l'Esorcista
Voto:
Iraq. Padre Merrin (Max von Sydow), prete vecchio e cardiopatico, scopre tramite scavi archeologici alcune statuette ed amuleti che non sembrano promettere nulla di buono. L'azione si sposta a Georgetown. Padre Karras (Jason Miller), uno psichiatra che ha preso i voti ma che ha difficoltà tali da spingerlo a sostenere di aver perso la fede, incrocia le sorti dell'attrice Chris MacNeil (Ellen Burstyn) e di sua figlia Regan (Linda Blair). Da un giorno all'altro, la ragazzina inizia ad avere problemi che, sulle prime, sembrano essere di natura neurologica. Escluse tutte le possibili cause scientifiche, e con l'aggravarsi dello stato della blasfema Regan, non resta che chiamare un esorcista.
LA RECE
Possession-horror che non ha bisogno di presentazioni, tuttora il maggiore incasso nel genere horror (dato aggiornato al costo del denaro). Iconico, seminale oltre ogni dire e capace ancora di atterrire.
Qui s’intende la "Version you’ve never seen" uscita nel 2000, non la versione passata nelle sale nel 1973 priva di parecchie scene iconiche e, sicuramente, non quella televisiva tagliata grossolanamente e della quale si sconsiglia caldamente la visione. L'Esorcista di Friedkin è una pietra angolare fra i film che narrano dell'orrore fra le mura domestiche, ovvero dell’inquietudine che proviene dal luogo sicuro per eccellenza. È, altresì, un film che lascia trasparire una visione decisamente negativa della società, e il finale conciliante con il dialogo fra prete e ispettore riesce a far dimenticare solo in parte l'atmosfera "atea" che pervade la pellicola. Le prime immagini di Georgetown sono realizzate dall'alto e mostrano l'ambiente cittadino come un luogo di ordine geometrico e pace. Subito dopo, però, si entra in contatto con un'attrice bestemmiatrice, con medici supponenti, con l'alcolismo dell'amico Burke, con l'ira del maggiordomo, con la perdita di fede di Karras, con un prete che entra distratto in chiesa e non degna di uno sguardo l'altare solo per accorgersi, subito dopo, che la statua della Vergine è stata profanata. Il Male sembra provenire dal lontano Iraq; tuttavia, l’incipit suggerisce che, sempre che esso non sia già presente fra le alte mura dei grattacieli, di certo troverà campo fertile nella modernità. Friedkin voleva che l'Esorcista fosse "una parabola del Cristianesimo, dell'eterna lotta tra il Bene e il Male" e ci riuscì benissimo sia per i disturbanti effetti speciali ma, soprattutto, poiché mise in quadro la distruzione del mondo familiare. Il regista mina dall'interno il nido ed esaspera la lotta dell’uomo contro il suo lato oscuro con un film sul Diavolo ma senza la sua manifestazione concreta, quindi su un Diavolo che si veicola nell’umano (o è l’umano stesso?) tramite profanità, lussurie e demolizioni dello status quo che trova nel volto di Regan, progressivamente più mostruoso, il suo zenit. La versione del film emersa nel 2000 aggiunge diverse sequenze, alcune velleitarie altre assolutamente necessarie ad accrescere l’impatto generale della pellicola: sono stati aggiunti parecchi minuti nei quali è possibile vedere la stranota camminata all'indietro sulle scale (ma c’eravamo arrivati prima noi con il Demonio, 1963), inserti subliminali con la faccia di un demone la cui apparizione disorienta lo spettatore, suoni ed effetti sonori molto più elaborati, l'aggiunta di una scena rilassata con Karras e Merrin seduti sulle scale di casa MacNeil e poi il criticato finale pacificatore con l'ispettore e il prete. Per quanto la visione del film nella sua forma più ricca sia, ovviamente, quella consigliata, nondimeno fu la versione del ’73 a fare sfracelli al botteghino rendendo l’Esorcista non solo l’horror che più ha incassato nella storia del cinema (tuttora, quasi 3 miliardi di $ di incasso aggiornati al 2022) ma quello che ha visto un pubblico in sala vittima di reazioni emotive incontrollabili. A prescindere dalle fini letture sociologiche, rimangono le iconiche immagini della giovane posseduta che torce il collo, le scritte che compaiono sulla pelle, il letto che sbatte, il turpiloquio, la masturbazione con il crocifisso e tutto il folklore che diverrà tipico della possessione a rendere l’Esorcista una pellicola imperdibile e seminale al punto che anche i film più moderni che tentino la strada della storia di possessione vengono sempre posti a paragone con l’opera di Friedkin e, per buone ragioni, nostalgia o rigide questioni d’etichetta, perdono quasi sempre il confronto. Seguiranno l’Esorcista II – l’eretico (1977), l’Esorcista III (1990) e i due prequel moderni l’Esorcista – la genesi (2004), Dominion: prequel to the Exorcist (2005), L'esorcista - Il credente (2023).
TRIVIA
William Friedkin (1935) dixit: “Oggi, qualsiasi idiota con un iPhone è un critico cinematografico. Cosa qualifica una persona come critico cinematografico? Perché dovrei credere alla recensione di una persona piuttosto che a quella di un'altra? Cosa mi dovrebbe spingerebbe ad accettare una critica?” (IMDb.com).
⟡ L'ispirazione per il libro pubblicato nel 1971 da William Peter Blatty al quale, a propria volta, s’ispira il film, deriva da un vero fatto di cronaca riportato il 20 agosto 1949 sul Washington Post e scritto dal giornalista Bill Brinkley; il titolo dell'articolo era: “Priest Frees Mt. Rainer Boy Reported Held in Devil's Grip”, prete libera un ragazzo di Monte Rainer che si dice fosse nelle grinfie del Diavolo. Il ragazzo aveva 13 anni e se ne conosce solo lo pseudonimo: Roland Doe. L'esorcismo avvenne a Mount Rainer (Maryland) fra il gennaio e l'aprile 1949 e fu eseguito da Padre E. Albert Hughes e da Padre William Bowdern.
⟡ Anni prima di diventare famoso come scrittore, Blatty fece il concorrente nella trasmissione a premi "You Bet Your Life" (1950) condotta da Groucho Marx. Vinse parecchi soldi. Quando Groucho gli chiese cosa ne avrebbe fatto, Blatty rispose che si sarebbe preso una pausa di un anno dal lavoro per scrivere un libro. Quel libro sarebbe stato "The Exorcist".
⟡ Elle Burstyn avrebbe accettato di recitare nel film solo se fosse stata tolta dallo script una frase che il suo personaggio avrebbe dovuto pronunciare: "Credo nel Diavolo!". La produzione la accontentò.
⟡ Mercedes McCambridge, che nella versione in lingua fa la voce del demone, dovette citare in giudizio la Warner per farsi inserire nei credits. Nella versione italiana la voce demoniaca è di Laura Betti.
⟡ Per il ruolo di Chris MacNeil furono vagliate Jane Fonda e Shirley MacLaine. Audrey Hepburn avrebbe accettato solo se il film fosse stato girato a Roma, mentre Anne Bancroft non fu accettata perché era al primo mese di gravidanza.
⟡ L'agenzia che rappresentava Linda Blair non la considerò neppure per la parte e raccomandò altre 30 clienti per la parte di Regan. La madre della Blair dovette portare la figlia personalmente al casting.
⟡ Inizialmente, si chiese a Kubrick se fosse disponibile a dirigere il film ma questi rifiutò. La regia fu offerta a John Boorman il quale rifiutò perché pensava che la storia fosse troppo crudele nei confronti dei bambini. Boorman, poi, diresse l'Esorcista II: l'eretico (1977). Si pensò ad Arthur Penn ma stava insegnando a Yale. Mike Nichols rifiutò perché non voleva girare un film il cui successo dipendesse così pesantemente dall'interpretazione di una ragazzina. Si optò, alla fine, per Friedkin, visto il successo de il Braccio violento della legge (1971).
⟡ Ecco tutti gli inserti subliminali nella versione integrale: mentre Regan sta facendo l'elettroencefalogramma; quando padre Karras ha l'incubo con la madre che scende in metrò; quando Chris MacNeil torna a casa e passa dalla cucina con le luci impazzite; alcuni secondi dopo, poco prima che la madre entri nella stanza di Regan, c'è un'apparizione del demone vicino alla porta che si apre; quando Chris lascia la stanza, l'immagine di un gargoyle diventa brevemente visibile e poi scompare; durante l'esorcismo finale c'è un'altra sovrapposizione fra il volto del demone e quello di Regan.
⟡ Ellen Burstyn ricevette una ferita permanente alla spina dorsale durante le riprese. Quando venne spintonata dalla figlia posseduta, l’attrice batté il coccige e urlò dal dolore. Lo spezzone è visibile nel film, non è stato tagliato.
⟡ Nella versione del 2000 fu aggiunto un cappotto digitale alla MacNeil visibile quando i due preti tentano per la prima volta l'esorcismo. Ciò fu fatto per rimediare a un errore per cui la donna prima aveva il cappotto e poi, in una scena subito seguente, non lo aveva più.
⟡ Il sito archeologico visibile all'inizio è quello di Ninive ad Hatra, Iraq.
⟡ Il rumore della testa di Regan che si torce fu realizzato da Gonzalo Gavira, il quale lavorò a el Topo (1970) di Jodorowsky. Il tecnico del foley venne fatto venire dal Messico esattamente per quel compito e realizzò il rumore torcendo un borsellino che conteneva carte di credito.
⟡ Si dice che il regista sia stato oltremodo severo sul set: sparava colpi di pistola a salve dietro le spalle degli attori per ottenere vere espressioni di paura; pare che abbia schiaffeggiato un attore e umiliato sia la Blair che la Burstyn.
⟡ La stanza da letto fu resa gelida per creare l'effetto fumo dalla bocca. C'erano quattro condizionatori che portavano la temperatura fino a 30 gradi sotto zero. Alcune volte si formava persino la brina e sembrava che un sottile strato di neve precipitasse nella stanza. Linda Blair, con indosso solo un pigiama, ha detto che, da quel giorno, non riesce più a sopportare il freddo.
⟡ La robaccia che vomita la Blair era crema di piselli.
⟡ Friedkin chiese al supervisore tecnico, il reverendo Thomas Bermingham, di esorcizzare il set. Il prelato si rifiutò sostenendo che un esorcismo avrebbe aumentato l'ansia nella crew. Comunque l'uomo di chiesa benedisse il cast e i tecnici.
⟡ La scalinata "maledetta" del film ora si chiama Exorcist Steps ed è composta da 75 gradini, o meglio, 74 più uno molto piccolo; è situata nell'M-street di Georgetown. Per la ripresa della caduta di padre Karras fu ricoperta di plastica spessa mezzo pollice.
⟡ Sono note le storie relative alle disavventure legate alla produzione di questo film: si parla di nove morti, di fatti misteriosi e di un incendio che distrusse il set in un weekend. Gli attori Jack MacGowran e Vasiliki Maliaros morirono prima che il film fosse distribuito.
⟡ Dopo aver girato il film, William Friedkin si trasferì al 666 della Fifth Avenue.
⟡ L'appartamento del film si trova in Prospect Avenue, all'angolo della 36esima, Georgetown. Fu abitato dallo scrittore Blatty quando frequentava la Georgetown University.
⟡ La camminata a ragno, tolta dalla versione del 1973, è stata realizzata dalla contorsionista Linda R. Hager che si aiutò con corde e cavi che reggevano tutto il peso del suo corpo. L'idea fu utilizzata anche in Ruby (1977) e in altri low-budget.
⟡ L'infermiera che entra nell'ufficio del dottor Taney dopo l'arteriografia è la vera madre di Linda Blair.
⟡ L'autore Blatty si vede all'inizio come il produttore del film che Chris MacNeil sta girando: l'uomo sta parlando con Burke.
⟡ Il nome Captain Howdy, l'amico invisibile di Regan, è stato usato anche come nickname nelle chatroom dal killer del film Strangeland (1998).
⟡ Il laboratorio dove padre Karras e l'esperto analizzano la registrazione delle voci sataniche si trova nel seminterrato del Keating Hall al campus della Fordham University del Bronx. La stessa stanza è stata usata come ufficio del Pentagono nel film a Beautiful mind (2001).
⟡ Friedkin ebbe bisogno di una troupe tutta inglese per le scene in Iraq perché gli Americani non avevano rapporti diplomatici con l'Iraq a quel tempo. Al regista fu permesso di filmare a patto d’insegnare ai cineasti iracheni nuove tecniche di ripresa e come produrre sangue finto.
⟡ L'Esorcista non fu distribuito in video nel Regno Unito per 14 anni. Quando fu proiettato in UK, molte cittadine si rifiutarono di mostrarlo e lo bandirono. Accadde, allora, che alcune agenzie di viaggio organizzassero veri e propri viaggi in pullman (Exorcist Bus Trip) alla più vicina città che consentiva la proiezione.
⟡ Fu il primo horror a ricevere la nomination all’Oscar come Miglior Film.
⟡ Quando l'Esorcista venne proiettato nel 1973, si ebbero nelle sale cinematografiche delle reazioni isteriche di massa con parte del pubblico che sveniva o aveva malori. Moltissime volte i medici dovettero intervenire per soccorrere gli spettatori. Un uomo che era svenuto rompendosi la mascella sulla sedia antistante, fece causa alla Warner con la scusa che l'utilizzo delle immagini subliminali gli avessero fatto perdere i sensi. La Warner pagò una somma di cui non si conobbe mai l'ammontare.
⟡ Linda Blair ricevette minacce di morte e la casa di produzione le pagò alcune guardie del corpo per almeno sei mesi dopo l'uscita del film nelle sale.
⟡ Il volto subliminale del demone fu ispirata a Friedkin dal film Onibaba (1964).
⟡ Circa la nota scena nella quale Regan si masturba col crocifisso, Linda Blair disse che, ai tempi, non aveva idea di cosa stesse facendo: la ragazzina aveva avuto l’indicazione di infilare il crocifisso in una scatola. Sarà.
⟡ Furono costruiti tre letti diversi e ognuno faceva un solo movimento specifico.
⟡ Max von Sydow aveva appena quarant'anni quando girò il film e si doveva sottoporre a ore di trucco per farlo apparire molto più vecchio.
⟡ Si pensò a Marlon Brando per il ruolo di padre Merrin ma Friedkin rifiutò perché il film sarebbe divenuto "un film di Marlon Brando".
⟡ La madre di Karras (Vasiliki Maliaros) non aveva mai recitato prima e Friedkin la scoprì in un ristorante greco. Il regista la selezionò perché assomigliava a sua madre e somigliava pure alla madre dello scrittore Blatty.
Titolo originale
The Exorcist
Regista:
William Friedkin
Durata, fotografia
127', colore
Paese:
USA
1973
Scritto da Exxagon nell'anno 2005 + aggiornamenti; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
