cuore del pubblico molto velocemente, vedeva il benestante uomo d’affari Philip Drummond (Conrad Bain) adottare i due figli della governante morta per un tumore: Arnold Jackson, Gary Coleman e Willis Jackson (Todd Bridges) [1].
Le dinamiche in casa Drummond, in cui viveva anche Kimberly figlia biologica di Philip, si giocavano fra il serio e il faceto, soprattutto sul lato dello scontro fra la vivacità popolare dei due ragazzini e l’educazione borghese del padrone di casa; gli spunti comici erano mediati soprattutto dal piccolo Arnold il cui tormentone - Che cavolo stai dicendo, Willis? (Whatchoo talkin' 'bout Willis?) - entrarono nel linguaggio comune.
La produzione ebbe un grosso successo ma non portò particolare fortuna a nessuno dei protagonisti: per Coleman e Bridges la notorietà fu l’inizio di una serie di grossi problemi. Per la Plato, invece, i problemi erano iniziati anni addietro. Dana, infatti, aveva iniziato a fare uso di droghe e alcol e a 14 anni aveva tentato il suicidio con un overdose di Valium.
Il suo carattere ribelle fu tollerato sul set fino al 1984, anno in cui Dana annunciò di essere incinta, cosa che mal si conciliava con il suo personaggio televisivo, motivo per cui fu allontanata dalla serie che proseguì “sistemando” il suo personaggio Kimberly a Parigi dove si diceva che fosse andata a studiare. La Plato non fece più ritorno alla sitcom se non per alcune sporadiche comparsate dopo che ebbe partorito; l’ultima apparizione dell’attrice nella serie vedeva Kimberly soffrire di anoressia. Il 24 aprile 1984, Dana sposò il chitarrista rock Lanny Lambert, padre della creatura che portava in grembo, uomo a dir poco non facile e, anche lui, utilizzatore di droghe. Il 2 luglio nacque il bambino, al quale fu dato nome Tyler Edward. La carriera di Dana subì un brusco arresto, non solo perché la ragazza non sapeva gestire bene la propria turbolenta vita privata ma anche perché aveva difficoltà a rivendere la propria immagine senza che il pubblico (e i produttori) non pensassero alla Kimberly del programma televisivo. Dopo la nascita del figlio, la Plato si sottopose ad un intervento di mastoplastica additiva sperando che un seno maggiorato potesse darle qualche chance in più nello star system; ottenne invece, nel giugno 1989, un servizio su Playboy e l’ingaggio come protagonista per il b-movie Bikini Beach Race, commedia allegrotta nella quale appare anche il pornoattore Ron Jeremy. Agli scarsi successi professionali si andarono a sommare due duri colpi emotivi: il 2 gennaio 1988, Key Plato morì a 49 anni per le conseguenze della sclerodermia; due settimane dopo il funerale Dana si separò dal marito (divorzieranno nel marzo 1990) che tra l’altro otterrà la custodia del figlio. Difficile ottenere l’affidamento del figlio quando non si ha un lavoro, e Dana, in quel periodo, era assolutamente sola, senza appoggi e senza offerte né dalla tv né dal cinema.
Nel 1991, a ventotto anni, Dana approdò a Las Vegas, ma non per un lavoro nello spettacolo, bensì come impiegata in un lavasecco con una paga di 5,75 dollari l’ora, ben diversa dai 20.000 a puntata che guadagnava ai tempi della serie tv.
Il 28 febbraio dello stesso anno, Dana entrò in un negozio di noleggio videocassette e, pistola in pugno (in realtà una spara piombini), si fece consegnare i soldi contenuti nel registratore di cassa, 164 dollari; la chiamata alla polizia riferiva “Sono stato rapinato dalla ragazza che faceva Kimberly in Diff’rent Strokes!”. Arrestata dopo soli 15 minuti nei pressi del negozio (poiché a quanto lei stessa affermò era tornata per restituire il maltolto) Dana fu condannata a 5 anni con la condizionale; la cauzione, determinata in 13.000 dollari, era stata pagata dall’attore e cantante Wayne Newton, il quale, in effetti, non aveva mai conosciuto Dana ma fu impietosito dalla sorte di quella giovane donna. Dopo solo un anno, nel gennaio 1992, Dana fu ancora arrestata per falsificazione di una ricetta medica da lei fabbricata per acquistare diazepam (un ansiolitico) al quale era divenuta dipendente, a suo dire, per le massicce prescrizione fattele dallo psichiatra nominato dal tribunale che l’aveva in cura. Quest’ultimo reato compiuto durante il periodo della condizionale portò ad una detenzione di 30 giorni, 5 anni di condizionale, 2000 dollari di multa e l’obbligo di partecipare ad un programma di disintossicazione. Poi l’accusa fu fatta cadere, sicché, nel ’92 Dana riuscì ad ottenere una parte come attrice in un videogame: si trattava di Night Trap, gioco elettronico con parti filmate e dal contenuto piuttosto maturo, uno dei primi videogame del genere. In quell’anno recitò anche in Le Voci del Silenzio (1992) dramma di scarso successo che però la vide sul set insieme a Todd Bridges, come ai bei vecchi tempi. Le parti offertele divennero però sempre più connotate da toni erotici: in Evidenza sospetta (1995) Dana era seminuda, mentre nel pessimo Different Strokes: The Story of Jack and Jill...and Jill (1997), la Plato vestì i panni di una lesbica in un dramma erotico (non hard, benché ottenne l’X-rating) che evidentemente capitalizzava a partire dal titolo proprio sulla presenza di Dana e della sua precedente esperienza in tv. Anche il successivo lavoro non fu un granché: la Plato accettò nel 1998 un servizio fotografico-erotico (al quale si recò in stato di ubriachezza) per il magazine lesbo Girlfriend, oltretutto dichiarandosi lesbica in un’intervista, affermazione successivamente ritrattata.
Nel 1998, Dana tornò a Los Angeles, ancora a cercar fortuna, ancora senza lavoro e ancora dipendente dagli ansiolitici. Riuscì comunque a trovare un ingaggio come protagonista in una piccola produzione filmica (Silent Scream, 1999). In quello stesso anno iniziò a convivere con un nuovo partner, il ventottenne Robert Menchaca, con il quale si stabilì in un camper lungo 11 metri, facendo base per la loro casa viaggiante a Navarre (Florida).
Il 7 maggio 1999, Dana Plato fu intervistata all’Howard Stern Show, un programma radiofonico prodotto a New York City molto noto in tutti gli USA: qui l’ormai ex attrice ammise pubblicamente diversi errori compiuti nel suo percorso di vita, soprattutto quelli connessi all’abuso di droga e alcol, al crollo seguito alla morte della madre e alla separazione dal ex-marito e dai tantissimi soldi che le erano stati rubati da un commercialista mai più rintracciato. Sia l’intervistatore, sia alcuni ascoltatori, offesero senza mezze parole la Plato, definendola una lesbica tossica, fallita e con problemi mentali. Umiliata, Dana chiese di poter fare seduta stante un test antidroga, dato che giurava di non assumere droga e alcol da almeno dieci anni e che gli unici farmaci di cui faceva uso erano antidolorifici prescrittile dopo l’estrazione di un dente del giudizio. Il test diede esiti negativi ma alcuni radioascoltatori misero in dubbio tali risultati. La fragile Dana, terribilmente prostrata da quest’ultima esperienza, si rimise in viaggio con Menchaca in direzione di casa, deviando però verso l’abitazione della madre dell’uomo che risiedeva a Moore (Oklahoma) per farle visita in occasione della Festa della Mamma. L’8 maggio 1999, Dana, che non si sentiva molto bene, disse che sarebbe andata nel camper per riposare un po’. Entrata nel camper la donna, trentacinquenne, assunse un’elevata dose di Soma (un miorilassante antidolorifico) e Lortab (antidolorifico oppiaceo) e iniziò un sonno che non si interruppe più. Robert e sua madre, un’infermiera, provarono a rianimare Dana senza successo cosa che avvenne anche con i paramedici, arrivati in loco alle 20:45. L’autopsia determinò che la morte, dipesa chiaramente dai farmaci, non fosse stata casuale poiché il livello di sostanza attiva rintracciata nel corpo era troppo elevato per supporre che la donna avesse per errore ingerito così tante pastiglie, oltre a ciò l’atto suicida fu coerente con “una storia passata di tentati suicidi”. L’11 maggio 1999 si tenne un funerale privato ad Oklahoma City e il 23 dello stesso mese, al Topanga Canyon di Los Angeles, si tennero le esequie pubbliche alle quali parteciparono 120 persone fra le quali erano presenti l’ex-marito Lanny Lambert, così come Todd Bridges e Gary Coleman, in “fratelli adottivi” della fortunata e disgraziata serie tv. Come da volontà di Dana, il suo corpo fu cremato e le sue ceneri furono gettate nell’Oceano Pacifico da Lanny Lambert e il loro figlio Tyler.
Il dramma, però, non era ancora finito. Il 6 maggio 2010, praticamente 11 anni dopo la morte di sua madre Dana Plato, Tyler Edward Lambert, a soli 25 anni, molti dei quali già passati come tossicodipendente, si suicidò sparandosi alla testa. Tyler, tempo prima, aveva confessato ad un amico di famiglia che per lui la Festa della Mamma era sempre stato un giorno difficile da affrontare e che lui avrebbe tanto voluto essere con sua mamma Dana.

[1] Todd Bridges (1965) ebbe scarsa fortuna come attore e la sua notorietà fu data sostanzialmente dal suo ruolo come Willis e dalle tristi vicissitudini della sua vita privata. Intorno ai 20 anni, terminato il serial televisivo, Bridges era già pesantemente dipendente dalla cocaina. Nel 1988 fu accusato del tentato omicidio di uno spacciatore che operava nella zona di Los Angeles; l’attore venne scagionato da un testimone che dichiarò che Todd non si trovava sul luogo del crimine. Ancora nel 1993, Bridges si trovò a litigare pesantemente con il suo padrone di casa del tempo per affitti non pagati. L’affittuario attaccò Todd con una spada e questi rispose difendendosi con un coltello da cucina, con il quale colpì al torace l’aggressore; il processo si concluse con un’assoluzione per legittima difesa. Nel suo libro Willis: From Diff'rent Strokes to the Mean Streets to the Life I Always Wanted, pubblicato nel 2011, lo stesso Todd Bridges racconta una vita complessa fatta di un repentino successo ma anche di abusi sessuali subiti in infanzia, di tossicodipendenza e della complessità di scollarsi di dosso il personaggio interpretato in tv per tanti anni.

Vero Nome:

Dana Michelle Plato

Luogo e data di Nascita:

Maywood, California, USA, 07/11/1994

Luogo E Data Di Morte:

Moore, Oklahoma, USA, 08/05/1999

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