Dominion - Prequel to the Exorcist

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Voto:

Nel 1949, l'archeologo ed ex-prete Merrin (Stellan Skarsgård) viene ingaggiato per dirigere gli scavi in una zona orientale dell'Africa: in quel posto è stata rinvenuta un'antichissima chiesa costruita nel 5 d.C. Insieme a Padre Francis (Gabriel Mann), inviato dal Vaticano per indagare, Merrin si reca sul luogo previa autorizzazione del comando britannico. Là, Merrin incontrerà la dottoressa Rachel (Clara Bellar) con la quale si prenderà cura del derelitto Cheche (Billy Crawford) che inizierà a guarire con una velocità miracolosa. La ragione di ciò è nascosta nello sprofondo della chiesa.

LA RECE

Storia produttiva turbolenta. Il lavoro compiuto è incompiuto. La lettura di Schrader riguardo il satanico, tuttavia, resta interessante.

Ansie millenaristiche e mania del recupero di vecchie glorie spinsero la casa di produzione Morgan Creek a riportare sul grande schermo Satana e il prete che, nel 1973, l'aveva ricacciato all'Inferno. La possibilità che si prospettava era quella di un prequel che raccontasse gli antecendenti rispetto a ciò che venne mostrato ne l’Esorcista (1973). Interessantissima la soap opera produttiva. Alla regia venne chiamato John Frankenheimer che, già con la cinepresa in mano, dovette rinunciare per motivi di salute; un mese dopo la rinuncia era morto per una complicazione post-operatoria. Con Frankenheimer ci sarebbe dovuto essere anche Liam Neeson che, però, per tutti questi ritardi, si spazientì chiamandosi fuori. La regia passò a Schrader, il quale, tutto spavaldo, girò un film con afflati western che fosse il più lontano possibile dall’originale, sottoponendo il lavoro fatto e finito alla produzione con un lapidario: "Non c'è niente della violenza sanguinaria che volevano i finanziatori". Licenziato. La Morgan Creek motivò la decisione sostenendo che la scelta di Schrader di fare un thriller psicologico, più che un horror, era commercialmente perdente. La produzione ingaggiò, quindi, Renny Harlin che cambiò, in parte, trama e personaggi e rigirò il 90% delle scene; cosa ne è venuto fuori potete vederlo ne l'Esorcista - la genesi (2004). La versione di Schrader, declassata a direct-to-video, avrebbe dovuto essere inserita come extra nel DVD della versione di Harlin; tuttavia, il flop nelle sale de la Genesi convinse la produzione a permettere a Schrader di presentare il suo film in alcuni festival e distribuirlo in cinema selezionati con il titolo Dominion - prequel to the Exorcist. A Schrader non furono concessi finanziamenti per la pubblicità o per l'arrangiamento musicale dopo che la Morgan Creek acconsentì a far circolare il film. Gli furono dati solo 35.000 dollari per gli effetti visivi e la post-produzione, il che spiega la bassa qualità della computer grafica e dell'audio. In più, la Morgan Creek scelse di far uscire il film il 20 maggio, lo stesso weekend in cui le sale venivano invase da Star wars: episodio III - la vendetta dei Sith (2005). Il risultato di tale bagarre produttiva è che lo spettatore che avrà voglia di guardarsi entrambi i film, oltre a decidere quale possa essere il preferito, si troverà a vivere un'esperienza da cinefilo ai limiti dell’assurdo: stesse location, differenti personaggi con medesimi abiti, stessi personaggi che pronunciano frasi differenti in scene già viste. Il giudizio sul film di Schrader non può prescindere dal ricordare che il cineasta è il medesimo dello scomodo e forte Hardcore (1978) e colui che ha sceneggiato Taxi driver (1976) e Toro scatenato (1980); Schrader, quindi, sa mettere su schermo uomini ossessionati dal peccato e dal senso di colpa. Ne deriva che Dominion sia una pellicola centrata sulla dinamica psicologica della possessione demoniaca e meno sulla manifestazione fisica e visibile di essa. A Schrader interessa descrivere i modi nei quali Satana seduce le persone, generando un film che è un’esplorazione della natura del Male che tenta di riscrivere il passato degli uomini in modo da intorpidire il loro senso di colpa, razionalizzando il peccato e permettendo loro di divenire refrattari alla percezione di esso; questo è tutto il dramma di Merrin. Anche il modo in cui il militare capo della truppa inglese precipita nell'odio e, quindi, nel senso di colpa, è paradigmatico del modo in cui l'argomento è trattato in questo film e di come, lo stesso problema, venga invece risolto in maniera più spettacolarizzata ne la Genesi. D’altra parte, alcune scelte rappresentative di Harlin sono state superiori a quelle dello "psicologo" Schrader, basti pensare a come il primo, frammentando la potente sequenza della strage nazista, ne abbia dilazionato il dramma aumentandone la portata, mentre Schrader abbia optato per un impatto integrale più melodrammatico. Pur non mancando di momenti incisivi, il lavoro di Schrader lascia, per certi versi, insoddisfatti: al di là degli effetti speciali poco curati, manca il momento clou, atteso da tutti, dello scontro "fisico" fra il Maligno e Padre Merrin; si mette in scena un misticheggiante dialogo con un Satana che levita in posizione yoga e che si fa battere da un Merrin purulento senza troppo sforzo. Fra pregi, difetti ed enormi uguaglianze, si potrebbe anche dire che i due prequel si equivalgano: sul piano visivo vince la Genesi che porta con sé un'impostazione più moderna, mentre Dominion rimane legato a un modo di fare cinema un po' più introspettivo. Merita comunque una visione.

TRIVIA

Paul Joseph Schrader (1946) dixit: “All'epoca in cui ho scritto Taxi driver, ero in una situazione piuttosto negativa. Avevo rotto con Pauline [la critica cinematografica Pauline Kael], avevo rotto con mia moglie, avevo rotto con la donna per cui avevo lasciato mia moglie, avevo rotto con l'American Film Institute ed ero indebitato. […] Quando ho iniziato a scrivere la sceneggiatura pensavo fosse incentrata sulla solitudine. Mentre la scrivevo mi sono reso conto che riguardava qualcosa di un po' diverso e più interessante: la solitudine autoimposta, una sindrome del comportamento che si rafforza. E le pietre di paragone di questo tipo di comportamento sono tutti gli impulsi contraddittori. Puritanesimo e pornografia allo stesso tempo. "Devo rimettermi in salute" mentre mi impasticco...” (IMDb.com).

⟡ Alla fine dei credits, dopo la scomparsa del logo della compagnia di produzione e con lo schermo completamente nero, si sente la voce del demone che dice "I am perfection". 

⟡ Nel giorno dei provini per i vari ruoli, Gabriel Mann arrivò vestito da prete portandosi in mano una copia DVD de l'Esorcista. Ottenne subito il ruolo. 

⟡ Sam, Il figlio del regista Schrader, suggerì di far eseguire lo score musicale finale ai Dog Fashion Disco. Questi scrissero "March of Satan" basandosi in parte sul pezzo "A Hymn to the Morning Star" degli Sleepytime Gorilla Museum. 

⟡ La frase detta da Padre Francis, ovvero "Satan is real!" è un riferimento al titolo di una canzone, e dell'album, dei The Louvin Brothers. 

⟡ Mary Beth Hurth, la moglie del regista, non compare nei credits ma presta la voce a Cheche.

Titolo originale

Id.

Regista:

Paul Schrader

Durata, fotografia

117', colore

Paese:

USA

Anno

2005

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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